Deposito scorie radioattive, Nagra inoltra domanda di realizzazione
Il futuro deposito geologico per rifiuti radioattivi dovrebbe venir realizzato nel territorio del comune di Stadel (ZH). È quanto chiede la Nagra, Società cooperativa nazionale per l'immagazzinamento delle scorie radioattive, alla Confederazione.
(Keystone-ATS) La Nagra ha annunciato nel settembre del 2022 la scelta del sito “Lägern Nord”, situato a cavallo fra i cantoni di Argovia e Zurigo e considerato quello “geologicamente più sicuro”. Gli scavi dovrebbero iniziare nel comune zurighese di Stadel, in località Haberstal.
Miglior soluzione
“Questo è il miglior sito in cui un deposito profondo potrà soddisfare i più alti standard di sicurezza a lungo termine”, ha dichiarato oggi davanti ai media il CEO della Nagra, Matthias Braun. Il deposito può essere costruito nel rispetto delle prescrizioni che regolano la protezione della popolazione, dell’ambiente e della pianificazione del territorio, ha sottolineato, aggiungendo che le domande di autorizzazione presentate oggi al Governo illustrano i punti salienti del progetto.
Deposito combinato
Il sito di stoccaggio avrà la forma di un deposito combinato, cioè sarà utilizzato per gestire sia i rifiuti ad alta attività che quelli a bassa e media attività. Felix Altorfer dell’Ispettorato federale per la sicurezza nucleare (IFSN) ha spiegato che sarà necessario esaminare se la scelta di un deposito combinato sia giustificata o se invece siano necessari due depositi separati.
La capacità massima per i rifiuti fortemente radioattivi sarà di 2.500 m3, volume paragonabile a una piscina olimpionica, ha spiegato Braun, mentre per le scorie a bassa e media attività la capacità massima sarà di 100.000 m3, paragonabile all’atrio della stazione di Zurigo.
L’impianto di condizionamento degli elementi combustibili è previsto nel sito dell’attuale deposito di stoccaggio provvisorio di Würenlingen (AG). La Nagra ha presentato all’Ufficio federale dell’energia (UFE) le necessarie domande di licenza generale per entrambe i siti.
Ricerca dal 2008
La ricerca di un sito per un deposito geologico profondo è iniziata nel 2008. Dopo sedici anni di lavori, la valutazione delle domande può finalmente incominciare, ha dichiarato dal canto suo Roman Mayer, vicedirettore dell’UFE, secondo cui la giornata di oggi rappresenta una “pietra miliare”.
La procedura coinvolge anche i cantoni e i comuni interessati, la popolazione, alcune organizzazioni e la vicina Germania, sottolinea l’UFE. Le norme di sicurezza sono definite dall’IFSN. In qualità di autorità di vigilanza, l’IFSN controlla anche il lavoro della Nagra.
Per entrambi i siti, Nagra ha fornito numerosi documenti e rapporti riguardanti la sicurezza, l’impatto ambientale e la compatibilità del sito con la pianificazione del territorio. Ha inoltre definito il sito dell’installazione (dimensioni e ubicazione degli edifici principali) e il limite massimo di esposizione delle persone alle radiazioni nell’area circostante.
Per il deposito di Stadel, i documenti determinano la capacità massima del deposito, i criteri di esclusione e la zona provvisoria di protezione del sottosuolo intorno al deposito. Esiste anche un piano per la fase di osservazione e per la chiusura finale dell’impianto. Braun ha parlato di una corposa documentazione, che assomma centinaia e centinaia di pagine.
E adesso?
La Confederazione verificherà, entro la primavera prossima, se tutti i documenti richiesti siano stati presentati. Poi procederà a un esame approfondito, che dovrebbe concludersi entro il 2027. Le domande di autorizzazione generale, i commenti e le perizie dei Cantoni e delle autorità federali saranno quindi resi pubblici. Le parti interessate potranno esprimere il loro parere.
Il Consiglio federale dovrebbe pronunciarsi nel 2029 e il Parlamento nel 2030. Un eventuale referendum potrebbe tenersi nel 2031. La settimana scorsa, un comitato formato di ex politici ed esperti ha chiesto che il progetto venga sottoposto al vaglio dei cittadini. Lo stesso Matthias Braun si è detto favorevole. È necessario, a suo avviso, un ampio dibattito basato sui fatti affinché il progetto goda di una forte “legittimità democratica”.
Una volta entrata in vigore l’autorizzazione generale, verranno effettuati studi geologici nel sottosuolo in preparazione della costruzione del deposito. I permessi di costruzione e di esercizio saranno presentati in un secondo momento. Secondo l’UFE, i primi rifiuti radioattivi potrebbero essere stoccati a partire dal 2050.