Rapperswil-Jona, una città nelle mani di pochi cittadini
Situata ai bordi del Lago di Zurigo, Rapperswil-Jona rappresenta un caso particolare. Con 27'000 abitanti, la cittadina sangallese è il più grande comune svizzero in cui i cittadini si riuniscono in assemblea comunale per adottare decisioni democratiche. In giugno vi hanno partecipato appena 350 persone. La dimostrazione di un fallimento della democrazia diretta locale? Non proprio.
Questo contributo fa parte di #DearDemocracy , la piattaforma di swissinfo.ch sulla democrazia diretta.
“Rivolgo questa domanda a voi: come mai non sono stati istallati dei portacenere nelle nuove stazioni del bus?”, chiede un uomo nella sala polivalente in cui ha luogo l’assemblea comunale. Si sofferma un attimo dinnanzi al microfono, come se volesse conferire maggior peso alle sue parole, e poi ritorna a sedersi al suo posto.
Sul palco siedono i membri del municipio. Spetta ora a Martin Stöckling prendere la parola. Il sindaco della città, con un completo grigio e occhiali neri, apprezza particolarmente il compito di rispondere alle domande, che svolge con entusiasmo.
L’assemblea comunale, tenuta a fine giugno, si è occupata dapprima dei temi in agenda: il risanamento del palazzetto dello sport e i conti annuali del 2016. La riunione si conclude con l’ora delle domande, in cui i cittadini possono sottoporre grandi o piccole questioni ai membri dell’esecutivo comunale.
In sala sono presenti circa 350 cittadini. Ascoltano, bisbigliano e brontolano, quando disapprovano un voto. A prima vista si potrebbe pensare che l’assemblea comunale si occupi solo di dettagli della vita di tutti i giorni, come i portacenere alle stazioni del bus.
Un’impressione sbagliata: Rapperswil-JonaCollegamento esterno è una città che conta 27’0000 abitanti e in cui hanno sede 1’400 imprese. L’anno scorso il comune ha speso 200 milioni di franchi per la manutenzione di scuole e strade, le cure delle persone anziane, la depurazione delle acque di scarico e molte altre cose. Nella città risiedono 18’000 persone di oltre 18 anni di età con passaporto svizzero, che hanno quindi diritto di voto. Con 350 partecipanti, solo l’1,9% degli aventi diritto di voto hanno preso però parte all’assemblea comunale.
Trend nazionale: partecipazione in calo
Rapperswil-Jona non è il solo comune in cui pochi cittadini partecipano alle assemblee comunali. A livello nazionale, il tasso di partecipazione si aggira dal 20% nei villaggi più piccoli ad appena un paio di punti percentuali nei comuni più grandi.
Altri sviluppi
Le opinioni dei cittadini sull’assemblea comunale
Negli ultimi 30 anni la percentuale di partecipanti ha registrato un costante calo, come risulta dalle inchieste condotte regolarmente nei comuni dal politologo Andreas Ladner, docente presso l’Istituto di amministrazione pubblica dell’Università di Losanna.
Numerosi i motivi del crescente assenteismo. Da un lato, i cittadini non sono più molto radicati nei comuni in cui vivono e non si interessano particolarmente di politica locale. Dall’altro, il ventaglio di attività nel tempo libero è notevolmente aumentato negli ultimi decenni, così come il benessere. Molti non vedono più la necessità di impegnarsi a livello politico nel luogo di residenza e di tentare di cambiare qualcosa.
Con la sua assemblea comunale, Rapperswil-Jona costituisce una sorta di dinosauro per quanto riguarda questa forma di democrazia diretta locale. Numerosi altri grandi o meno grandi comuni l’hanno sostituita da tempo con un organo di democrazia rappresentativa, il parlamento comunale.
Chiaro rifiuto
Una proposta avanzata anche a Rapperswil-Jona. Due anni fa, i cittadini hanno però categoricamente respinto un’iniziativa lanciata da un comitato misto – formato da rappresentanti di partiti di sinistra, centro e destra – che chiedeva di introdurre un parlamento comunale. Secondo i promotori dell’iniziativa, la città è diventata ormai troppo grande per un’assemblea comunale e i temi in discussione sempre più complessi e impegnativi. Inoltre vi erano sempre meno partecipanti alle assemblee.
Proprio questa proposta ha attirato però un numero eccezionale di persone all’assemblea comunale. Circa 2000 cittadini sono accorsi per dibattere di questo tema. Troppi per trovare posto nella sala polivalente in cui si svolgono normalmente le riunioni. L’assemblea comunale ha quindi avuto luogo nello stadio di pattinaggio.
Dopo un dibattito altamente emozionale, i partecipanti hanno chiaramente bocciato l’introduzione del parlamento, considerato troppo caro, poco flessibile e troppo lontano dal popolo. Da allora, alle assemblee comunali prendono parte in media circa 400 persone, ossia un po’ di più rispetto a prima.
I limiti delle assemblee comunali
Ma quale valore hanno decisioni prese dall’1,9% degli aventi di diritto di voto? Si tratta di decisioni legittime dal profilo democratico? “È in fin dei conti quanto deciso dagli stessi cittadini. Si sono espressi a favore del sistema delle assemblee comunali”, dichiara Andreas Ladner. “A mio parere una bassa partecipazione non rappresenta un problema quando si tratta di decisioni puntuali”.
Secondo il politologo, la cosa è diversa quando sono in gioco questioni di procedura. Ad esempio, in caso di fusioni tra comuni, quando bisogna cambiare costituzioni o regolamenti. “Dal punto di vista democratico, questioni centrali che riguardano l’organizzazione della società devono essere prese da una vasta cerchia di persone”.
Invece di venir adottate nel quadro delle assemblee comunali, simili questioni dovrebbero quindi essere sottoposte al voto di tutti i cittadini. Un simile automatismo non è tuttavia contemplato dal regolamento comunale di Rapperswil-Jona. Anche in questo comune hanno però luogo delle votazioni popolari, ad esempio quando vengono depositati referendum, iniziative o progetti che superano una certa somma di denaro.
Piattaforme informali
Per favorire i processi democratici, a Rapperswil-Jona è stato creato un forum cittadino, una sorta di piattaforma a carattere informale, di cui fanno parte organizzazioni e partiti. Questo organo non dispone di una vera e propria legittimazione democratica, le sue proposte non hanno un valore vincolante per l’esecutivo della città.
“Siamo consapevoli del fatto che dobbiamo dare vita ad apposite piattaforme per contribuire a formare l’opinione dei cittadini”, dichiara Martin Stöckling. La partecipazione del popolo rimane un tema importante. “Cerchiamo di trovare nuovi modelli collegiali, ad esempio per raggiungere decisioni che concernono la pianificazione del territorio comunale”.
Uno spirito collegiale che si ritrova poi nell’aperitivo finale, offerto dal comune ai partecipanti all’assemblea comunale. L’ambiente è allegro e tutti hanno abbastanza spazio per muoversi nella sala polivalente, tra bibite e spuntini. Una piccola cerchia d persone di buon umore che decide delle sorti di tutto il comune.
Traduzione Armando Mombelli
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