Svizzeri meno attaccati alla bottiglia
Gli svizzeri bevono meno, ma meglio. Il mercato nazionale della birra ha registrato un calo dello 0,2% e pure il consumo di vino è in diminuzione. Eppure, il numero dei piccoli birrifici continua a crescere.
Durante l’esercizio 2016/2017 il consumo globale di birra è calato dello 0,2% rispetto all’annata precedente, ha indicato di recente l’Associazione svizzera dei birrai (ASBCollegamento esterno). In media, gli svizzeri hanno bevuto 54 litri di birra a testa, ovvero mezzo litro in più, per un totale di 4,61 milioni di ettolitri. Il consumo di birra pro capite è più o meno stabile da una ventina d’anni, come illustra il grafico seguente.
Il consumo particolarmente basso del 2005 è dovuto alla riduzione del limite del tasso alcolemico al volante, passato dallo 0,8 allo 0,5 per mille. Marcel Kreber, direttore dell’ASB, spiega che la nuova legge ha avuto un’influenza significativa, ma limitata nel tempo. Il consumo è infatti aumentato nuovamente l’anno seguente.
Il calo del consumo di birra, come anche di bevande alcoliche in generale, è attestato, sottolinea Kreber, spiegando quest’evoluzione con un cambio nella società: «La nostra società è sempre più di fretta, ha meno tempo per condividere una cena tra amici e presta maggiormente attenzione alla salute. Oggi, inoltre, alcol e lavoro non vanno più affatto a braccetto. Un tempo non era raro consumare alcol sul luogo di lavoro: i birrifici consegnavano ad esempio la birra sui cantieri».
Anche il vino segue la stessa tendenza della birra. L’indagine 2017 di Swiss WineCollegamento esterno evidenzia una riduzione della proporzione di consumatori: oggi sono il 77% contro l’81% nel 2013. Nel 2016, gli svizzeri hanno bevuto l’equivalente di 40 bottiglie a testa, per un totale di 253 milioni di litri, secondo l’Ufficio federale dell’agricoltura. Rispetto all’anno precedente, il consumo si è ridotto di 2 litri per abitante.
Un numero crescente di consumatori sembra oggi preferire la diversità. Conseguenza: il numero di birrifici artigianali continua a crescere. A fine settembre, l’Amministrazione federale delle dogane ne registrava 833 (734 nel settembre 2016). Questo fa della Svizzera il paese con la più alta concentrazione di birrifici al mondo. «In un mondo sempre più globalizzato, una parte della popolazione è attratta dai prodotti locali, i quali hanno un’identità, un’emozione», commenta Marcel Kreber.
L’aumento della varietà di birra influenza anche il modo di consumarla. Gli amanti del luppolo stanno iniziando a degustare la birra, come si fa con il vino. Nel 2010, in Svizzera è stata introdotta una formazione di sommelier della birra. «Per la degustazione della birra vengono mobilitati tutti i sensi», ci aveva spiegato Cyril Hubert, di Montreux, pochi mesi dopo aver ottenuto il suo diploma.
Altri sviluppi
Cyril Hubert, ambasciatore della birra
Traduzione dal francese di Luigi Jorio
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