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Nuove regole per i giochi d’azzardo online plebiscitate dagli svizzeri

Due uomini si stringono la mano sorridenti davanti ai manifesti in favore della Legge sui giochi in denaro.
Al quartier generale del comitato per il sì alla legge sui giochi in denaro si esulta per il risultato uscito dalle urne svizzere il 10 giugno. Keystone

I siti web esteri di giochi in denaro in Svizzera saranno oscurati, mentre i casinò elvetici potranno offrirli: l’elettorato ha infatti approvato con quasi i tre quarti dei voti una nuova legge in tal senso. Essa era combattuta dalle forze politiche giovanili dell’intero spettro politico, che denunciavano una "censura di internet".

I promotori del referendum alla fine non solo non sono riusciti a sbancare le urne svizzere, ma hanno perso sonoramente la loro scommessa. Con il sì del 72,9% dei votanti e di tutti i cantoni la Legge federale sui giochi in denaro (LGDCollegamento esterno), varata dal parlamento svizzero lo scorso settembre, è infatti stata plebiscitata nel voto popolare odierno. Essa dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2019, ha annunciato la ministra svizzera della giustizia, Simonetta Sommaruga, rallegrandosi del risultato.

In tutti i cantoni latini, il tasso di approvazione ha persino superato l’80%, ad eccezione del Vallese (75,7%) che conta però una parte del cantone tedescofona. Con l’88,3%, Vaud è il campione svizzero del “sì”.

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Se il sì era atteso, le sue dimensioni sono nettamente superiori alle apettative. Nell’ultimo sondaggio condotto dal gfs.bernCollegamento esterno per conto della Società svizzera di radiotelevisione (SSR), pubblicato dieci giorni fa, gli intervistati che si erano pronunciati a favore erano infatti il 58%. C’era però ancora una certa indecisione. E soprattutto non c’è stata mobilitazione. Con una partecipazione di nemmeno il 34%, l’assenteismo l’ha fatta da padrone in questa votazione, nonostante che in gioco vi fossero somme miliardarie.

“Les jeux sont faits”: il popolo ha confermato i principi fondamentali del gioco d’azzardo in Svizzera, sanciti nella Costituzione dal 2012. Che si giochi a casa al computer o in un casinò, le regole sono le stesse, ha commentato Simonetta Sommaruga, al termine del conteggio dei voti.

Le norme di attuazione sono già in fase di consultazione e dovrebbero essere applicabili l’anno prossimo, ha spiegato la ministra, visibilmente soddisfatta del risultato del voto popolare che ha pienamente dato ragione al governo e al parlamento svizzeri.

Amarezza per i promotori del referendum

La batosta subita ha evidentemente deluso il comitato referendario. Il tema del blocco della rete non ha fatto presa sui cittadini, ha commentato all’agenzia di stampa svizzera ats il co-presidente del comitato referendario e presidente dei Giovani liberali radicali, Andri Silberschmidt. Egli non dà tuttavia lunga vita alla nuova legge, che ritiene insufficiente per combattere il mercato nero dei giochi non autorizzati. Silberschmidt è infatti convinto che chi ha utilizzato finora le offerte di siti online stranieri, difficilmente vi rinuncerà passando a quelle autorizzate. Tanto più che il blocco è facilmente raggirabile.

A influenzare il risultato, danneggiando il campo del “no”, sono state a suo dire le discussioni sui finanziamenti esteri giunti alla campagna degli oppositori alla legge. “Ci è stata richiesta trasparenza, ma non è stato così per la nostra controparte”, si è lamentato il co-presidente del comitato referendario.

Anche secondo il copresidente dei Giovani Verdi e membro di un secondo comitato contro la LGD, Lucian Franzini, l’argomento del blocco della rete non ha suscitato la sperata mobilitazione contro la LGD. “L’argomento resta pertinente per il futuro, dovremo valutare come trattarlo”, ha detto l’ecologista all’ats.

Secondo il copresidente dei Giovani Verdi svizzeri Kevin Morisod, l’opinione pubblica è stata senza dubbio influenzata dalla paura di perdere un miliardo di franchi destinato ad Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), cultura e sport.

I casinò rilanciano immediatamente

Esultano invece i casinò e le due società che hanno il monopolio delle grandi lotterie in Svizzera, grandi vincitori, insieme al governo e al parlamento elvetici, di questa votazione. Sorpresi dall’ampiezza del sì, non hanno però perso l’occasione per rilanciare la partita.

“Ci attendevamo uno scrutinio positivo, ma non un consenso di tali proporzioni”, ha detto il direttore di Loterie Romande Jean-Luc Moner-Banet. Bisogna cessare di mettere in discussione il modello attuale, al quale gli svizzeri hanno nuovamente mostrato attaccamento, ha proseguito, aggiungendo che i cittadini vogliono un’offerta “moderna e socialmente responsabile”.

La Federazione svizzera dei casinò esige ora sgravi fiscali per poter mettere a disposizione da subito un’offerta allettante, ha detto all’ats il suo presidente Beat Vonlanthen. I casinò hanno bisogno di denaro come impulso iniziale per proporre giochi online, ha affermato il senatore popolare democratico friburghese, rivendicando una riduzione delle imposte del 50% per quattro anni.

Interrogata dai giornalisti a questo proposito, la ministra Simonetta Sommaruga ha giudicato decisamente prematuro discutere di questa eventualità.

