Il 3 dicembre 2009 i contadini svizzeri manifestano sulla Piazza federale a Berna per sensibilizzare il parlamento, riunito in sessione straordinaria, sulla necessità di aumentare il prezzo del latte.
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Al Forum economico di Davos nel 2010, un esponente della Gioventù socialista cerca di raccogliere firme a favore dell’iniziativa popolare “1:12 – Per salari equi”. Il testo chiedeva che all'interno di ogni impresa lo stipendio più elevato potesse essere al massimo pari a 12 volte quello più basso. Il 24 novembre 2013, l’iniziativa è respinta dal 65,3% dell’elettorato.
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Muniti di ombrelli rossi, i membri del sindacato Unia manifestano nel 2012 sulla Paradeplatz di Zurigo contro la speculazione finanziaria.
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Riportare il salmone atlantico nelle acque del Reno: è l’obiettivo della campagna del WWF lanciata nel 2013. L’ONG chiede di costruire nuove passerelle per aiutare questi pesci a risalire il fiume.
(Photopress/WWF/Thomi Studhalter)
Photopress/WWF/Thomi Studhalter
I promotori dell’iniziativa popolare “Per una cassa malati pubblica” consegnano alla Cancelleria federale le 100'000 firme necessarie. È il 23 maggio 2012. Due anni dopo, il 28 settembre 2014, il testo è respinto dal 71,5% dei votanti.
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26 aprile 2002: consegna delle firme a favore dell’iniziativa “Servizi postali per tutti”. Il testo è bocciato in votazione popolare nel settembre 2004, con una maggioranza del 50,2%.
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Un attivista di Greenpeace protesta a Zurigo, nel 2013, contro la presenza di compagnie petrolifere nell’Artico.
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Manifestazione a favore dell’iniziativa cantonale “Per tasse eque”, davanti alla Bahnhofstrasse di Zurigo, il 15 aprile 2015.
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L’organizzazione KAGfreiland manifesta il 7 giugno 2005 davanti a Palazzo federale a Berna per una legge più incisiva sulla protezione degli animali.
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1'600 panda – ossia il numero di questi animali che vive ancora in libertà – sono installati a Ginevra il 2 settembre 2011. Il WWF lancia una nuova campagna per salvare l’animale, che è anche il simbolo dell’organizzazione.
(Photopress/WWF/Mamco)
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Nel 2004 un elefante di cartapesta fa la sua apparizione sulla Paradeplatz di Zurigo: un modo per il WWF di attirare l’attenzione sulla minaccia di estinzione del pachiderma.
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Alcuni membri del Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsA) manifestano il 15 aprile 2013 a Berna contro le eccessive spese militari. Il 24 settembre dello stesso anno, il popolo respinge un’iniziativa del GSsA che proponeva di abolire la coscrizione obbligatoria.
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Il ministro Ueli Mauer, allora presidente dell’Unione democratica di centro, presenta il 4 maggio 2007 a Höri – nella campagna zurighese – la nuova mascotte del partito.
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15 aprile 2011: Greenpeace inscena una protesta davanti al Palazzo Beaulieu di Losanna – dove si tiene l’assemblea degli azionisti di Nestlé – contro la distruzione delle foreste tropicali, a causa della produzione di olio di palma.
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Gli animali in politica funzionano quasi sempre. Perché la politica è legata alla capacità di attirare l’attenzione e dunque alla pubblicità. Anche in democrazia. Il maiale rosa o l’orangotango in via d’estinzione portano una dose di emozione nell’arena politica. Come molti altri animali.
Davanti al Museo olimpico di Losanna, due poliziotti trasportano un orango ferito. Ma cosa succede? In realtà si tratta di una protesta inscenata da Greenpeace per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze della deforestazione legata alla produzione di olio di palma, che sta uccidendo l’orangotango. Nei paraggi si svolge infatti l’assemblea degli azionisti di Nestlé.
La protesta avrebbe avuto lo stesso impatto se il dimostrante non si fosse trasvestito?
Dalle azioni delle ONG a quelle dei partiti politici, gli animali sono spesso utilizzati come vettore d’informazione, per rafforzare il messaggio e renderlo visibile nel tumulto mediatico. È una vecchia ricetta della comunicazione politica: gli animali, preferibilmente quelli carini, sono perfetti per parlare al cuore o alla pancia della gente.
(Immagini: Keystone, a meno che figuri un’altra fonte; Testo: Renat Künzi).
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