Direttrice DSC: bilancio dopo 100 giorni in carica
(Keystone-ATS) Il primo maggio, in mezzo all’epidemia di coronavirus, Patricia Danzi è diventata responsabile della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC). La stessa interessata valuta positivamente il bilancio dei primi 100 giorni in carica.
“Abbiamo un mandato solido, che si basa sulla Costituzione e che mette al centro i bisogni di gente che si trova in situazione di povertà”, ha detto oggi la direttrice – originaria di Kerns (OW), Prato Leventina (TI) e della Nigeria – ai media a Berna.
Il nuovo coronavirus colpisce in maniera particolarmente dura i Paesi in via di sviluppo. Per affrontare la crisi, la Svizzera ha messo a disposizione mezzi supplementari e la DSC ha adeguato il suo programma.
“Abbiamo reagito in modo veloce e non burocratico”, ha sottolineato Danzi. La pandemia ha dimostrato quanto sia importante che la Svizzera agisca per ridurre i rischi globali, rafforzando i sistemi sanitari dei Paesi in via di sviluppo.
Gli obiettivi per il futuro sono comunque molti, a partire dalla nuova strategia della cooperazione per il periodo 2021-2024, che deve ancora essere approvata dalla Camere federali, fino ad arrivare alla lotta contro i cambiamenti climatici. Gli scopi da raggiungere sono in totale 17 e includono la lotta alla povertà e l’eguaglianza fra i sessi.
Una lunga esperienza
Danzi ha una lunga esperienza nel settore umanitario. Dal 1996 ha lavorato per il Comitato internazionale della Croce Rosse (CICR). Come delegata dell’organizzazione è stata nei Balcani, in Perù, nella Repubblica democratica del Congo e in Angola.
Dal 2008 all’aprile 2015 ha invece preso le redini della sezione dedicata al Continente americano, passando nel maggio del 2015 alla direzione regionale africana, prima di accettare quest’anno la direzione del DSC.
Patricia Danzi ha completato i suoi studi in geografia, agraria e scienze ambientali fra Lincoln, nello Stato americano del Nebraska, e Zurigo. Parla sette lingue, ha due figli ormai adulti e nel 1996 ha rappresentato la Svizzera ai Giochi olimpici estivi gareggiando nell’eptathlon.