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“Democrazia liquida” per promuovere l’interesse politico dei giovani

Hernani Marques
La "democrazia liquida" può essere un rimedio contro la crisi dei rapporti tra i giovani e la politica in Svizzera, ritiene lo specialista di informatica Hernâni Marques. Flurin Bertschinger

Solo un giovane su quattro afferma di voler sicuramente partecipare alle elezioni parlamentari in programma in autunno. Il nuovo Monitor politico 2018 di easyvoteCollegamento esterno conferma il troppo grande disinteresse degli elettori al di sotto dei 25 anni nei confronti della politica. Lo specialista di informatica Hernâni Marques è convinto che la digitalizzazione potrebbe dare nuovi impulsi alla partecipazione dei giovani.

Questo articolo fa parte di #DearDemocracy, la piattaforma di swissinfo.ch sulla democrazia diretta.

La tendenza è preoccupante: vi sono sempre più giovani tra i 18 e i 25 anni che manifestano il loro distacco nei confronti dei classici attori politici, come partiti, associazioni e organizzazioni.

Ciò non significa che la politica lasci assolutamente indifferenti i giovani. Ma non sono spesso interessati ai temi, al linguaggio e alle tonalità, talvolta aspre, della politica svizzera.

Una soluzione per rilanciare la partecipazione dei giovani potrebbe essere la “democrazia liquida”. L’esperto di informatica e attivista della rete zurighese Hernâni Marques Collegamento esternoha caldeggiato questa via nel corso di una conferenza tenuta la settimana scorsa da easyvoteCollegamento esterno. Lo scopo di questa organizzazione indipendente è quello di promuovere la partecipazione e l’educazione politica dei giovani.

Specialista di linguistica computazionale, sociologo, neuroinformatico e membro del Caos computer club SvizzeraCollegamento esterno, Hernâni Marques non potrà partecipare alle elezioni federali de 20 ottobre: figlio di immigrati portoghesi, non ha un passaporto svizzero.

swissinfo.ch: In che modo la digitalizzazione può aiutare i giovani a risvegliare il loro interesse per la politica?

Hernani Marques
Ha molte idee per migliorare la democrazia svizzera, ma non il passaporto svizzero: lo specialista di informatica Hernâni Marques. Flurin Bertschinger

Hernâni Marques: La Svizzera conosce l’ideale democratico di auto-rappresentazione, ad esempio nelle associazioni o nel quadro della Landsgemeinde. Nessuno deve delegare ad altri delle decisioni. Per la prima volta nella storia della democrazia svizzera, la digitalizzazione rende possibile questa auto-rappresentazione su larga scala, indipendentemente dal tempo e dal luogo.

Una piattaforma digitale – gestita ad esempio dalla Cancelleria federale – sarebbe uno strumento idoneo per permettere a tutti i cittadini di contribuire con le loro buone idee a migliorare la Svizzera. Da lì, potrebbero poi essere portate avanti in un canale ufficiale, in cui vengono prese le decisioni effettive.

swissinfo.ch: Esiste però già la classica petizione, uno strumento che non è vincolante.

Sì, si tratta però di una proposta fissa. Nella versione digitale, invece, potrebbe ancora essere modificata e migliorata in modo del tutto trasparente. Questo è il lato “liquido”. Sarebbe anche possibile una selezione tra varie proposte, di cui una sarebbe poi vincente.

swissinfo.ch: E come funzionerà nella pratica?

S.M.: In marzo i giovani hanno manifestato a Zurigo a favore di un Internet libero e contro una più severa protezione del diritto d’autore, su cui il Parlamento sta discutendo.

In prima linea vi erano anche Youtuber. Hanno notato che i politici stanno per fare qualcosa di dannoso per Internet. Su una piattaforma digitale, potrebbero opporsi a queste restrizioni e avrebbero la possibilità di ottenere il supporto di molti altri. Le pressioni che ne deriverebbero potrebbero indurre il Parlamento a modificare il progetto di legge.

swissinfo.ch: Può spiegarci in dettaglio cosa succederebbe su questa piattaforma?

S.M.: Altri potrebbero commentare la proposta, spiegando ciò che ritengono positivo o che cosa farebbero diversamente. Per il momento, i politici avrebbero lo stesso peso di tutti gli altri.

Il concetto di “democrazia liquida”, come già sperimentato dal Partito pirata, prevede poi una ponderazione: gli individui che godono di molta fiducia potrebbero ottenere un peso maggiore. Una proposta deve essere discussa da una commissione parlamentare quando viene raggiunto un valore soglia di peso.

swissinfo.ch: Esiste già qualcosa del genere?

S.M.: In Germania c’era la cosiddetta “Enquete-Kommission Internet und digitale Gesellschaft”, in cui una piattaforma di democrazia digitale fungeva da “18° esperto”. Il Parlamento ha consultato questa piattaforma per decidere sulla complessa questione di come la digitalizzazione potrebbe far progredire la Germania. In questo modo è stato possibile ottenere la partecipazione di diverse migliaia di attivisti della rete. Ne sono scaturite proposte molto concrete per il Bundestag tedesco.

Traduzione di Armando Mombelli

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