Chi sarà il nuovo volto ai vertici della Banca Nazionale?
Fritz Zurbrügg lascerà la sua funzione di vicepresidente della Banca nazionale svizzera (BNS) alla fine di luglio 2022. SWI swissinfo.ch stila la lista di cinque personalità papabili per l'accesso alla direzione generale. Quasi tutte dispongono di una buona rete di conoscenze sulla scena internazionale.
Marlene Amstad
Marlene Amstad (53 anni) ha ottime possibilità di accedere alla direzione generale. Ha già lavorato alla BNS negli anni 2000, due anni al dipartimento di ricerca e sei come vicedirettrice nell’ambito dell’analisi dei mercati finanziari.
Ha lasciato la BNS nel 2012 e da allora lavora come consulente per la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) e come professoressa all’Università cinese di Hong Kong. Durante questo periodo, ha pubblicato un lungimirante libro sulla valuta digitale delle banche centrali.
Nella primavera del 2020, il Consiglio federale ha nominato Amstad presidente del consiglio d’amministrazione dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma), una funzione che occupa tutt’ora.
A medio termine, Amstad ha buone chances di diventare la prima donna alla guida della BNS, per le sue incontestabili competenze e la sua età. Si può essere praticamente certi che rinnoverebbe la BNS dall’interno: alcune persone nella sua cerchia di conoscenze dicono che aveva già tentato d’introdurre nuove idee durante il suo passaggio alla Banca centrale elvetica.
La sua esperienza internazionale nelle istituzioni legate alle banche centrali e la sua indipendenza intellettuale giocano a suo favore. Contro, invece, c’è il fatto che non può contare sul sostegno dell’attuale direzione della BNS.
Beatrice Weder di Mauro
Anche Beatrice Weder Mauro (56 anni) ha ottime possibilità di occupare una poltrona nella direzione generale. È una delle economiste più rispettate e conosciute in Svizzera.
A Washington, Weder di Mauro ha lavorato per il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale negli anni ’90; a Tokyo, ha svolto delle ricerche all’Università delle Nazioni Unite; in Germania, ha fatto parte del Consiglio di Esperti Economici tra il 2004 e il 2012; a Ginevra, dal 2019 è professoressa presso il Graduate Institute (IHEID). Presiede anche il prestigioso Centre for Economic Policy Research (CEPR), a Londra.
Le sue ricerche più recenti si concentrano sulla relazione tra le tasse sul CO2 e l’inflazione; ha anche pubblicato diversi articoli sulla regolamentazione bancaria. Considerando il suo ambito di competenza, sembra predestinata al 2° dipartimento della BNS, che si occupa di stabilità finanziaria.
Altro punto di forza: Weder di Mauro parla fluentemente tedesco, francese, inglese, italiano e spagnolo. La sua esperienza in seno a comitati di politica economica, i suoi contatti internazionali e il suo vasto contributo alla ricerca universitaria giocano a suo favore.
A non aiutarla potrebbe essere il fatto che in passato si era già candidata per occupare un posto vacante nella direzione generale della BNS, ma poi si era ritirata dalla corsa per accettare nel consiglio di amministrazione della grande banca UBS.
Martin Schlegel
Martin Schlegel (45 anni) è un altro papabile. In seno alla BNS è considerato una superstar: dopo essere entrato nell’unità organizzativa Ricerca della BNS, ha preso le redini dell’unità Operazioni in cambi e oro a soli 33 anni; tra il 2016 e il 2018 ha diretto la succursale della BNS a Singapore. È attualmente membro della direzione generale allargata e partecipa quindi alle decisioni sulla politica monetaria.
Schlegel è considerato l’allievo del presidente della BNS, Thomas Jordan. Questo gli conferisce una posizione di partenza vantaggiosa nella corsa. Altro punto di forza: la sua esperienza in seno alla BNS gli ha fatto conoscere sia l’importante 1° dipartimento (dove si effettuano le analisi di politica monetaria), sia il 3° dipartimento, incaricato degli interventi sul mercato delle valute.
Dal punto di vista della personalità, Schlegel è insolitamente aperto e socievole rispetto alla norma della BNS, il che lo rende molto popolare in seno all’istituzione. La sua competenza e le buone relazioni con Thomas Jordan sono sicuramente punti a suo favore. Il suo handicap è quello di non essere molto favorevole alle innovazioni.
Cédric Tille
In questa corsa, Cédric Tille (51 anni) ha il ruolo dell’outsider. Ha conseguito il dottorato alla fine degli anni ’90 presso la celebre Università di Princeton sotto gli influenti economisti Michael Woodford e Kenneth Rogoff. È professore al Graduate Institute di Ginevra dal 2007. È anche membro del Consiglio di banca della BNS, una funzione che lo porta a sorvegliare la direzione generale.
Tille ha pubblicato decine di ricerche sui flussi internazionali di capitale e sul mercato delle valute, alcuni dei quali incentrati sulla Svizzera. Il suo punto di vista sulla politica monetaria è fortemente influenzato dalla sua educazione statunitense, ciò che lo porta a criticare velatamente la posizione conservatrice della BNS. Il fatto che sia un esperto riconosciuto in ambito di valute gioca a suo favore. Contro di lui è il fatto che dovrebbe ritirarsi dal Consiglio di banca (vedi riquadro più in basso).
Aymo Brunetti
Aymo Brunetti è candidato alla direzione generale della BNS da anni. Tuttavia, le sue possibilità di essere eletto sono minime. È stato economista alla guida della Segreteria di Stato dell’economia (Seco) tra il 2003 e il 2012; ha anche diretto il gruppo di esperti del Consiglio federale sulla regolamentazione bancaria in seguito al quasi fallimento di UBS nel 2008. Oggi, è professore all’Università di Berna, dove è reputato per il suo insegnamento eccezionale.
Brunetti dispone di una buona rete di conoscenze in Svizzera, ma è meno noto su scala internazionale. L’esperienza di direzione gioca in suo favore. Tuttavia, contro di lui ci sono il circoscritto lavoro di ricerca e la concezione estremamente conservatrice della politica monetaria. Inoltre, nel giungo 2021 ha già dichiarato di non essere disponibile.
In un primo tempo, il Consiglio di banca della BNS avanza una proposta d’elezione all’attenzione del Consiglio federale. Il Consiglio di banca è l’organo di sorveglianza della BNS; è composto da rappresentanti dei Cantoni, del mondo accademico e dell’economia.
Il Consiglio federale elegge in seguito un nuovo membro alla direzione generale della BNS. Il Governo non è vincolato dalla proposta del Consiglio di banca. Tuttavia, dovrebbe giustificare il motivo per cui non si attiene a quanto proposto; politicamente, rappresenterebbe un affronto nei confronti della BNS.
Il Consiglio federale determina anche chi assumerà la presidenza della direzione generale della BNS, composta da tre membri. Il Parlamento non interviene.
Traduzione dal tedesco: Sara Ibrahim
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.