Svizzera al 5° posto del populismo autoritario in Europa
Ungheria, Grecia e Polonia sono attualmente i tre capofila sul fronte del populismo autoritario in Europa; la Svizzera si colloca in quinta posizione, appena alle spalle dell'Italia. È quanto risulta dal relativo Indice 2016 dell'istituto di ricerca svedese Timbro, che valuta 33 paesi.
Nel termine “populismo autoritario”, l’autore dello studio Andreas Johansson Heinö, include tutti quei partiti che osteggiano il concetto di una democrazia liberale, al quale aderiscono tutti i partiti tradizionali in Europa e che è alla base delle istituzioni europee. Secondo questo concetto, la democrazia è intesa come un’accettazione delle decisioni della maggioranza, che devono però rispettare determinati diritti individuali ancorati nella costituzione e nei trattati internazionali.
Il “Timbro Authorian Populism Index 2016Collegamento esterno” comprende dunque partiti – sia di destra che di sinistra – molto diversi tra loro. Il ricercatore svedese ha analizzato l’evoluzione di 206 partiti, che hanno ottenuto almeno lo 0,1% in un’elezione in ognuno dei 33 paesi, a partire dal 1980. Per misurare il loro grado d’influenza, ha utilizzato due indicatori: il totale dei mandati in parlamento e la partecipazione al governo.
La situazione nel 2016 è sintetizzata nel seguente grafico, nel quale si nota che solo tre paesi – Islanda Malta, Montenegro – sono esenti da un sostegno elettorale a partiti populisti autoritari:
La presenza della Svizzera nella “top 5” è dovuta ai risultati elettorali in parlamento e alla presenza in governo dell’Unione democratica di centro (UDC). Tra l’altro Svizzera e Austria sono tra i primi paesi in cui i partiti autoritari di destra si sono insediati al governo, rileva Andreas Johansson Heinö, autore del rapporto “Timbro Authorian Populism Index 2016”.
In merito alla partecipazione dell’UDC al governo federale va ricordato che nel sistema svizzero, secondo una formula non iscritta nella Costituzione o nella legge, ma convenuta dai partiti dal 1959, i sette seggi in linea di principio sono ripartiti proporzionalmente tra le formazioni politiche secondo la loro forza in parlamento. L’avanzata dell’UDC alle Camere federali ha portato all’aumento – da uno a due – dei suoi rappresentanti nell’esecutivo.
Andreas Johansson Heinö indica che in media in tutta l’Europa un elettore su cinque oggi vota per un partito populista, sia esso di destra o di sinistra: mai prima d’ora questi partiti hanno avuto un sostegno così forte in tutta Europa, sottolinea il politologo, precisando che non c’è praticamente alcun paese che sta andando chiaramente controcorrente. Un’evoluzione che secondo il ricercatore rappresenta una grave minaccia per la democrazia liberale.
TimbroCollegamento esterno è un think-tank che promuove e diffonde idee fondate sui principi del libero mercato, la libertà imprenditoriale, la libertà individuale e una società libera.
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