Giovani politici mettono il bastone fra le ruote
Una priorità per gli svizzeri all’estero, l’introduzione del voto online è finora stata ritenuta anche un’aspirazione comune dei giovani. Ma proprio nel momento in cui la Confederazione invita i cantoni ad accelerare, i vertici delle sezioni giovanili di quattro partiti nazionali frenano.
Hanno opinioni politiche molto diverse fra loro, eppure sul voto elettronico i dirigenti delle sezioni giovanili nazionali di Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), liberali radicali (PLR, destra), Verdi liberali (VL, centro) e socialisti (sinistra) convergono e sorprendono.
Scetticismo e prudenza dominano. In gioco c’è la fiducia nel corretto svolgimento delle votazioni, che sono il pilastro della democrazia diretta svizzera, si inquietano i tre presidenti e il vicepresidente.
Invitati a un programmaCollegamento esterno d’informazione della televisione svizzera tedesca (SRF) a dibattere delle loro posizioni sull’introduzione dell’e-voting in Svizzera, tutti i quattro dirigenti hanno espresso preoccupazioni sulla sicurezza di questo canale di voto.
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Prematuro, per i giovani presidenti
A loro avviso, attualmente il voto elettronico presenta più rischi che opportunità. Ritengono perciò prematura la sua generalizzazione, poiché nelle condizioni attuali si metterebbe a repentaglio la segretezza e la correttezza del voto.
A livello di partiti, finora soltanto la Gioventù socialista ha preso ufficialmente posizioneCollegamento esterno, “momentaneamente”, per motivi di sicurezza, contro lo svolgimento di votazioni ed elezioni online. In base alle considerazioni espresse dai rispettivi presidenti, non è escluso che altre sezioni giovanili nazionali decidano di fare opposizione.
Necessario, per i giovani cittadini
A questo punto sorge tuttavia un interrogativo: le posizioni di questi giovani politici sono in linea con la maggioranza dei loro coetanei? Guardando i risultati di uno studioCollegamento esterno del Centro per la democrazia di Aarau (zdaCollegamento esterno), presentato l’anno scorso, non sembrerebbe.
Pur giudicando che i sistemi elettronici non sono completamente al riparo da manipolazioni, la maggioranza dei giovani ritiene che il voto online sia necessario già adesso.
Il giudizio sulla pertinenza della richiesta dell’e-voting in Svizzera varia a seconda della fascia di età, emerge dallo studio dello zda, basato su un campione rappresentativo di 1’523 persone con diritto di voto di tutte le regioni linguistiche della Confederazione:
E in generale la fiducia nell’e-voting è superiore tra i giovani rispetto alle fasce di età più avanti con gli anni, come si vede nel seguente grafico:
Due sistemi, otto cantoni
In Svizzera attualmente sono autorizzati due sistemi per le prove di voto elettronico: il CHvoteCollegamento esterno del cantone di Ginevra, utilizzato anche dai cantoni di Lucerna, Basilea Città, Berna, Argovia e San Gallo, e il Post E-VotingCollegamento esterno sviluppato dalla Posta svizzera in collaborazione con la società spagnola Scytl, utilizzato dai cantoni di Neuchâtel e Friburgo.
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