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Rive dei laghi inaccessibili: uno “schiaffo in faccia” agli elettori

Le residenze private lungo le rive del lago Lemano, tra La Tour-de-Peilz e Montreux, sono al centro da anni di una grande controversia nella regione. Keystone

In Svizzera i cittadini sono chiamati a votare su una grande varietà di temi. L'attuazione della volontà popolare suscita però a volte enormi grattacapi. È il caso a La Tour-de-Peilz, nel canton Vaud: cinque anni dopo la decisione di costruire un sentiero lungo le rive del lago Lemano non si intravede ancora quasi nulla. 

Dalla città di Vevey si può imboccare un sentiero che si snoda lungo la pittoresca costa di La Tour-de-Peilz, ammirando il panorama da mozzafiato delle Alpi francesi che si ergono dall’altra parte del lago. Dopo aver oltrepassato un piccolo porto e una spiaggia sassosa, di colpo ci si ritrova in un vicolo cieco. La sponda del lago è sbarrata da grandi rocce scivolose. 

“Ci piace molto camminare lungo il lago e saremmo davvero contenti se il sentiero potesse andare più lontano. Era stato deciso così in votazione, quindi non capisco cosa sta succedendo”, si lamenta una donna che sta andando a passeggio con il marito. La coppia si vede costretta a risalire fino alla strada principale per aggirare le ville milionarie che costeggiano la riva del lago, in direzione di Montreux. 

In teoria, non dovrebbe esserci nessuna deviazione. Il 28 novembre del 2010, il 55% degli elettori di La Tour-de-Peilz, un comune di 10’500 abitanti, ha approvato un’iniziativa popolare lanciata da un gruppo locale di cittadini per costruire un sentiero pubblico di due chilometri davanti alle residenze di lusso che si affacciano sul lago. 

Da allora ci sono stati pochi progressi. Secondo le critiche, le autorità locali, responsabili per lo sviluppo urbano, continuano a trascinare i lavori. Nel 2012, il comune, che ha una maggioranza di destra, ha votato contro lo studio di fattibilità presentato dal governo. A detta di alcuni, il piano era deliberatamente mal concepito, con alti costi di esproprio per i proprietari, allo scopo di essere rifiutato in votazione. 

“C’è una grave inerzia”, dichiara Barbara*, un’abitante di La Tour-de-Peilz. “È legata alle elezioni comunali in programma in febbraio. Per il comune ci sono troppi interessi privati in gioco”.

Il sentiero interrotto bruscamente a La Tour-de-Peilz. swissinfo.ch

Progressi ‘dolorosi’ 

A sentire le autorità di La Tour-de-Peilz, la realizzazione del sentiero sta progredendo, anche se “dolorosamente”. “Ci sono diversi partner che devono essere d’accordo. I proprietari esigono di mantenere determinati diritti. Poi bisogna tener conto dei servizi cantonali dell’acqua e della protezione della natura. Per attuare l’iniziativa  è necessaria una grande volontà politica, che manca in questo momento “, ha dichiarato lo scorso settembre Lyonel Kaufmann, sindaco di La Tour-de-Peilz, alla televisione pubblica svizzera RTS. 

Un nuovo studio, che delinea diverse opzioni per il sentiero, è stato sottoposto in luglio alla Commissione delle rive del lago (CRL). Ma il tentativo di raccogliere una posizione comune appare ancora difficile. 

Secondo Nicole Rimella, responsabile della pianificazione urbanistica a La Tour-de-Peilz, che si oppone personalmente al nuovo sentiero, il ritardo va attribuito ai membri della CLR, che non riescono ad accordarsi su come procedere. “Continuiamo a fare un passo avanti e due indietro”, ha dichiarato Rimella. “È una questione politica, una battaglia tra destra e sinistra”. 

Da parte sua, la CRL afferma di avere un ruolo consultivo e di non essere responsabile dei ritardi, i quali andrebbero invece addossati ai funzionari del comune di La Tour-de-Peilz. 

