Sconcerto e sgomento in Svizzera per l’attacco al Campidoglio
Il “giorno nero” per gli Stati Uniti lascia sotto shock i media svizzeri. L’assalto al Campidoglio sarà ricordato come un capitolo buio della storia della democrazia.
La più vecchia democrazia del mondo traballa di fronte all’invasione del Congresso, avvenuta mercoledì a Washington. Un momento che gli Stati Uniti – e non solo – ricorderanno come un capitolo buio per la storia della democrazia. Nel tentativo di impedire la conferma dell’elezione di Joe Biden, una folla di sostenitori di Donald Trump e di estremisti di destra, alcuni dei quali armati e in tuta mimetica, hanno fatto irruzione nel Campidoglio, dopo aver superato i cordoni di polizia e le barricate e aver sfondato le finestre.
La seduta è stata interrotta e nell’edificio è scattato il lockdown. Senatori e deputati sono stati scortati nei bunker sotterranei, il vicepresidente Mike Pence all’esterno. Il vilipendio del luogo sacro della democrazia americana è avvenuto sotto gli occhi impotenti dell’apparato di sicurezza, fatto di soli 350 uomini. I sostenitori di Trump hanno vandalizzato l’arredo e gli uffici, occupando gli scranni di politici di alto rango come Nancy Pelosi.
L’intervento della Guardia Nazionale della Virginia, confinante con Washington, si è rivelato necessario. Sul posto sono intervenute anche le unità speciali dell’Fbi. Per sedare le proteste, è stato necessario l’uso dei lacrimogeni nella storica rotonda del Campidoglio. La situazione è rientrata dopo circa tre ore. A seguito delle proteste dei fan di Trump, la sindaca di Washington Muriel Bowser ha proclamato il coprifuoco a partire dalle 18.00 ora locale.
Il bilancio degli scontri è di quattro morti e oltre 50 arresti. Dopo l’assalto, Camera e Senato hanno ripreso i lavori e hanno certificato l’elezione di Joe Biden alla Casa Bianca.
Le immagini dell’assalto al Campidoglio e le considerazioni di alcuni osservatori nel servizio del TG della Televisione svizzera:
Un “giorno nero” per la democrazia statunitense
L’assalto al Congresso lascia sotto shock il mondo intero. In Svizzera, i media reagiscono con sgomento. “Giorno nero per la democrazia USA” titola il sito online della Radiotelevisione svizzera pubblica di lingua italiana RSI NewsCollegamento esterno. Nel suo commento, Roberto Antonioni, ex corrispondente dagli Stati Uniti per l’RSI, parla di “tragico tentativo di golpe da operetta”. Nella più vecchia democrazia moderna, si sarebbe consumato un tentato colpo di Stato ad opera di una folla di “improbabili cowboys attempati, ruvidi bevitori di birra, miliziani, che invade il cuore del potere”, commenta Antonioni.
Il Consiglio federale è profondamente preoccupato per quanto successo nelle ultime ore negli Stati Uniti. Il presidente della Confederazione Guy Parmelin, su Twitter, ha manifestato la costernazione del governo elvetico per l’accaduto.
Sempre su Twitter, il ministro degli esteri Ignazio Cassis ha condannato il violento assalto alla sede del Congresso americano. Il consigliere federale ha sottolineato come libertà, democrazia e coesione nazionale siano beni di valore: bisogna averne estrema cura.
“Condanno qualsiasi attacco a questi valori”, ha scritto Cassis, precisando che la Svizzera confida nel fatto che le istituzioni americane sappiano difendere la democrazia del paese. La conferma della vittoria elettorale di Joe Biden ne è la chiara espressione.
Fonte: ATS
Il Corriere del TicinoCollegamento esterno lo considera un “oltraggio vergognoso senza precedenti” e attribuisce a “The Donald” la responsabilità di quanto accaduto. I sostenitori del presidente uscente si sarebbero infatti radunati nella capitale proprio in seguito agli appelli di Trump. Anche il video trasmesso dall’ex magnate per calmare la folla non convince e secondo il Corriere del Ticino si sarebbe trattato di un tentativo in extremis di “ridare credibilità e dignità a un uomo che ha creato un danno gravissimo al Paese e alle sue istituzioni”.
La RegioneCollegamento esterno Ticino attacca senza mezzi termini Donald Trump: “Il primo teppista è quello barricato nello Studio Ovale”.
Un “folle” mercoledì
La responsabilità di Trump è evidente. L’agenzia di stampa ATS ricorda che è stato infatti il presidente uscente a incoraggiare la protesta durante il suo comizio all’Ellipse, il parco a sud della Casa Bianca.
“Donald Trump aveva avvertito che la giornata di mercoledì sarebbe stata ‘folle’ e ha mantenuto la parola data”, si legge nella Tribune de GenèveCollegamento esterno e 24 heuresCollegamento esterno. “Una crociata delirante per evitare lo stallo finale delle elezioni e ottenere con l’intimidazione e la violenza ciò che non ha potuto vincere alle urne o in tribunale.”
Libertà, democrazia e coesione nazionale sono grandi valori-devono essere coltivati. Il CF @ignaziocassisCollegamento esterno condanna ogni attacco contro di loro. La CH confida nelle istituzioni US per la difesa della democrazia. La conferma della vittoria elettorale di Biden ne è l’espressione. https://t.co/7SOIBHhHG9Collegamento esterno
— Ambasciata di Svizzera (@ambasciatasvizz) January 7, 2021Collegamento esterno
“Non ci si aspetterebbe dignità da un presidente che ha sempre disprezzato le istituzioni democratiche. Ma stiamo cercando invano la coerenza politica nella sua strategia del peggiore dei casi”, continuano i due quotidiani romandi, che notano che questo atteggiamento “ha smobilitato una parte dell’elettorato repubblicano in Georgia, portando alla vittoria dei due candidati democratici e al rovesciamento del Senato”.
Altri sviluppi
I “semi della violenza” danno i primi frutti
“Sono germogliati i semi mortali della violenza di Trump”, titola il Tages-AnzeigerCollegamento esterno. Donald Trump ha seminato personalmente la violenza per due mesi, incitando i suoi sostenitori. Secondo il quotidiano di Zurigo, “le cose stanno diventando pericolose negli Stati Uniti”.
U.S. Democracy is burning – See our Trump cartoons gallery :
— Chappatte Cartoons (@PatChappatte) January 6, 2021Collegamento esterno
Per la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno, la perdita di controllo in Campidoglio è allarmante, “ma non è la caduta della democrazia americana”. Le immagini, pur sempre scioccanti e storiche, non devono portare a considerazioni troppo esagerate. “Gli Stati Uniti continuano a essere una democrazia funzionante che rispetta la volontà degli elettori”.
“Le scene del Campidoglio sono uno scandalo”, si legge. “Ma non riflettono la condizione prevalente negli Stati Uniti, bensì quella del presidente”.
con ATS
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