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Uzbekistan 2002. Il paese dittatoriale è oggi uno sbocco commerciale per le multinazionali.
© Daniel Schwartz/Pro Litteris
Afghanistan, 2006. Vittima di una mina.
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Pakistan, 2001. Sulla strada del Karakorum.
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Merv, Turkmenistan, 2005.
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Afghanistan, Kabul, 1998. I talebani, nel 1996, hanno emanato una fatwa che vieta alle donne di lavorare. La maggior parte delle donne sono vedove di guerra e sono costrette a mendicare.
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Cina, Xinjiang, Pishan, 2001. Lavoratrici uigure ripuliscono una pista dalla sabbia.
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Mongolia, Ulan Bator, 2000. Bambini di strada cercano riparo dal freddo nelle condutture per l'acqua calda.
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Bam, provincia di Kerman, Iran, 1995 e Kashgar, Xinjiang, Cina, 2004. Bam è stata distrutta dal terremoto del 26 dicembre 2003. Nella moderna Kashgar, culla di rivoltosi e secessionisti, le mura della città cedono il posto ai parcheggi.
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Sary Tash, Kirghizistan, 2004. L'agnello.
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Kargil, Kashmir, India, 2000. Netturbino sulla strada per Leh.
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Herat, Afghanistan, 2001. Profughi dalla zona di carestia di Badghis.
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Akshi, Kazakistan, 2001. Serbatoio per l'acqua.
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Miniera d'oro di Murantau, Zarafshan, Uzbekistan, 2002. Dal buco è estratto quello che sembra essere il miglior oro del pianeta e l'intera umanità ci viene seppellita dentro (dice un ingegnere).
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Peshawar, Pakistan, 2001. Bidoni messi in fila da bambini durante il giorno di consegna dell'acqua in un campo per rifugiati afgani.
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Passo Torugart, confine tra Cina e Kirghizistan, Xinjiang, Cina, 2004.
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Daniel Schwartz sulle tracce degli esploratori del XIX secolo.
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10 giugno 2009 - 07:30
Con un piede nel presente e uno nel passato, il fotografo svizzero Daniel Schwartz documenta tutto ciò che incrocia il suo cammino. La sua ultima esibizione al Centro Helmhaus di Zurigo si focalizza sull’Asia centrale, una terra attraversata all’epoca da Alessandro Magno e da Gengis Khan, e oggi dalle forze armate, dai talebani e da mercanti cinesi. (Tutte le immagini: © Daniel Schwartz/Pro Litteris)
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