Online sì, ma a precise condizioni

Roulette, black jack, poker: sono alcuni esempi di giochi che i casinò elvetici potranno proporre anche online quando entrerà in vigore la nuova legge avallata oggi dall’elettorato. Come già è il caso per i tavoli da gioco reali, anche per quelli virtuali sarà necessaria l’autorizzazione, vincolata a precise condizioni. L’accesso a tutte le offerte di giochi d’azzardo sul web prive della concessione della Confederazione sarà invece bloccato.

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D’altra parte, con la LGD, le società autorizzate ad organizzare grandi lotterie e scommesse sportive potranno proporre nuove forme di queste ultime. Per esempio le scommesse con bookmaker e quelle in tempo reale, ossia mentre è in corso la gara.

Altra novità: le vincite di lotterie e scommesse sportive saranno esentasse fino a un milione di franchi, mentre ora lo sono soltanto fino a mille franchi. Tra le innovazioni portate dalla LGD, c’è pure il rilascio di autorizzazioni per piccoli tornei di poker organizzati fuori dalle case da gioco.

L’idea alla base della normativa è di mantenere un mercato dei giochi di soldi regolamentato e controllato dallo Stato, permettendogli al contempo di mettere la sua offerta al passo con i tempi. Attuando l’articolo costituzionaleCollegamento esterno sui giochi in denaro, approvato da popolo e Cantoni nel 2012, la LGD garantisce che i proventi di giochi di denaro siano destinati ad Assicurazioni vecchiaia e superstiti e invalidità (AVS/AI) e ad enti di utilità pubblica culturali, sociali e sportivi.

Tavoli da gioco in un casinò.
I casinò pagano una tassa del 40-80% sul prodotto lordo dei giochi (PLG), che corrisponde alle somme incassate, meno le vincite pagate. La tassa sui casinò A (gran casinò) è interamente versata alle Assicurazioni vecchiaia e superstiti e invalidità (AVS/AI). Quella sui casinò B è destinata nella misura del 60% all’AVS e del 40% al Cantone dove ha sede la casa da gioco. Nel 2016, complessivamente le 21 case da gioco hanno versato 323,3 milioni di franchi di tasse: 275,9 milioni all’AVS/AI e 47,3 milioni ai cantoni. I casinò pagano inoltre le imposte sull’utile aziendale, come qualsiasi altra società. Keystone
Palline numerate del lotto svizzero, durante un estrazione.
Swisslos e Loterie Romande, le due società autorizzate ad organizzare lotterie e scommesse sportive a livello intercantonale, devono destinare l’utile netto a scopi benefici e di pubblica utilità, soprattutto nell’ambito della cultura, delle opere sociali, dello sport e dell’ambiente. Nel 2016, i loro utili netti complessivi sono ammontati a quasi 630 milioni di franchi. Le società di lotterie sono pure tenute a versare ogni anno ai Cantoni una tassa per la lotta contro la dipendenza dal gioco, che nel 2016 in totale è stata di 4,5 milioni di franchi. Keystone

Un valore sacro per i giovani

Il parlamento aveva adottato la LGD con una netta maggioranza. Ma per ironia della sorte, la legge che governo e parlamento svizzeri presentavano come “un adeguamento all’era digitale” è stata combattuta proprio dai cosiddetti “nativi digitali”. Tutte le sezioni giovanili dei partiti rappresentati nel parlamento federale – ad eccezione di quella del Partito popolare democratico (PPD, centro destra)  – si erano unite in questa battaglia.

A coagulare le forze politiche giovanili era un punto nevralgico per la loro generazione toccato dalla LGD: la libertà di accesso e d’informazione su Internet. Ai loro occhi, si tratta di una “censura statale di Internet” e “un isolamento digitale”.

Altri sviluppi

Per i giovani attivisti, il blocco dei siti di giochi d’azzardo online che non hanno la licenza della Confederazione violerebbe le libertà economica e d’informazione. Esso costituirebbe un “pericoloso precedente”: “si inizia con il poker, poi dove si andrà a finire?”, si preoccupavano. A loro avviso, se oggi s’impedisce l’accesso ai siti di giochi di soldi per proteggere gli interessi dei casinò svizzeri, domani si potrebbe agire analogamente in altri rami di mercato.

Una prassi diffusa

I giochi in denaro non sono un bene di consumo qualsiasi, in vendita libera: già oggi sono assoggettati ad autorizzazione, aveva replicato la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga, lanciando la campagna in favore alla LGD.

Il blocco non rappresenterebbe peraltro una peculiarità elvetica: è una prassi già in atto in molti Stati. Nella sola Europa è già attuato da ben 17 paesi, di cui due – Italia e Francia – confinanti con la Svizzera, aveva sottolineato la ministra.

I gestori di piattaforme di giochi di soldi che non hanno una concessione della Confederazione, non versano parte dei proventi all’AVS/AI e ad enti di utilità pubblica, aveva rilevato Simonetta Sommaruga. Inoltre non devono adottare provvedimenti per prevenire i rischi insiti nei giochi d’azzardo, ossia dipendenza, truffa e riciclaggio di denaro.

Lobby in gioco

La battaglia tra fautori e oppositori della LGD non si è giocata solo su argomenti strettamente legati al testo di legge. I sostenitori rimproveravano agli oppositori di essere al soldo delle società estere di giochi in denaro online. Il comitatoCollegamento esterno referendario ha infatti ricevuto il sostegno finanziario da due di queste società internazionali. Proprio per questo i Giovani Verdi avevano costituito un altro comitatoCollegamento esterno separato, al fine di essere indipendenti.

A loro volta, gli avversari della LGD rimproveravano ai fautori di essere manipolati dalle case da gioco e dalle società intercantonali che organizzano lotterie e scommesse sportive, dai quali ricevono finanziamenti per la campagna per il voto.

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