Ginevra abbandona il suo sistema di voto online
Pioniere in Svizzera del voto online, il cantone di Ginevra abbandona la sua piattaforma, a cui fanno attualmente capo anche altri sei cantoni. Lo ha rivelato stamani la Radiotelevisione pubblica svizzera di lingua francese RTS.
Il governo cantonale ha motivato la decisione con ragioni finanziarie: gli investimenti per i necessari sviluppi del proprio sistema di voto elettronico – CHVoteCollegamento esterno – sarebbero troppo elevati, ha riferito la RTSCollegamento esterno, Le autorità ginevrine affermano che la rinuncia al sistema interamente sviluppato e gestito dal cantone non sarebbe legata a problemi di sicurezza.
In particolare, la decisione non avrebbe nulla a che fare con il test di pirateria informatica effettuato un mese fa. Degli hacker sono stati in grado di manipolare il sistema di Ginevra: sono riusciti a reindirizzare potenziali votanti su una pagina web appositamente preparata.
Questa falla avrebbe potuto essere riparata, affermano le autorità cantonali. Ma Ginevra non vuole più investire nel suo progetto. Avrebbe dovuto spendere oltre 2 milioni di franchi per revisionare il sistema e migliorare la sicurezza.
CHVote ancora utilizzata nel 2019
La piattaforma CHVote continuerà ad essere utilizzata nel 2019, in particolare per le elezioni federali. L’anno successivo, Ginevra dovrebbe trovare un sistema alternativo per consentire ai suoi cittadini di votare online, soprattutto gli svizzeri all’estero e le persone con disabilità.
Secondo i dati ufficiali della Cancelleria federaleCollegamento esterno, all’ultima votazione popolare di domenica scorsa in Svizzera, un po’ più del 56% degli elettori che avevano la possibilità di votare online e che hanno partecipato allo scrutinio nel cantone di Ginevra ha utilizzato questo canale. In totale nel cantone, il 25 novembre, era autorizzato a votare online poco più del 50% del corpo elettorale: i 26’566 svizzeri all’estero iscritti nel catalogo cantonale e 49’968 cittadini domiciliati nel cantone.
Verso un monopolio della Posta Svizzera?
L’alternativa per Ginevra e gli altri cantoni che fanno capo a CHVote potrebbe essere l’altro sistema attualmente autorizzato in Svizzera: il Post e-votingCollegamento esterno della Posta Svizzera. Questo sistema sarà testato da un gruppo di hacker all’inizio dell’anno prossimo.
In tal caso La Posta avrebbe quindi il monopolio del voto online. La Svizzera dipenderebbe da un unico sistema, ha sottolineato ai microfoni della RTS Laurent WehrliCollegamento esterno, deputato nazionale liberale radicale del cantone di Vaud e membro del Comitato dell’Organizzazione degli Svizzeri all’esteroCollegamento esterno (OSE).
Spoglio dei voti in questione
Ma per Jean-Christophe SchwaabCollegamento esterno, ex deputato nazionale socialista del cantone di Vaud e oppositore dell’e-voting, questa soluzione “cambierà il dibattito sul voto elettronico: si parlerà meno di sicurezza e affidabilità. Ora si parlerà di privatizzazione e del conteggio dei voti”, ha dichiarato alla RTS.
Affidare il conteggio dei voti ad una società privata, “equivale ad affidare le chiavi della democrazia ad una società privata. Il conteggio di uno scrutinio è l’essenza stessa della democrazia, non dovrebbe essere affidato ad una società privata”, ha puntualizzato.
Le débat sur le vote électronique porte désormais essentiellement sur le risque de privatisation de l'intégralité du processus électoral. Espérons que le renoncement du Canton de GE porte un coup fatal au #evotingCollegamento esterno ! https://t.co/qr6kMS0SohCollegamento esterno
— Jean Chr. Schwaab (@jcschwaab) 28 novembre 2018Collegamento esterno
Due sistemi, dieci cantoni
Attualmente in Svizzera sono utilizzati due sistemi di voto online. Il “CHvote”, sviluppato da Ginevra, è utilizzato anche dai cantoni di Basilea Città, Berna, Lucerna, San Gallo Argovia e Vaud. Quest’ultimo lo ha utilizzato per la prima volta proprio domenica 25 novembre. Neuchâtel, Friburgo e Turgovia hanno invece adottato il sistema “Post E-Voting”. Tutti i dieci cantoni offrono questo canale agli svizzeri all’estero, ma solo cinque – Ginevra, Neuchâtel, Friburgo, San Gallo e Basilea Città – lo mettono a disposizione di parte dell’elettorato residente nel cantone.
Complessivamente nei dieci cantoni che utilizzano il voto elettronico, questo canale nello scrutinio federale di domenica scorsa è stato messo a disposizione di 223’582 cittadini, di cui 105’050 svizzeri residenti all’estero, secondo i dati della Cancelleria federale.
In passato è stato utilizzato anche il sistema del Consorzio Vote électronique, al quale facevano capo nove cantoni. Ma il governo federale nell’estate 2015 ha revocato l’autorizzazione a questo sistema in seguito alla scoperta di lacune nella sicurezza.
Intanto il dibattito si è immediatamente animato su Twitter. Ecco un esempio:
Nun ist eine Post-Monokultur (mit eingekaufter Software aus Spanien, finanziert durch Investoren-Gelder von 7 verschiedenen Venture Capital Funds) absehbar. Oder vielleicht doch lieber E-Voting gleich ganz bleiben lassen? #evotingCollegamento esterno #noevotingCollegamento esterno
— Danilo (@dbrgn) 28 novembre 2018Collegamento esterno
Altri sviluppi
L’Organizzazione degli svizzeri all’estero favorevole ai test di pirataggio
(Traduzione dal francese e adattamento: swissinfo.ch/sf)
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