Un grido di speranza
Un'esistenza drammatica, caratterizzata dallo sfruttamento sessuale. Otto giovani filippini mettono in scena in varie città svizzere uno spettacolo sulla loro vita.
Con la loro tournée, organizzata dalla Caritas, gli attori in erba vogliono scuotere le coscienze ed esorcizzare un male che pesa.
Dietro ai visi spesso sorridenti, ai movimenti agili dei giovani corpi che danzano sul palcoscenico si nasconde un dramma: quello della prostituzione giovanile.
Otto filippini, ragazzi e ragazze dai 14 ai 20 anni, hanno percorso per una settimana la Svizzera con una pièce teatrale da loro stessi messa in scena: “Once there was a dream”, c’era una volta un sogno.
Il sogno di una vita migliore, senza miseria ma anche senza prostituzione. Alcuni di questi ragazzi hanno infatti vissuto sulla propria pelle quanto presentano sulla scena.
Una storia vera
La storia è quella di Celina, una ragazza filippina che segue un’amica all’estero alla ricerca di un lavoro che le permetta di aiutare la famiglia bisognosa. Ma nella lontana Europa finirà in un bordello, vittima di sequestratori senza scrupoli.
Una storia toccante, recitata con passione da attori in erba che convincono con i loro movimenti aggraziati, con le loro lacrime, le loro grida.
“Quando recito sono triste, ma poi il mio cuore si riempie di gioia perché so che sono riuscito a far conoscere la nostra storia ad altri”, dichiara a swissinfo uno dei giovani.
Di più non dice. “I filippini non amano parlare dei loro sentimenti”, spiega Ute Karolus, responsabile della Caritas per le Filippine.
Sensibilizzare l’opinione pubblica
Con questa rappresentazione il gruppo intende sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno allarmante della prostituzione giovanile nel proprio Paese.
Nelle Filippine dai 60 ai 100’000 bambini sono infatti vittime ogni anno della prostituzione infantile.
Il pubblico svizzero sembra aver recepito il messaggio. Molti anche gli allievi presenti, che hanno seguito con interesse lo spettacolo. Il gruppo filippino lo ha già presentato in Germania e prosegue ora la sua tournée in Spagna.
“Il pubblico era molto toccato”, dice a swissinfo la responsabile della tournée.
Grazie a una nuova terapia, quella teatrale, cioè la rappresentazione di momenti davvero vissuti, gli attori in erba possono dar sfogo ai loro sentimenti, piangere, ridere, gridare e liberarsi così del peso che si trascinano spesso per anni.
“La forma teatrale è uno degli strumenti più efficaci”, dichiara padre Shay Cullen, accompagnatore e anima del gruppo. “Possono esprimere in scena gli abusi subiti”.
La Fondazione Preda
Alcuni dei giovani fanno parte della Fondazione Preda, fondata nel 1974 dal missionario irlandese Shay Cullen. La sede dell’istituzione è situata a Olongapo, nel nord di Manila. Ospita fra le 30 e le 40 ragazze fra i 7 e i 17 anni, vittime di abusi sessuali.
La fondazione offre un’assistenza psicologica e legale – contribuisce a far condannare i colpevoli -aiuta le ragazze a reintegrarsi nelle famiglie e permette loro di seguire una formazione scolastica adeguata.
Il 59enne padre Cullen da anni si impegna in favore del rispetto dei diritti umani, per uno sviluppo e un commercio equo, contro la prostituzione infantile.
Grazie al suo decennale impegno, negli anni ottanta la base militare americana di Olongapo è stata chiusa.
Speranza per il futuro
Per le giovani filippine, la tragedia era iniziata proprio con l’arrivo dei militari statunitensi. “Era il luogo peggiore della prostituzione infantile”, spiega Shay Cullen.
Caritas Svizzera sostiene il progetto Preda da una decina di anni insieme ad altre organizzazioni umanitarie svizzere e tedesche
“E’ molto importante che questi giovani riescano ad inserisi nuovamente nella società e che i colpevoli vengano condannati”, spiega Ute Karolus.
“Padre Cullen è riuscito a convincere una giovane a recarsi in Germania per testimoniare a un processo contro uno dei suoi torturatori. Grazie a questa testimonianza l’uomo è stato condannato”.
swissinfo, Elena Altenburger
Nelle Filippine dai 60’000 ai 100’000 bambini sono vittime della prostituzione infantile.
Secondo stime della fondazione Preda, a Olongapo City, dove ha sede il centro, la metà delle donne dedite alla prostituzione ha meno di 18 anni.
E l’età media delle ragazze che lavorano nei locali notturni è di 11 anni.
Con il loro spettacolo i giovani attori in erba hanno deciso di portare in giro per il mondo il loro messaggio di pace e di speranza, nonostante i traumi subiti da alcuni di essi.
“Continuare il nostro sogno: questo è quello che vogliamo. Trasformare i sogni in realtà e in un futuro in cui ci sarà posto per tutti. Proteggerci da ogni forma di abuso e vivere in pace, vivere nell’amore, ecco quello che vogliamo”.
È un brano dell’ultima canzone cantata dai giovani durante lo spettacolo.
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La Fondazione Preda, a nord della capitale Manila, ospita 35 vittime di abusi sessuali
Le giovani hanno fra i 7 e i 17 anni
È stata fondata dal padre irlandese Shay Cullen
È sostenuta da Caritas Svizzera
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