Folclore politico o vera democrazia?
Ad Appenzello Interno si celebra la più antica forma della democrazia diretta in Svizzera. Ma quanto è veramente democratico questo sistema?
Una volta all’anno, ad Appenzello Interno, si lucidano gli elmi dorati e si tolgono dalle soffitte le grandi bandiere con gli stemmi di famiglia e le toghe nere: è giorno di Landsgemeinde; l’avvenimento «più importante» dell’anno. Nemmeno la neve, giunta tardiva in una domenica di aprile e che spruzza di bianco i meli in fiore e i tetti a due spioventi, riesce a rovinare la festa.
Oltre ai fiocchi di neve, nell’aria c’è profumo di salsicce alla griglia e di «Landsgmendchrempfli» – piccole frittelle dolci farcite di crema alla nocciola – preparate per il giorno di festa. Le strade, o piuttosto le viuzze di Appenzello sono affollate di gente.
I vicoli portano tutti al centro della piazza della Landsgemeinde. In questo luogo, da secoli gli appenzellesi deliberano per alzata di mano su questioni cantonali, eleggono i membri del governo e i giudici. Si può quindi affermare che ad Appenzello Interno si perpetua la vera democrazia diretta? O si mantiene in vita un fossile politico?
Nata nel Medioevo
Ci sono varie teorie sull’origine delle Landsgemeinden. «A lungo si è creduto che le Landsgemeinden fossero un’evoluzione delle assemblee popolari germaniche», dice Hans-Peter Schaub dell’Istituto di scienze politiche di Berna che in una tesi di dottorato, di recente pubblicazione, ha paragonato il sistema delle Landsgemeinden con quello che chiede al popolo di esprimere il voto nell’urna. «Le Landsgemeinden si sono sviluppate nel Medioevo, partendo dalle corporazioni comunali: oggi è questa la tesi più accreditata». Le corporazioni sono organismi che amministravano terreni o alpeggi comuni.
Altri sviluppi
«Il momento culminante dell’anno civico»
Oltre ad Appenzello Interno, la Landsgemeinde si tiene ancora nel canton Glarona. Una volta, questo sistema politico era impiegato in otto cantoni. Nel frattempo, uno dopo l’altro l’hanno abbandonato, scegliendo il voto alle urne: Svitto e Zugo nel 1847, ancora prima della nascita dello Stato federale; Uri nel 1928. Negli anni Novanta tre cantoni hanno detto addio a questa forma di democrazia: Nidvaldo, Appenzello Esterno e Obvaldo.
La banda musicale intona le prime note. Il governo cantonale fa il suo ingresso. I sette consiglieri di Stato (ministri cantonali) percorrono lentamente e con passo grave, quasi funebre, la piazza della Landsgemeinde. Ora nevica e i fiocchi bianchi si posano sulle loro toghe nere. Salgono sul «Stuhl»; è questo il termine dato al palco che si trova sulla piazza. È uno spazio non riservato soltanto a loro, bensì a tutti i cittadini e a tutte le cittadine aventi diritto di voto.
Stessa informazione per tutti
«È nel diritto di parola per tutti che si esprime la principale forza della democrazia della Landsgemeinde», sostiene Hans-Peter Schaub. Durante le assemblee è possibile deliberare su questioni particolari e tutti i presenti sono informati in maniera uguale. «Nel sistema di voto che chiama gli svizzeri alle urne, la discussione si svolge invece sui media». È un dibattito a cui non tutti possono partecipare. Un punto di forza della Landesgemeinde è dato dalle molteplici possibilità di esprimersi; non solo con un «sì» o con un «no». I presenti all’assemblea possono anche chiedere di non trattare un progetto di legge oppure di apportarne delle modifiche.
Questa volta non si giunge però a tanto. L’assemblea non dura a lungo – forse a causa dello strato di neve sempre più spesso sui tetti. In maniera spedita vengono rieletti i membri del governo e del tribunale cantonale, approvate quattro revisioni di legge e respinta un’iniziativa riguardante il sistema scolastico lanciata da un cittadino. A ogni votazione, i presenti sulla piazza devono chiudere per un attimo l’ombrello affinché le mani alzate siano visibili. La maggioranza è calcolata a occhio; in caso di dubbio si contano i singoli voti.
Nessun segreto
A differenza del voto espresso nell’urna, in piazza tutti vedono se il vicino alza o meno la mano. Inoltre qui tutti si conoscono; questa è un’altra caratteristica di Appenzello Interno. Secondo Hans-Peter Schaub è questo il vero punto debole della Landsgemeinde. «Non c’è il segreto del voto; uno dei capisaldi della democrazia», ricorda il politologo.
È una caratteristica non conforme alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Per ratificarla la Svizzera ha dovuto inserire una clausola di eccezione per le Landsgemeinden.
Il fatto di esprimere in pubblico il proprio voto può quindi influenzare l’orientamento delle scelte? «A lungo si è ritenuto che dalle Landsgemeinde scaturissero piuttosto decisioni politiche tendenti a destra», dice Hans-Peter Schaub. Alcuni eventi particolari hanno impresso nella memoria collettiva questa idea, come quello del 1990 quando per l’ennesima volta Appenzello Interno non concesse il diritto di voto alle donne (una decisione poi ribaltata lo stesso anno dal Tribunale federale che costrinse il cantone a introdurre immediatamente il diritto di voto e di eleggibilità per le donne).
Secondo Schaub, di recente le assemblee popolari hanno espresso voti progressisti. «Per questo motivo si può partire dal presupposto che il sistema Landsgemeinde non privilegi un fronte politico». Le Landsgemeinde non devono fare i conti soltanto con il segreto del voto, bensì anche con la scarsa mobilitazione popolare. «In media, la partecipazione è del 10-15 per cento inferiore a quella alle urne», illustra Hans-Peter Schaub.
Affrontare i punti deboli
Alla fine dell’assemblea i numerosi ristoranti del capoluogo sono affollati di avventori, non solo locali. Infatti, la Landsgemeinde è un evento che suscita molto interesse in tutta la Svizzera e richiama sempre molti curiosi: una rinata popolarità, osserva Hans-Peter Schaub. «Da un punto di vista storico, la democrazia assembleare è in perdita di velocità. Tuttavia, le Landsgemeinden godono di un enorme sostegno nella popolazione».
Secondo Schaub, non si tratta solo di folclore nostalgico, bensì di un sistema che ha una sua legittimità. «Abbiamo scoperto che la Landsgemeinde è altrettanto democratica del sistema che chiama gli svizzeri alle urne».
Se vogliono sopravvivere, le Landsgemeinde devono però affrontare i punti deboli. Per esempio vanno adottate misure tecniche per garantire il segreto del voto ed è necessario sviluppare delle idee per aumentare la partecipazione a questo appuntamento annuale.
Traduzione di Luca Beti
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