“Siamo a favore del sentiero, ma la soluzione deve essere proporzionata”, sostiene Philippe Hohl, responsabile della divisione acqua del canton Vaud. “Tecnicamente, non è una cosa complicata. Ma ciò che sta frenando il progetto è la necessità di trovare un giusto equilibrio per realizzare un percorso che non sia troppo vicino alle case private e che non incida sul paesaggio lungo il lago. Si tratta di un vero e proprio scontro tra interessi privati e pubblici”. 

Ping-pong stancante 

Stanca dei ritardi infiniti e del ping-pong tra gli organi competenti, l’associazione locale Rives du Lac si è fatta avanti, presentando un proprio piano più minimalista e più conveniente. Prevede di tracciare il sentiero utilizzando, il più possibile, il percorso naturale esistente tra le rocce e le spiagge private e di colmare i tronconi mancanti con delle passerelle metalliche leggere. Quest’opera costerebbe 1,5 milioni di franchi in meno rispetto al preventivo iniziale. 

Secondo l’associazione, il diritto pubblico al sentiero esiste per oltre la metà dei due chilometri di riva finora inaccessibili. Per realizzarlo non vi sarebbe alcuna necessità di espropriare i proprietari, ma basterebbe applicare le leggi esistenti.

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Per la presidente di Rives du Lac Geneviève Pasche, l’attuale situazione di stallo rappresenta uno ‘schiaffo in faccia’ agli elettori locali: “A cosa serve una votazione, se poi politici fanno ciò che vogliono loro”. Nel mese di agosto 2013 l’associazione si era rivolta al governo del canton Vaud, il quale aveva esortato le autorità comunali ad “agire senza indugio”. 

Coercizione impossibile 

“La pianificazione urbana in Svizzera è sempre di competenza dei comuni che devono applicarla. Non è quindi possibile nessuna coercizione”, si lamenta il consigliere comunale socialdemocratico Jacques Vallotton. 

Pasche ha ribadito questo: “È stato introdotto il diritto di lanciare un’iniziativa popolare, ma non sono state previste sanzioni nei confronti delle autorità locali che non rispettano il tenore di un’iniziativa”. 

Secondo Andreas Ladner, politologo presso l’Università di Losanna, i promotori di questo progetto potrebbero rivolgersi ai tribunali, ma sarebbe molto difficile dimostrare che le autorità stanno ostruendo la costruzione del percorso. 

Ai suoi occhi, l’unica possibile sanzione e il modo più veloce per ottenere dei cambiamenti, sarebbe quello di porre questo problema al centro dei dibattiti in vista delle prossime elezioni locali. 

Qualunque cosa accada, ci vorranno probabilmente ancora diversi anni prima che il sentiero venga completato. Secondo Vallotton, la fase di progettazione dovrebbe durare fino al 2022. In base al sistema di democrazia diretta, i cittadini hanno il diritto di decidere anche in materia di pianificazione urbana. Proprietari lacustri e altri oppositori possono però inoltrare dei ricorsi se la concretizzazione di un progetto viola i loro diritti.

Libero accesso ai laghi 

Si stima che solo la metà delle rive dei laghi svizzeri siano accessibili al pubblico. Secondo un sondaggio del 2007, il 61,4% dei cittadini vogliono però avere un accesso illimitato alle rive dei laghi. Questa quota è del 71,6% nelle regioni di lingua francese, rispetto al 58% nelle zone di lingua tedesca. I giovani sono favorevoli all’80%. 

Un insieme complesso di leggi regola l’accesso alle rive dei laghi e dei corsi d’acqua. Secondo l’associazione Rives Publiques, il libero accesso è garantito da oltre un secolo. Le autorità locali applicano però raramente le leggi, restituendo a tutti i cittadini ciò che è stato “sequestrato” da proprietari privati. 

Questa visione è contestata dai proprietari e dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale, per il quale la popolazione non può pretendere il diritto di accesso a tutte le rive dei laghi e dei corsi d’acqua. 

Secondo gli esperti di diritto del governo, l’accesso alle rive dei laghi e dei corsi d’acqua dovrebbe essere possibile, ma non è garantito dalla legislazione federale.

Traduzione di Armando Mombelli

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