Cittadini che frenano la gestione della cosa pubblica
In Svizzera la democrazia diretta offre ai cittadini la possibilità di intervenire nella gestione della cosa pubblica. Ma questo può talvolta trasformarsi in un bastone nelle ruote degli ingranaggi dell'amministrazione pubblica. Quanto avvenuto recentemente nel comune bernese di Fraubrunnen è un esempio di cosa ciò possa significare concretamente.
FraubrunnenCollegamento esterno è un villaggio situato a metà strada tra la capitale della Svizzera, Berna, e le colline del Giura. È immerso in un dolce paesaggio di campagna, con ampi campi, boschi e quattro stazioni ferroviarie. La vita quotidiana di molti dei circa 4’800 abitanti è contraddistinta dagli spostamenti pendolari tra il piccolo comune rurale e i vicini centri urbani.
Meno di due anni fa, qualcosa si è mosso nella regione: Fraubrunnen e altri sette piccoli villaggi, che complessivamente occupano un territorio di 32 chilometri quadrati, hanno dato vita a una fusione comunale.
Municipio nel mirino
Uno dei primi acquisti programmati dal nuovo municipio è stato un camion multiuso che serve sia a trasportare merci pesanti e ingombranti, sia a spazzare la neve dalle strade in inverno. Costo preventivato: 265’000 franchi. Una somma pari a circa lo 0,2% del bilancio annuale del comune, indica il sindaco, Urs SchärCollegamento esterno.
L’esecutivo ha tuttavia dovuto fare i conti con i diritti popolari. Un avversario politico di Schär ha infatti utilizzato il diritto democratico di chiedere che l’acquisto fosse sottoposto al voto dell’Assemblea comunale. Quest’ultima, lo scorso dicembre, ha dato il nullaosta, benché solo per un soffio.
Ma il verdetto popolare non è stato l’epilogo. Un giornale locale ha riferito che nel frattempo una persona – di cui non è stata rivelata l’identità – ha inoltrato ricorso alle autorità cantonali, sostenendo che il municipio non aveva fornito sufficienti dettagli sul progetto d’acquisto.
“È una questione più controversa di un aumento delle tasse”, osserva Schär. Contadino, con 18 anni di esperienza come politico a tempo parziale, Schär ha respinto le accuse di mancanza di trasparenza e ha affermato che il municipio aveva messo sul tavolo tutti i dati che consentono ai cittadini di prendere una decisione informata.
Per finire, quest’estate il ricorso è stato respinto. Ma a causa dei ritardi dovuti alle azioni di opposizione, la modesta flotta del Servizio comunale di manutenzione stradale locale, che comprende trattori e tosaerba, non dovrebbe essere completata con il nuovo camion prima del prossimo anno.
Questa vicenda è un esempio del potere che hanno i cittadini di intervenire nella politica in Svizzera, ma anche delle lungaggini che ciò può comportare in casi, come questo, che sembrerebbero di ordinaria amministrazione.
Fattore di rallentamento, ma anche di vigilanza
La richiesta di sottoporre al voto popolare una decisione delle autorità non sono infatti inconsueti in un paese in cui il sistema politico dà ai cittadini molte opportunità di avere voce in capitolo nella politica nazionale, regionale e locale. Questi diritti popolari sono uno dei fattori che rallentano il ritmo del processo decisionale.
Il sindaco di Fraubrunnen ammette che i membri del municipio hanno dovuto abituarsi ad amministrare un nuovo comune composto di otto villaggi diversi, che in precedenza gestivano dei budget relativamente piccoli.
Urs Schär ha tuttavia due motivi di rammarico. Da un lato ritiene un peccato che la persona che ha inoltrato ricorso non abbia contattato direttamente il municipio e cercato il dialogo. D’altro canto gli dispiace che il comune durante il prossimo inverno non avrà a disposizione un veicolo supplementare.
A suo avviso la vicenda ha però anche un aspetto positivo: “Essa dimostra che la gente si interessa di quel che si fa nel comune e che segue attentamente quel che fa il municipio”.
Se le votazioni popolari sono frequenti, “i ricorsi contro le decisioni politiche a livello locale sono invece abbastanza insoliti e non rappresentano veramente un problema”, dice Adrian RitzCollegamento esterno del Centro di competenza di amministrazione pubblica presso l’università di Berna.
Secondo l’esperto, di regola gli esecutivi locali si assicurano che la questione in gioco sia preparata con cura. Ciò nonostante può essere sensato tenere sotto controllo le autorità politiche e l’amministrazione pubblica. “È un bene per la stabilità del sistema politico dare ai cittadini la possibilità di impugnare una decisione”, aggiunge Ritz.
Autonomia
La Svizzera è uno Stato federale, articolato su tre livelli: nazionale, cantonale e comunale.
I 26 cantoni hanno un ampio grado di autonomia dal governo federale.
Gli oltre 2’350 comuni sono la più piccola unità amministrativa del sistema a tre livelli. Con poteri limitati, i comuni decidono su questioni che comprendono imposte, zonizzazione, edilizia, assistenza sociale e servizi di sicurezza e di emergenza.
(Traduzione dall’inglese: Sonia Fenazzi)
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