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Uno sguardo d’insieme sulla Svizzera

Beat Witschi, nuovo direttore di swissinfo swissinfo.ch

Per il nuovo direttore di swissinfo, Beat Witschi, Internet ha ancora un grosso potenziale di sviluppo.

Per quanto concerne swissinfo, le priorità sono rafforzare l’offerta per gli svizzeri all’estero e integrare di più il sito alle attività della SRG SSR idée suisse.

swissinfo: Beat Witschi, nuovo direttore dal 1° gennaio. Qual è la cosa che l’appassiona maggiormente di questo compito?

Beat Witschi: Già nel 1999, dopo alcuni anni al servizio di onde corte, ho partecipato alla costruzione del sito internet di swissinfo. Attualmente la SSR – di cui swissinfo fa parte – cerca di definire una strategia globale multimedia.

In questo contesto swissinfo può e deve giocare un ruolo importante. Del resto noi abbiamo un mandato specifico, quello di fornire informazioni per gli svizzeri dell’estero. Voglio assicurarmi che la SSR resti ben cosciente del nostro ruolo, e che noi possiamo contribuire allo sviluppo strategico dell’azienda.

swissinfo: Si sente pronto ad assumere il nuovo ruolo di direttore?

B.W.: Ho avuto la fortuna di lavorare all’estero nel campo del multimedia e ho portato queste conoscenze a swissinfo. Conosco swissinfo, Radio Svizzera Internazionale molto bene perché vi ho lavorato come giornalista per molti anni.

swissinfo: Cosa cambierà a swissinfo con la nuova direzione?

B.W.: Cercheremo di integrare meglio il nostro sito all’azienda radio televisiva nazionale. Continueremo perciò a migliorare la qualità dei contenuti del nostro portale in nove lingue, rendendolo ancora più vario e attraente. Dobbiamo anche offrire più servizi agli svizzeri dell’estero e internet è un mezzo eccellente per questo scopo.

swissinfo: Concretamente, quali sono i progetti a medio termine per il prossimo anno?

B.W.: Nei prossimi dodici mesi ci concentreremo sul miglioramento del portale. Due anni fa abbiamo modernizzato tutti e nove i siti. Ma c’è ancora da fare per rendere swissinfo più interattiva, veloce, con più servizi. A medio termine è la SSR che deve decidere fino a che punto saremo integrati nel gruppo.

swissinfo: A proposito della strategia online: prevede che swissinfo avrà ancora la forma attuale fra tre anni?

B.W.: Il portale web esisterà sicuramente, ma non posso dire se avrà ancora tutte e nove le lingue. Lo spero. Questa è una decisione prettamente politica.

Secondo me swissinfo è in buona posizione. Siamo flessibili e non costiamo molto. Il nostro è un prodotto giornalistico di qualità e usiamo un mezzo molto diffuso nel mondo. Sono ottimista e credo che saremo qui anche tra qualche anno.

swissinfo: La concorrenza aumenta di continuo, all’interno della SSR e da parte dei privati. Come l’affronteremo?

B.W.: La nostra posizione verrà definita dalle autorità politiche, da un lato, e dall’altro dalla SSR, che ci cofinanzia. Dovranno decidere se e come continueremo ad esistere. Ad ogni modo dobbiamo continuare a svilupparci. Idealmente swissinfo dovrebbe complementare l’offerta online della SSR. Su questo si discute attualmente. Vogliamo offrire più contenuti possibile, ma non possiamo farcela da soli, perché non abbiamo le risorse. Per questo stiamo cercando un modo di cooperare con la SSR in modo creativo.

swissinfo: Cosa rende swissinfo diversa da altri operatori online in Svizzera?

B.W.: I nostri giornalisti guardano alla Svizzera con gli occhi di qualcuno che vive all’estero, mentre i media elvetici normalmente servono principalmente un pubblico locale, hanno una prospettiva spesso regionalistica (in tedesco, francese o italiano, n.d.r). Noi offriamo di più: uno sguardo globale, nazionale. Noi scegliamo i temi più significativi, le tendenze e gli sviluppi che stanno dietro le notizie del giorno. Questa è la nostra nicchia, la nostra forza e il nostro mandato.

swissinfo: In ottobre abbiamo interrotto i programmi radio. Non tutti gli svizzeri all’estero hanno un accesso internet. Cosa ne pensa?

B.W.: L’ideale naturalmente sarebbe poter essere presenti su diversi vettori contemporaneamente – radio, televisione, internet e cellulari. Ma per ragioni finanziarie abbiamo dovuto decidere quale mezzo era il migliore per noi. Il vantaggio è che possiamo offrire più contenuti, ma lo svantaggio è che non tutti hanno accesso a Internet. Ma penso che, viste le circostanze, abbiamo preso la decisione giusta.

swissinfo: Quali sono gli sviluppi di Internet nel panorama mediatico?

B.W.: È possibile che i vari media continuino ad evolversi. I giovani già si aspettano di poter avere accesso alle notizie attraverso il mezzo che preferiscono. L’informazione “su richiesta”: Internet ha un enorme potenziale non ancora del tutto sviluppato in questo campo.

Intervista swissinfo: Gaby Ochsenbein
(traduzione: Raffaella Rossello)

Beat Witschi:

Nato a Berna il 15.06.1958
1988-1995: giornalista della Radio Svizzera Internazionale
1995–1999: CNN Atlanta
2000–2001: CNN Londra
2001–2004: responsabile del sito web swissinfo
Dal gennaio 2005: direttore di swissinfo, successore di Nicolas Lombard

swissinfo/Radio Svizzera Internazionale ha un portale internet con nove siti in nove lingue: inglese, tedesco, francese, italiano, spagnolo, portoghese, arabo, giapponese e cinese.

L’azienda radio televisiva pubblica svizzera contribuisce quest’anno con 23 milioni di franchi al budget totale di swissinfo, che è di 28 milioni. Il resto sono sovvenzioni del governo.

L’anno prossimo la Confederazione, a causa del suo programma di risparmio, non verserà più il suo contributo.

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