Allenarsi per essere i campioni degli apprendisti
L'élite degli apprendisti della Svizzera gareggia una volta l'anno per diventare campione nella propria professione. La competizione è una vetrina del modello elvetico di formazione duale, cui altri paesi sono interessati, ma che necessita anche rinnovamenti.
“Quanto tempo ho?”, grida un’apprendista pasticciera mentre monta la panna in una ciotola. “20 minuti!”, le risponde qualcuno in mezzo alla folla. L’adolescente era una dei tanti concorrenti in competizione per il titolo di miglior apprendista svizzero nel proprio ramo professionale, al campionato nazionale di quattro giorni, denominato SwissSkills, tenutosi a Berna in settembre.
Ad osservare aspiranti stelle del domani nelle proprie professioni, che sudavano sotto gli sguardi acuti dei giudici, sono accorse circa 155mila persone, per lo più adolescenti.
Circa i due terzi dei giovani in Svizzera scelgono la via del tirocinio duale, che coniuga formazione pratica in azienda e formazione teorica a scuola, invece di un percorso puramente accademico. Da cioccolatai a stilisti, da panettieri a macellai, da addetti alle pulizie a piastrellisti: sembra esserci un apprendistato per quasi tutto.
Popolarità tra i datori di lavoro
“Il sistema del tirocinio professionale, al contrario di molti altri sistemi all’estero, non è una strada senza sbocchi per i giovani”, dice a swissinfo.ch Stefan Wolter, direttore del Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa (CSRECollegamento esterno).
Accordo Svizzera-USA
Dopo l’interesse mostrato dagli Stati Uniti per il modello svizzero di formazione professionale al congresso internazionale svoltosi parallelamente agli SwissSkills 2014, in settembre, Berna e Washingtono hanno deciso che nei prossimi mesi firmeranno un accordo di cooperazione in materia. Lo ha annunciato il ministro elvetico dell’economia Johann Schneider-Ammann l’11 ottobre a Washington, a margine della riunione autunnale del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale.
Le parti hanno convenuto che una forte partecipazione dei giovani al mercato del lavoro è di capitale importanza per la prosperità e la coesione sociale di un paese. Schneider-Ammann ha precisato che negli Stati Uniti operano aziende elvetiche che possono svolgere un ruolo di ponte nella futura cooperazione tra i due paesi.
Wolter si riferisce alla gamma di opzioni che si presenta agli apprendisti una volta finito il tirocinio. Per esempio possono continuare la formazione a livello terziario o in una università di scienze applicate.
Poiché in Svizzera il tasso di disoccupazione giovanile è basso – nel 2013 era del 3,4% –, altri paesi si chiedono se il modello elvetico sia adatto anche per loro. Un’occasione di scambi e valutazioni è stato il Congresso internazionale sull’istruzione e la formazione professionale, svoltosi parallelamente a SwissSkillsCollegamento esterno, che ha attirato specialisti della formazione da tutto il mondo.
Tra i partecipanti, anche una delegazione americana capeggiata dalla professoressa Jill Biden, moglie del vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden. Durante una visita nell’azienda tecnologica Bühler, nel cantone di San Gallo, la pedagoga ha dichiarato di essere “rimasta colpita dal fatto che l’80% [degli apprendisti] continua a lavorare presso la società Bühler dopo il tirocinio e che anche altre società ne beneficiano”.
La disponibilità dei datori di lavoro a partecipare è uno dei fattori chiave per far funzionare questo sistema, rileva Wolter. “Lo fanno perché è vantaggioso per loro, ma l’importante è che lo fanno collettivamente”. Ogni apprendistato segue un modello d’insieme, che consente ai giovani di applicare le loro conoscenze in qualsiasi azienda del settore.
L’assunzione di un apprendista “in ultima analisi è pagante”, afferma il presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori Valentin Vogt. “Lo Stato fornisce la scolarizzazione, le imprese forniscono i posti di lavoro e le associazioni forniscono il contenuto della formazione. Alla fine, se si sommano i costi da una parte e i guadagni dall’altra parte, si ottiene un saldo positivo”.
Il fuoco sacro
Gli apprendisti che competono agli SwissSkills sono l’élite del sistema di formazione professionale elvetico. Alcuni si indirizzano verso campi molto specifici.
