Un gioiello mitteleuropeo

Precedente Seguente

Il noto Caffè degli specchi in Piazza Unità d'Italia. L'attuale facciata è stata realizzata dall'architetto ticinese Domenico Righetti nel 1872. Reuters

Un'incisione del XIX che rappresenta il Teatro Grande, oggi Teatro Verdi costruito nel 1801. Il Teatro era frequentato dall'alta società dei commercianti triestini tra cui molti svizzeri. akg-images

La Piazza dell'Unità d'Italia. Sulla destra il Palazzo comunale, sulla sinistra il Caffè degli specchi da un altra prospettiva. akg-images

Il luogo di culto e di incontro della comunità elvetica: la chiesa romanica di San Silvestro. akg-images

La chiesa ortodossa serba di S. Spiridione. Nell'Ottocento, ogni comunità aveva il suo luogo di culto. akg-images

Il Palazzo Economo realizzato dall'architetto ticinese Giovanni Scalmanini nel 1857. akg-images

La chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo realizzata dall'architetto ticinese Pietro Nobile tra il 1823 e il 1849. akg-images

Il più bell'esempio del neoclassico triestino, il palazzo Carciotti eretto nel 1798. Anche molti muratori, capomastri e scalpellini ticinesi hanno lavorato alla sua costruzione. akg-images

L'attuale Grand Hotel Duchi d'Aosta. La facciata è stata realizzata dal ticinese Domenico Righetti. akg-images

• Fotografia 1
• Fotografia 2
• Fotografia 3
• Fotografia 4
• Fotografia 5
• Fotografia 6
• Fotografia 7
• Fotografia 8
• Fotografia 9

Lo splendore di Trieste visto attraverso le tracce svizzere.

Oggi, la città dal sapore mittel europeo si presenta praticamente come a metà-fine Ottocento. Una parte del suo patrimonio lo deve anche alla mano d’opera di muratori, scalpellini, capomastri e architetti ticinesi.
(Immagini Reuters e akg-images)