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Gli azionisti sostengono con rassegnazione i vertici UBS

Keystone

Nonostante l'annuncio di licenziamenti massicci e di perdite abissali, gli azionisti, più rassegnati che in collera, hanno eletto i nuovi dirigenti proposti dai vertici del gruppo. L'assemblea generale dell'UBS si è tenuta mercoledì a Zurigo in un clima propizio al sarcasmo.

L’assemblea generale dell’UBS, una volta tanto «ordinaria», dopo le varie assemblee «straordinarie» del 2008 per aumentare il capitale, è stata presa d’assalto dagli azionisti. Circa 5000 persone si sono recate mercoledì mattina allo Hallestadion di Zurigo-Oerlikon.

Molti sono venuti per vedere il nuovo capo, Oswald Grübel, artefice in passato della ripresa del Credit Suisse, richiamato dalla pensione per prendere le redini dell’UBS. Per il resto, la maggioranza dei partecipanti è convinta di non poter esercitare un vero influsso sulla gestione degli affari.

Come da tradizione, una lunga serie di oratori ha annunciato di voler prendere la parole. Se tutti avessero parlato per i 5 minuti permessi, «prevediamo tra le 7 e le 8 ore di dibattito», ha avvertito Peter Kurer, il presidente dimissionario del consiglio di amministrazione, incaricato di dirigere l’assemblea.

Fiducia nel nuovo direttore

«Sono sempre gli stessi che vengono a fare gli stessi discorsi con la speranza di passare in televisione. Basta, non verrò più», s’innervosisce poco dopo Jacques Tinguely, di Friburgo. Un po’ esasperato, deluso per l’organizzazione dell’assemblea, l’azionista ha deciso di abbandonare la sala prima del voto.

Come la maggioranza della persone presenti, l’azionista esprime anche una certa rassegnazione. Fiducioso nei confronti del nuovo direttore Oswald Grübel, non è per nulla critico verso la remunerazione dei dirigenti. «Se fanno un buon lavoro, possono guadagnare quello che vogliono, per quel che mi riguarda!»

Su questo punto, Tinguely è però uno dei pochi a pensarla in questo modo. Le remunerazioni sono un punto «sempre sensibile», secondo le parole di Peter Kurer. Del resto sono state al centro di molti interventi, più dei licenziamenti annunciati poco prima dell’assemblea. Anche perché molti oratori avevano già preparato in anticipo il loro discorso.

Nessuno limite superiore

Analogamente ai conti per il 2008, il nuovo sistema di remunerazione è stato accettato – in una votazione dal valore puramente consultivo – con l’88% dei voti, nonostante i numerosi interventi critici.

Il consiglio d’amministrazione ha proposto un sistema che include dei bonus-malus e un piano di partecipazione in azioni, ma senza limiti superiori, ragion per cui la fondazione Ethos ha proposto di respingerlo.

Molti azionisti hanno evocato la «dipendenza dal denaro» dei vecchi dirigenti della grande banca, colpevoli del «tracollo», un termine ricorrente negli interventi. Una parte degli oratori sembra aver conservato a stessa collera che esprimeva un anno fa contro Marcel Ospel e Marcel Rohner.

La rassegnazione ha però avuto la meglio. Gli interventi appassionati, accompagnati da fischi o applausi, sono stati rarissimi. «La crisi è mondiale, cosa possiamo fare?», si chiede un’azionista di Losanna che dice di essere venuta «per l’ambiente».

«Gli anni in cui si potevano intascare commissioni da 100’000 franchi per un contratto firmato devono essere decisamente superati», aggiunge.

Altra espressione di questa rassegnazione: «La mia famiglia è azionista della grande banca», afferma un azionista basilese. «Siamo passati dalla SBV a la SBG, poi a UBS e oggi, foneticamente, a ops!.

«La banca più asociale del paese»

L’acronimo della banca si rivela del resto fonte d’ispirazione anche per altri oratori. «Cercate di non essere la Unozialste Bank der Schweiz, la banca più asociale della Svizzera», ha chiesto un oratore noventenne.

Oswald Grübel inspira fiducia a molti azionisti, ma non suscita sempre entusiasmo. «Le scope nuove scopano meglio, anche le vecchie scope conoscono gli angoli», afferma un azionista di Coira che si lamenta di aver dovuto quasi mendicare una bottiglia d’acqua mentre i bonus per i dirigenti sono approvati a grande maggioranza.

A proposito di Kaspar Villiger, eletto quasi all’unanimità dall’assemblea alla testa del consiglio di amministrazione, l’oratore grigionese ne mette in discussione le competenze. «È più vecchio di me», osserva l’uomo non più giovane. «So che le capacità calano, qui in alto», dice indicando la propria testa. «Anche se non lo si vuole ammettere».

Un altro azionista, zurighese, anche lui piuttosto avanti con gli anni, come la maggior parte dei presenti, fa spallucce. «Possiamo solo sperare che le cose vadano meglio. Oswald Grübel non può cambiare il mondo, ma bisogna restare fiduciosi».

Parlando davanti all’assemblea, un altro azionista invita il nuovo direttore generale alla prudenza: «In Francia, gli impiegati prendono in ostaggio il loro padrone. Faccia attenzione, signor Grübel…»

swissinfo, Ariane Gigon, Zurigo
(traduzione: Andrea Tognina)

Gli azionisti hanno approvato i conti 2008 e il rapporto annuale. Nel 2008, la perdita netta è stata di 20’887 milioni di franchi.

Con un voto consultivo, gli azionisti si sono inoltre espressi a favore di un nuovo sistema di rimunerazioni, con l’87,6% dei voti.

Il sistema prevede oltre a una parte fissa di salario una parte variabile composta da bonus-malus e da un piano di partecipazione in azioni, senza limiti superiori,

La massa salariale è stata ridotta da 25 a 16 miliardi di franchi, ha indicato Peter Kurer.

I bonus e le retribuzioni che alcuni ex dirigenti continueranno a percepire (Marcel Rohner, ex direttore generale, a causa del suo contratto, Alberto Togni, vice-presidente al momento del grounding di Swissair, perché gestisce una fondazione) hanno però suscitato molte critiche.

L’assemblea generale ha eletto il nuovo presidente del consiglio d’amministrazione, l’ex consigliere federale Kaspar Villiger, 68 anni, con il 97,5% dei voti.

L’ex ministro delle finanze rinuncia a tutti i bonus e alle componenti variabili del salario. Guadagnerà 850’000 franchi l’anno.

Il nome di Villiger ha suscitato qualche intervento negativo da parte degli azionisti, che hanno ricordato il suo ruolo «poco brillante» durante il fallimento di Swissair.

«Dobbiamo nello stesso tempo motivare i nostri impiegati e annunciare loro la soppressione di posti di lavoro. È molto difficile», ha detto dal canto suo Villiger. «Esprimete il vostro malcontento qui, noi siamo pagati per sopportarlo, ma non allo sportello, dove gli impiegati danno il meglio di se stessi».

Gli azionisti hanno inoltre eletto nel Cda tre altri nuovi membri: Michel Demaré (responsabile delle finanze del gruppo industriale ABB), Ann Godbehere (ex direttrice finanze della banca Northern Rock e del riassicuratore Swiss Re) e Axel Lehmann (responsabile gestione rischi della compagna Zurich). Pure accettata la conferma di sei consiglieri di amministrazione il cui mandato arrivava al termine. Il rinnovamento ai vertici è stato quasi totale: nel Cda siedono ora solo tre membri già in carica prima dello scoppio della crisi dei subprime.

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