Giochi d’azzardo: la Danimarca è veramente più liberale della Svizzera?
La Danimarca è un mercato aperto per il gioco d'azzardo online e la Svizzera dovrebbe seguire il suo esempio, dicono gli oppositori alla nuova Legge sui giochi in denaro, che sarà sottoposta al popolo il 10 giugno. Ma i sostenitori della legge affermano che il modello danese è altrettanto restrittivo dell'approccio svizzero.
In attesa delle votazioni federali del 10 giugno, swissinfo.ch ha verificato l’esattezza delle dichiarazioni di entrambe le parti riguardo alla Danimarca. Anche se non abbiamo trovato false affermazioni, alcuni commenti sono un po’ fuorvianti.
Le affermazioni
In base alla nuova normativa, i siti web dei casinò con sede all’estero verrebbero bloccati all’interno della Svizzera. In Danimarca, invece, dal 2012 tutti i casinò – nazionali o stranieri – possono ottenere una licenza, a condizione che rispettino norme rigorose. “È una situazione win-win per i casinò e la società”, si legge sul sito web degli oppositoriCollegamento esterno alla nuova Legge sui giochi in denaro:Collegamento esterno
“L’esperienza in altri Paesi europei come la Danimarca e la Gran Bretagna lo dimostra: chi regola l’offerta di casinò online, anziché escluderla, può arginare efficacemente il mercato nero (meno del 5%) e beneficia di entrate supplementari per lo Stato”.
Secondo uno studio del 2016 della società di consulenza manageriale Deloitte, “il modello danese è considerato un successo con un gran numero di detentori di licenze e una piccola quota stimata di gioco d’azzardo illegale. Molti licenziatari contribuiscono a un mercato del gioco d’azzardo competitivo e forniscono scarsi incentivi ai giocatori affinché utilizzino siti illegali”.
L’autorità danese competente per il gioco d’azzardo non è stata in grado di confermare a swissinfo.ch, se la quota del mercato nero fosse inferiore al 5%. Nel suo rapporto annuale del 2017 afferma che “il numero di presunte violazioni che richiedono un’ulteriore valutazione è diminuito tra il 2016 e il 2017, il che indica che il mercato illegale in Danimarca è ancora molto limitato”.
I dati dell’autorità danese mostrano che il reddito lordo dei casinò online ha raggiunto 1,8 miliardi di corone danesi (277 milioni di franchi) nel 2017. In netto aumento quindi rispetto agli 870 milioni di corone generati nel 2012, anno in cui è entrata in vigore la nuova legge danese sul gioco d’azzardo.
I proventi del gioco d’azzardo online sono tassati al 20% dalle autorità danesi. In Svizzera, sul sito dell’Ufficio federale di giustizia (UFG)Collegamento esterno si legge che oltre 250 milioni di franchi “finiscono ogni anno nelle casse di case da gioco online estere con sede in regioni offshore come Malta o Gibilterra”, come già evidenziato nel 2015 da uno studio dell’Università di BernaCollegamento esterno.
L’UFG sottolinea inoltre che non tutto è possibile neppure in Danimarca.
“In Danimarca non tutti i fornitori stranieri sono autorizzati. Ci sono quindi blocchi di rete anche in Danimarca”.
È quanto ha dichiarato il 28 aprile la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga, in risposta a una domanda di un lettore del giornale 20 Minuti, per il quale i proventi fiscali del gioco d’azzardo, riversati alle assicurazioni sociali e ad altre istituzioni, sarebbero sicuramente più alti, se i casinò stranieri non fossero esclusi dal mercato – al contrario di quanto viene fatto in Danimarca.
Dal 2012 la Danimarca accorda licenzeCollegamento esterno ai fornitori di gioco d’azzardo online, indipendentemente dal luogo in cui hanno sede, a condizione che soddisfino requisiti specifici. Ha inoltre predisposto delle misure per bloccare i siti non autorizzati. Simonetta Sommaruga si è limitata a spiegare le disposizioni di legge sottoposte il 10 giugno al popolo, ma non ha risposto alla domanda. Se l’avesse fatto, avrebbe dovuto ammettere che il lettore aveva ragione nell’affermare che i casinò stranieri potrebbero generare entrate fiscali supplementari, come nel caso della Danimarca.
Il blocco dei siti Internet è una misura inaccettabile per gli oppositori alla nuova legge, i quali rifiutano quella che considerano una censura di Stato su Internet. Sul loro sito sostengono pure che i blocchi sono inutili.
“I blocchi di rete possono essere aggirati con pochi clic e sono quindi praticamente inefficaci quando si tratta di bloccare delle offerte estere per la Svizzera”.
Secondo Deloitte, uno degli svantaggi del modello danese è che “il blocco di Internet e dei pagamenti è facile da aggirare per gli utenti”. Lo stesso UFG lo ammette, ma ritiene che i blocchi non saranno comunque inefficaci: “È vero che i giocatori possono eludere il blocco dell’accesso. Ma questo vale anche per la maggior parte delle leggi, eppure la grande maggioranza le rispetta”.
“Nel caso della legge sui giochi in denaro la situazione non sarà diversa”, prosegue l’UFG. “Il blocco dell’accesso previsto dalla legge funziona come una barriera davanti a un cantiere: la si può ignorare, ma tutti sanno che può essere pericoloso e quindi la maggioranza non oltrepassa la barriera”.
Gli oppositori della legge sostengono di non volere un vuoto giuridico. Anaïs Grandjean, copresidente dei Giovani verdi liberali, ha riconosciuto in un dibattito televisivo tenutosi il 9 maggio che la Danimarca dispone di un sistema di blocco dei siti, ma ha dichiarato:
“La Danimarca non lo usa quasi mai, perché non ne ha bisogno”.
L’autorità danese per i giochi d’azzardo ha comunicato a swissinfo.ch che tra il 2012 e il 2017 sono stati oscurati 25 siti web, di cui 13 rimangono bloccati. Il termine “quasi mai” è soggetto a interpretazione, ma 24 siti illegali erano bloccatiCollegamento esterno il 6 febbraio di quest’anno, più di tre mesi prima del dibattito televisivo.
In risposta ad Anaïs Grandjean, Jean-Luc Moner-Banet, direttore della Lotteria svizzero romanda, ha detto:
“In fin dei conti, il sistema svizzero è molto vicino a quello danese”.
Come ha spiegato Jean-Luc Moner-Banet nel corso del dibattito, i casinò stranieri potranno richiedere le licenze per il gioco d’azzardo online, a condizione che soddisfino i criteri stabiliti dalla legge. Ma ciò sarà possibile solo sei anni dopo l’entrata in vigore della legge.
I fornitori stranieri dovrebbero quindi ottenere una licenza attraverso una filiale in Svizzera o acquistando una quota di partecipazione in un casinò svizzero. Tali criteri non vengono applicati in Danimarca, anche se i fornitori al di fuori dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo devono avere un rappresentante legale all’interno del paese.
Verdetto
Gli oppositori della nuova legge hanno ragione quando affermano che la Danimarca dispone di un modello aperto, in base al quale le licenze vengono concesse a qualsiasi casinò online, purché soddisfi i criteri prestabiliti. Nel contempo vengono bloccati coloro che offrono gioco d’azzardo non autorizzato.
Il governo ha ragione invece quando afferma che la Danimarca blocca i siti web che offrono gioco d’azzardo non autorizzato. Tuttavia, le leggi danese e svizzera non sono così simili – e la Svizzera non è quindi così liberale come alcuni sostenitori della legge suggeriscono.
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Traduzione di Armando Mombelli
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