Altri sviluppi
Dai fioristi ai fabbri di veicoli
Per la maggior parte delle persone le pulizie sono un lavoro di routine, e certamente non l’occupazione da sogno a tempo pieno. Anette Lanz, invece, prova soddisfazione a fare questa attività. È al primo di tre anni di tirocinio di pulitrice di immobili. In un angolo della sala espositiva degli SwissSkills mentre manovra una macchina per pulire i pavimenti, è felice di rispondere ai giovani che le girano intorno chiedendole il motivo per cui lo fa.
“È faticoso, ma spassoso! Si lavora in squadra, si è sempre in movimento, si vedono tanti mondi di lavoro diversi e si lavora veramente con la gente”, spiega Annette Lanz a swissinfo.ch.
Si tratta di una scoperta per i ragazzi che provengono da tutto il paese, alcuni per guardare le gare tra i migliori apprendisti, altri per vedere cos’altro potrebbero fare quando sceglieranno definitivamente che tirocinio intraprendere.
Martin Dürrenmatt è il campione del mondo dei parrucchieri in carica. Ha vinto varie medaglie al Concorso mondiale del settore lo scorso maggio a Francoforte.
Il 23enne aveva iniziato a gareggiare già come apprendista. Dapprima ha vinto un concorso per apprendisti locale, poi quello nazionale. “Queste competizioni sono state veramente utili per la mia carriera. Ho sempre detto che non voglio essere un parrucchiere normale in un salone. Voglio lavorare a livello nazionale, internazionale… per spettacoli, per la TV”, racconta a swissinfo.ch.
“Tanta gente sa chi sono, hanno letto notizie su di me in riviste e giornali… Questo per me è stato fantastico!”
Il sistema di apprendistato e le competizioni d’élite hanno dato a Dürrenmatt la possibilità di mostrare a un vastissimo pubblico quello che sa fare. “È veramente una grande occasione di incontrare gente e formare una rete di contatti”, spiega. “È molto utile per qualsiasi lavoro. Alle gare si impara molto sulle tecniche, sulla preparazione e su come lavorare quotidianamente in situazioni di stress, indipendentemente dalla professione che si fa”.
Al passo con i tempi
In ogni caso l’apprendistato deve stare al passo con gli sviluppi del mondo del lavoro. Quando dieci anni fa fu elaborata la nuova legge federale sulla formazione professionale, l’obiettivo era di rendere comparabili i numerosi tirocini.
“Il cambiamento più importante è che la nuova legge ci permette di riformare il sistema molto più velocemente che in precedenza”, indica Wolter a swissinfo.ch.
“Abbiamo circa 230 diverse professioni per le quali può essere effettuato un tirocinio. Ora possono essere riformate e adattate alle diverse sfide e agli sviluppi occupazionali nel giro di tre-cinque anni”, mentre in precedenza ne occorreva una decina.
Anche se il numero di giovani che optano per la formazione duale è rimasto piuttosto stabile negli ultimi anni, gli specialisti della formazione e i datori di lavoro stanno già pensando alla sfida di continuare a mantenere vivo l’interesse degli adolescenti per la formazione professionale.
Ogni anno circa 5’000 posti di tirocinio restano vacanti, precisa Vogt, prevedendo che a lungo termine ciò costituirà un problema.
“Nel paese la tendenza è che sempre più persone cercano di entrare nel mondo accademico. Credo che sia un problema, perché in fin dei conti i bambini non diventano più intelligenti. Quel che succederà è che il livello si abbasserà. Questo non va bene né per gli accademici né per il sistema di formazione professionale”, commenta Vogt.
Molti specialisti di formazione professionale in Svizzera ambiscono a far diventare il sistema elvetico un punto di riferimento internazionale, un modello da emulare in altri paesi. Anche Wolter ha questo obiettivo. “Il 30-40% dei top manager [in Svizzera] è straniero. Si deve quindi convincerli che questo è un buon modello”.
Legge formazione professionale
La nuova legge sulla formazione professionale è entrata in vigore nel 2004. La revisione legislativa è stata operata con l’obiettivo di consolidare la formazione professionale duale, adeguandola ai mutamenti del mondo lavorativo. Con questa normativa si sono volute porre le basi legali per una formazione professionale con percorsi differenziati, ma permeabili tra di essi. È inoltre stato definito chiaramente chi deve finanziare le diverse parti del sistema.
Nel 2013 in Svizzera oltre 65mila apprendisti hanno superato gli esami di fine tirocinio professionale.
Circa i due terzi dei ragazzi al termine della scuola obbligatoria intraprendono un apprendistato professionale.
(Traduzione dall’inglese e adattamento: Sonia Fenazzi)
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