La partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche in Svizzera ha contribuito ad evitare una polarizzazione estrema della società, nonostante le controversie che caratterizzano le votazioni popolari: ne è convinto ministro dell'interno Alain Berset, secondo il quale anche l'Unione europea (UE) trarrebbe beneficio se incrementasse la democrazia diretta.
“Abbiamo l’UDC [Unione democratica di centro, destra conservatrice, Ndr.], ma la nostra società non è spaccata in due, come in molti altri paesi. Questo grazie al federalismo e soprattutto alla nostra democrazia diretta”, ha sottolineato il ministro socialista in un’intervista pubblicata ieri dal giornale svizzero tedesco SonntagsBlick, facendo riferimento al fenomeno della forte avanzata del populismo in Francia, Austria e Stati Uniti. Un’evoluzione che Berset giudica pericolosa.
Il ministro elvetico riconosce che “negli ultimi anni ci sono state proposte che hanno certamente diviso la Svizzera, quali le iniziative popolari contro l’immigrazione di massa o per il divieto di costruire minareti” e che anche all’interno della Confederazione ci sono sempre più scontri ideologici. “Tuttavia ciò non ha mai condotto a una frattura”, perché i cittadini elvetici, abituati alla pratica della democrazia diretta, sanno “come si svolgono i dibattiti e quando finiscono”.
Un altro fattore che contribuisce ad evitare una frattura, per Alain Berset, è anche lo svolgimento di votazioni popolari su importanti temi nazionali ogni tre mesi: “non è mai la stessa maggioranza che vince contro la stessa minoranza”.
Cionondimeno, il ministro dell’interno stigmatizza quelle cerchie che utilizzano le iniziative popolari per lanciare un segnale. Taluni “hanno probabilmente dimenticato che un’iniziativa significa modificare la Costituzione”, puntualizza Berset, che poi rincara: “Un’iniziativa non è un sondaggio di opinione per esprimere la propria insoddisfazione, bensì una decisione politica”.
Nonostante tutto, Berset resta convinto che il modello partecipativo elvetico sia valido e che “più democrazia diretta farebbe bene all’UE”. Anche se per questo probabilmente ci vorrà tempo, Alain Berset resta fiducioso. In Svizzera gli strumenti di democrazia diretta furono introdotti dopo grandi crisi interne, ricorda il ministro socialista.
(Traduzione dall’inglese: Sonia Fenazzi)
Articoli più popolari
Altri sviluppi
Finanza
Sempre più super-ricchi emigrano e la Svizzera affronta una crescente concorrenza internazionale
L’iniziativa per la responsabilità ambientale vuole che l’economia svizzera rispetti i limiti planetari. Un passo necessario o la prosperità della Confederazione ne risentirebbe troppo?
La vostra opinione sull'iniziativa per la responsabilità ambientale ci interessa.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Il popolo dovrebbe dare impulsi, non legiferare
Questo contenuto è stato pubblicato al
Se non occasione di grandi festeggiamenti, l’anniversario è almeno stato uno spunto di riflessione: qual è veramente il ruolo del popolo (e del suo diritto di iniziativa) nell’ambito dei rapporti tra le forze democratiche? E di conseguenza come dovrebbe essere sensatamente configurata l’iniziativa? L’articolo 139 capoverso 2 della Costituzione federale oggi prevede due formulazioni per…
Democrazia diretta la soluzione per l’Europa che “non funziona”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli artefici della svolta saranno gli stessi che hanno portato al trionfo l’M5S alle elezioni amministrative 2016: i cittadini. I risultati usciti dalle urne, secondo Beppe GrilloCollegamento esterno, rispecchiano infatti l’attuale situazione dell’Italia, dove “da una parte non c’è più nulla e dall’altra ci siamo noi, la forza trainante”. Alle accuse di isolamento da parte…
“Il mezzo migliore per contenere il malessere delle democrazie”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le democrazie rappresentative attraversano un periodo difficile. Crisi di fiducia, crisi di autorità, ma anche crisi dello Stato liberale assistenziale come fu delineato nell’immediato dopoguerra. Scaturito dalla vera e propria rivoluzione culturale che ha attraversato le democrazie occidentali dagli anni 1970, l’individualismo ha prosperato sulle rovine di una vita politica i cui vecchi supporti, partiti,…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nate nel 19° secolo, le istituzioni svizzere hanno reso buoni servizi. Tuttavia, non sono mai state sottoposte a riforme significative. In particolare, la democrazia diretta ha mantenuto il carattere rustico delle origini, mentre la società moderna è cambiata drasticamente. Oggi, le nuove tecnologie stanno rivoluzionando gli usi. Da una parte, grazie alla rete, è molto…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il recente voto sulla Brexit ha riportato sotto la luce dei riflettori questo diritto. Contrariamente a quanto avviene normalmente in Svizzera, in Gran Bretagna il movimento non è partito dal “basso”, ma è stato accordato dall’alto, dal primo ministro David Cameron. Il diritto d’iniziativa svizzero, che festeggia 125 anni, è fondamentalmente aperto a tutti i…
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.