Consulente per richiedenti l’asilo e presidente di SyriAid
«Quando sono arrivato in Svizzera dalla Siria ho cercato un alloggio condiviso con altre persone per conoscere degli svizzeri. Lì ho imparato le loro abitudini.
Non è facile inserirsi nella società. È un processo che coinvolge entrambe le parti. Ho fatto esperienze positive e negative. Il mio consiglio per quelli che arrivano in Svizzera: essere determinati, bussare alle porte e presentarsi ai vicini».
L’intero sistema dell’asilo e della migrazione in Svizzera è una lotteria: il modo di ripartire le persone e la scelta della persona incaricata del tuo caso sono assolutamente casuali. Ho avuto molta fortuna con il mio consulente. Mi ha trovato uno stage.
Tutti parlano di integrazione, ma cosa significa veramente? Mi rattrista quando le autorità ti spiegano come portar fuori i sacchi della spazzatura e che alle 9 di sera bisogna spegnere le luci. Bisogna sfruttare il potenziale dei migranti, non bloccarli.
Ci sono molte persone estremamente formate che se ne stanno a casa soltanto perché sono state ammesse a titolo provvisorio. Il sistema è troppo complesso. Prima di ottenere un posto di lavoro bisogna riempire un sacco di scartoffie. Si perde così tanto tempo. Non è impossibile trovare un lavoro, ma bisogna insistere».
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