Vignetta, disegno politico, fumetto - questi termini promettono divertimento o almeno un sorriso. La satira disegnata è però anche diventata un importante strumento per la libertà di espressione. SWI swissinfo.ch presenta una selezione di vignette da tutto il mondo.
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Ester Unterfinger, selezione delle vignette, e Renat Kuenzi, testo
Gli autori di vignette si caratterizzano per il fatto che rispettano solo pochi limiti. Tra questi vi sono il razzismo, il sessismo e l’Olocausto.
Per il resto, nulla è intoccabile. Le persone al potere che mentono, che uccidono o che sono coinvolte in vicende maldestre o criminali vengono ridicolizzate pubblicamente dai tratti taglienti dei disegnatori.
Ma in una vignetta, la provocazione non è fine a sé stessa. Illustrare l’indifendibile, l’inconcepibile o l’inaccettabile è spesso il miglior modo per testare i limiti della decenza o del lecito. Quando questo succede – come per esempio nel caso dello svizzero Chappatte, che lavora per i più rinomati giornali e riviste – i disegni politici diventano dei sismografi della libertà d’opinione.
Le illustrazioni satiriche sono allo stesso tempo delle arringhe infuocate e dei test che mettono alla prova la libertà, la tolleranza e la capacità di dialogo di una società. Che sia in una democrazia, in uno Stato autoritario o in una dittatura.
Sulla libertà di espressione si può parlare, scrivere o disegnare. Non sono però ammessi compromessi. La vignetta è quindi un elemento importante e necessario. Non importa quanto possa fare male.
La rete internazionale riunisce circa 200 vignettisti della stampa. È impegnata nella promozione della libertà di espressione, dei diritti umani e del rispetto reciproco tra persone di culture e fedi diverse attraverso il linguaggio visivo dei disegni.
Il fumettista francese Plantu ha convinto l’ex segretario generale dell’ONU Kofi Annan ad essere il patrocinatore di una mostra sui disegni per la pace. Questo è successo prima dell’escalation della controversia sulle caricature di Maometto nel 2005 e dei successivi dibattiti sulla libertà di stampa e i limiti morali delle vignette. La mostra, accompagnata da un simposio, ha avuto luogo nel 2006 presso la sede delle Nazioni Unite a New York. Su iniziativa di Plantu e Annan, il 16 ottobre 2006 è stata creata la rete Cartooning for PeaceCollegamento esterno. La sua sede è a Parigi.
La fondazione Cartooning for Peace è stata creata nel 2010 a Ginevra dai fumettisti Chapatte e Plantu e da Marie Heuzé, ex portavoce delle Nazioni Unite, con il sostegno del Dipartimento federale degli affari esteri e dell’Ufficio delle Nazioni Unite. Fino al 2018, Kofi Annan ne è stato presidente onorario.
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