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Vento di passioni per la Cina a Ginevra

Manifestazione a Berna: la comunità tibetana svizzera è la più grande al mondo dopo quella in India Keystone

Gli organizzatori dell'annuale festa della città di Ginevra – che comincia giovedì – difendono la loro idea d'invitare la Cina come ospite d'onore.

Alla vigilia dell’apertura, gli attivisti pro Tibet hanno annunciato che useranno la manifestazione per mettere in evidenza gli abusi della Cina. Non intendono però sabotare l’evento.

L’apertura dell’edizione 2005 delle Fêtes de Genève coincide con l’arrivo in Svizzera del Dalai Lama, leader spirituale e politico dei tibetani.

La sua presenza non è ben vista dalle autorità cinesi che l’hanno accusato di incoraggiare «attività contro la Cina». I cinesi hanno reso noto il loro disappunto anche per il fatto che l’agenda del ministro degli interni elvetico, Pascal Couchepin, prevede un incontro con il Dalai Lama giovedì.

Ma i timori che l’atteggiamento cinese possa provocare delle violente proteste nell’ambito di una delle manifestazioni più popolari della Svizzera – l’hanno scorso ben due milioni di persone hanno preso parte alle Fêtes de Genève – sono stati stigmatizzati dai gruppi che si battono per il Tibet.

Sia il Geneva Tibet Support Group che il Comitato svizzero per il sostegno al popolo tibetano hanno confermato che parteciperanno alla manifestazione. La loro presenza però sarà discreta.

«Quello che vogliamo non è sabotare le Fêtes de Genève, ma approfittare del fatto che l’ospite d’onore sia proprio la Cina», afferma Valérie Susz, presidente del Geneva Tibet Support Gruop.

«Noi rispettiamo le tradizioni e la cultura cinese, ma crediamo che la gente debba essere messa al corrente del fatto che la Cina non rispetta i diritti umani, imprigiona i dissidenti e continua a commettere degli abusi in Tibet».

Volantini

Piuttosto che organizzare delle manifestazioni di protesta, i sostenitori del Tibet progettano di distribuire dei volantini in francese e cinese che spiegano il funzionamento della democrazia in Svizzera e lo comparano con la situazione politica in Cina.

Christian Colquhoun, amministratore delegato delle Fêtes de Genève, afferma che la decisione d’invitare la Cina è stata presa in seguito al gesto di Pechino, che due anni fa ha riconosciuto alla Svizzera lo statuto di «destinazione approvata» aprendo di fatto le porte elvetiche al flusso di turisti cinesi.

L’obiettivo dell’invito, sottolinea Colquhoun, è quello di mostrare la ricchezza culturale e di tradizioni della Cina. «Molti ci hanno domandato: Perché la Cina? Ci siamo trovati di fronte a questioni simili – rispetto dei diritti umani, ecc. – l’anno scorso, quando abbiamo invitato il Vietnam. Sono paesi che stanno tentando di aprirsi al mondo e noi facciamo vedere cosa hanno da offrire in termini di storia e cultura».

Colquhoun aggiunge che il fatto che si festeggino contemporaneamente la Cina e il Dalai Lama è la prova dell’apertura della Svizzera.

Conoscenza reciproca

Il Consiglio cinese per gli affari dello Stato – che ha allestito il programma per le Fêtes de Genève – ha dichiarato che spera di poter approfittare di questa occasione per «rafforzare l’amicizia e la comprensione reciproca tra la Cina e il resto del mondo».

Dal canto suo, la polizia di Ginevra dichiara di non aver ricevuto nessuna richiesta per una manifestazione di protesta ufficiale contro il governo cinese. Afferma tuttavia che terrà sotto controllo la situazione durante le Fêtes de Genève.

Gli addetti alla sicurezza sembrano essere più preoccupati dalla droga del violentatore (GHB – acido gamma-idrossibutirrico). Il mese scorso una dozzina di persone erano state ricoverate in ospedale con un’intossicazione da GHB. Avevano assunto inconsapevolmente la droga, che si trovava in bibite distribuite durante la Lake Parade, altra manifestazione ginevrina.

swissinfo, Adam Beaumont, Ginevra
(traduzione, Doris Lucini)

La festa della città di Ginevra va dal 4 al 14 agosto.
Si terranno 250 concerti circa.
Le Fêtes de Genève 2004 hanno visto l’affluenza di 2,1 milioni di persone.

La manifestazione si apre giovedì con una dimostrazione di kung-fu da parte dei monaci del tempio Shaolin. Nel corso delle Fêtes de Genève si esibiranno anche l’orchestra femminile di Sichuan e artisti del Teatro dell’opera e del balletto di Xi’an.

Il programma include poi la «Caravane du monde» che porterà ad esibirsi insieme più di 700 musicisti, acrobati e ballerini di sette paesi.

Inoltre, per la prima volta, Ginevra andrà a passo d’uomo. Il centro città verrà chiuso al traffico e si trasformerà in zona riservata ai pedoni, ai ciclisti e a chi ama muoversi sui pattini a rotelle.

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