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Forza, Tocatì!

Giocare unisce le generazioni swissinfo.ch

Dal 24 al 26 settembre la città di Verona ospita Tocatì, ovvero il festival internazionale dei giochi di strada: la Svizzera è l'ospite d'onore dell'edizione 2010. Un'occasione per capire come si gioca nella Confederazione.

Alzi la mano chi non ha mai giocato a biglie o a calcio-balilla o che non ha provato almeno una volta a tirare con la fionda e la cerbottana. O che non ha fatto una partita di dama o si è dilettato con le bocce.

Giochi semplici, tramandati di generazione in generazione nel corso dei secoli e praticati nei cortili, nelle strade e contrade di paesi e città del vecchio continente. È quello che avverrà anche quest’anno nel centro storico di una delle città più belle del mondo, Verona, chiuso al traffico per il Tocatì (parola del dialetto veneto che significa “Tocca a te”) il festival internazionali dei giochi di strada più famoso al mondo.

L’importanza del gioco

Una manifestazione unica in Europa che propone ogni anno un’ampia selezione di giochi tradizionali italiani e stranieri, presentati e illustrati da coloro che abitualmente li praticano.

Un’occasione per giocare in prima persona con passatempi che affondano le radici nella storia e che hanno appassionato intere generazioni. Del resto anche Tommaso d’Aquino scriveva nella sua “Summa” che «l’attività ludica in sé non è negativa: l’uomo ha bisogno di ricreazione e il suo corpo va allentato dalle fatiche quotidiane con il gioco».

Presenza svizzera

Ma dal 24 al 26 settembre a rendere l’ottava edizione ancora più ricca e interessante, ci saranno i giochi svizzeri come l’Hornussen e il Lancio della pietra di Unspunnen, il Quilles à mont (birilli di legno), lo Schwingen appenzellese e tanti altri come il Platzgen, dove si lancia uno strumento a forma di stella.

E ancora: lo Steintoss diffuso in tutta la Svizzera che consiste nel lanciare un attrezzo con un peso che va dai 3 kg ai 15 kg, il Geisselchlepfen, l’arte di far schioccare la frusta, lo Schwingen una particolare forma di lotta simile a quella greco-romana, il lotto svizzero il solo gioco d’azzardo autorizzato e simile alla tombola.

La Svizzera coi suoi giochi e non solo, infatti, è l’ospite d’onore della manifestazione e le bandiere scudo-crociate verranno piantate nella incantevole piazza dei Signori ribattezzata per l’occasione “piazza Svizzera” dove il pubblico potrà scoprire tradizioni e suggestioni del territorio elvetico con quella vivacità e quella convivialità che caratterizza i luoghi d’incontro nelle città e nei villaggi alpini elvetici.

Finestra pubblicitaria

Svizzera Turismo porta in piazza le destinazioni, le attrazioni e i prodotti più rappresentativi del suo territorio: la pulsante e trendy Zurigo, il Ticino con le sue valli e le sue cittadine, le Ferrovie svizzere con i suoi treni panoramici, la Matterhorn Gotthard Bahn che attraversa le Alpi da St. Moritz a Zermatt e, infine, alcuni marchi simbolo come Formaggi dalla Svizzera, Ricola e Victorinox.

Per i più piccini un evento imperdibile: possono conoscere la loro beniamina Heidi e farsi fotografare dentro la bolla, giocando al souvenir vivente. Dalla mattina alla sera la piazza è animata da spettacoli, proiezioni e degustazioni guidate di formaggi e di specialità locali.

Sul palcoscenico si susseguono gruppi di Jodler, suonatori di corni alpini, danzatori in costume, i Geisslechlepfer con lo schioccare delle fruste, sbandieratori e campanari per far assaporare al pubblico l’atmosfera di un tipica festa popolare svizzera. Da segnalare anche una proiezione di immagini delle più belle piazze elvetiche che illumineranno le antiche mura di Piazza Svizzera.

Elemento di tradizione

E non mancheranno le presenze illustri come quella del console generale svizzero a Milano, Massimo Baggi. Tra i dibattiti e gli incontri da segnalare quello sul «Gioco della scrittura, della costruzione di una trama di romanzo e la realtà della Svizzera nelle pagine di un autore contemporaneo» con ospite il giornalista e scrittore ticinese Andrea Fazioli.

Questo festival è dedicato alla cultura ludica tradizionale finora inconsapevolmente tramandata. Da generazioni nei vari luoghi si ripetono gesti antichi e persone diverse sono portatrici di un sapere remoto, protagoniste di azioni ludiche che ripropongono modalità di gioco legate a particolari territori e culture.

Al centro dell’azione ludica che richiede capacità di concentrazione, destrezza, rapidità d’azione e di pensiero, sono i giocatori, anzi, le comunità ludiche, cioè i gruppi di persone che proseguono le tradizioni del luogo e le portano verso il futuro, preservando un’identità legata alla loro storia e al loro territorio

La tradizione del gioco di strada torna prepotentemente rivendicando il proprio spazio sottratto e sopraffatto dalla tecnologia. Del resto il gioco antico è stato censito nel 2003 dall’Unesco come bene immateriale, parte del patrimonio dell’Umanità. Playstation, Pokemon e Gormiti, per fortuna, ancora no…

Il Tocatì, festival internazionale dei giochi in strada, è ideato e organizzato dall’Associazione Giochi Antichi (AGA), in collaborazione con il Comune di Verona.

Tocatì, che si svolge dal 2003, si propone come obiettivo la riscoperta, la valorizzazione e la salvaguardia dei giochi tradizionali che vengono praticati da piccole comunità di giocatori, in quanto ritenuti parte fondamentale della cultura di un territorio.

Altro obiettivo del festival è rivalutare gli spazi urbani quali luoghi di aggregazione sociale, e a questo scopo, in un’area di 200.000 metri quadrati nello storico scenario del centro scaligero, vie e piazze tornano ad essere luoghi di incontro e di festa: per tre giorni le comunità ludiche tradizionali propongono oltre 50 giochi, tra quelli italiani e quelli di un paese ospite.

Nella trecentesca chiesa di S.Giorgetto si può visitare la mostra La Svizzera in gioco, allestita dal Museo svizzero del gioco (nei pressi di Losanna).

Si tratta dell’unico museo in Europa che analizza la storia culturale del gioco in un’ampia prospettiva storica e geografica.

Da più di venti anni si dedica alla conservazione, alla ricerca e alla diffusione delle molteplici forme di gioco, caratterizzate da regole e da uno scopo e un risultato ben definiti, e quindi distinguibili dal giocattolo.

La mostra è dedicata all’immagine del territorio elvetico attraverso il gioco: dalla metà dell‘ 800 giochi sul tema “Viaggio in Svizzera” sono apparsi sul mercato, per accompagnare il turismo alpino che proprio allora si stava sviluppando.

Una vasta produzione documenta l’interesse e il fascino di un paesaggio che veniva progressivamente conquistato, anche grazie alla tecnologia: strade, ferrovie, funivie e teleferiche rendevano possibile la trasformazione di territori alpini, una volta ostili alla vita, in una specie di paradiso degli sport invernali.

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