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Grande soddisfazione a Friburgo per il nuovo sistema di e-voting

L'e-voting riprende slancio in Svizzera: il nuovo sistema fornito dalla Posta al cantone di Friburgo ha superato la prima prova il 27 novembre. Keystone

Sul fronte del voto elettronico, gli svizzeri all’estero oggi hanno ricevuto buone notizie da Friburgo: il nuovo sistema fornito dalla Posta ha  superato il primo test. Dopo questa tappa delicata, le autorità friburghesi guardano ora con fiducia agli sviluppi futuri.

“Ha funzionato tutto molto bene, sia per la votazione federale, sia per il secondo turno delle elezioni cantonali”, ha dichiarato a swissinfo.ch la cancelliera dello Stato Danielle Gagnaux-Morel, esprimendo soddisfazione per uno svolgimento perfettamente in linea con le previsioni.

Questo canale oggi è stato utilizzato dal 34% dei friburghesi all’estero che hanno partecipato alla votazione federale sull’iniziativa popolare “Per l’abbandono del nucleare” e dal 41,8% di quelli che hanno votato al secondo turno delle elezioni cantonali.

Per il momento Friburgo offre infatti l’e-voting solo agli svizzeri residenti all’estero iscritti in catalogo elettorale nel cantone. “L’anno prossimo proseguiremo con questa offerta, inoltre inizieremo le discussioni con i Comuni per un’estensione del voto elettronico ai friburghesi residenti nel cantone. Sono infatti i Comuni che sono responsabili dell’organizzazione delle votazioni e delle elezioni nel cantone di Friburgo”, ha precisato la cancelliera.

La tecnologia avanzata di questo nuovo sistema comporta la crittografia dall’inizio alla fine. Ciò significa che “questo sistema ha le basi per estendere, a termine, la possibilità di votare per via elettronica all’insieme dell’elettorato friburghese, senza doverlo sostituire”, ha aggiunto Danielle Gagnaux-Morel.

Dalle reazioni ricevute dai votanti, sembra che sul piano dell’utilizzazione il nuovo sistema sia anche “un po’ più semplice del precedente”.

Un test sensibile

Il superamento della prova odierna era fondamentale. Friburgo è il primo dei nove cantoni che facevano capo al sistema del consorzio “Vote électronique” – non più autorizzato dal governo svizzero nell’agosto 2015 a causa di lacune nella sicurezza – che oggi ha ricominciato a proporlo ai propri cittadini residenti all’estero.

Era inoltre la prima volta che veniva utilizzato il “Post E-Voting”, ossia il sistema sviluppato dalla Posta svizzeraCollegamento esterno in collaborazione con la società spagnola Scytl. Questa, in precedenza, aveva già sviluppato il sistema di voto elettronico di NeuchâtelCollegamento esterno, che ha superato tutte le prove effettuate finora, ma che il cantone non condivide con altri.

L’altro sistema finora utilizzato con successo in Svizzera è il “CHvoteCollegamento esterno“, il sistema sviluppato da Ginevra, da vari anni usato anche dai cantoni di Basilea Città, Berna e Lucerna. Recentemente hanno deciso di utilizzarlo, prevedibilmente dall’autunno del 2017, anche i cantoni di San Gallo e Argovia, che in passato facevano parte del consorzio “Vote électronique”.

Esigenza della Quinta Svizzera

L’Organizzazione degli svizzeri all’estero si batte da anni per l’introduzione del voto elettronico in tutti i cantoni per gli espatriati. Per molti di costoro è infatti l’unica possibilità di esercitare i loro diritti civici, poiché in certi paesi i tempi di consegna postali del materiale di voto sono troppo lunghi.

Il senatore Filippo Lombardi e il deputato Tim Guldimann hanno depositato ciascuno una mozione in cui chiedevano di obbligare per legge i cantoni a mettere l’e-voting a disposizione di tutti gli svizzeri all’estero entro le elezioni federali del 2019. La Camera dei cantoni ha respinto la mozioneCollegamento esterno di Lombardi lo scorso marzo, seguendo la raccomandazione del governo, il quale rammentava che lo svolgimento di elezioni e votazioni è di competenza dei cantoni. Dopo il rifiuto alla Camera dei cantoni, Guldimann ha ritirato la propria mozioneCollegamento esterno alla Camera del popolo.

Come hanno votato gli svizzeri all’estero?

Contrariamente alle precedenti votazioni federali, il voto degli svizzeri all’estero sull’iniziativa dei Verdi per l’abbandono del nucleare non si è differenziato molto da quello di chi risiede nella Confederazione, come evidenzia il grafico seguente. La differenza più significativa si osserva nel canton Vaud, dove la diaspora ha respinto l’iniziativa, al contrario dell’insieme dell’elettorato cantonale.

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