I club svizzeri all’estero hanno ancora un potenziale di crescita
Un tempo i club svizzeri erano un punto di contatto fondamentale per i nuovi arrivati. Oggi prosperano grazie al bisogno di tradizione. Diane Wagner è convinta che queste associazioni abbiano ancora un futuro davanti a sé. L'abbiamo incontrata in California.
Quando arriviamo allo Swiss Park di Newark, in California, il 6 agosto, è in corso la sfilata delle bandiere dei 26 cantoni, scandita dal suono dei tradizionali campanacci. Si stanno svolgendo le celebrazioni della Festa nazionale svizzera del primo agosto, organizzate come ogni anno da United Swiss Societies of North California.
La Svizzera ovunque
Il colpo d’occhio è suggestivo. Ovunque spiccano i colori della bandiera della federazione. Molti ospiti indossano la tradizionale camicia azzurra con la stella alpina o portano con fierezza il loro Tracht, altri invece hanno scelto la classica maglietta rossa con la croce bianca. In un giorno come questo il senso di appartenenza si esprime anche attraverso gli abiti. Dal ristorante arriva il profumo delle salsicce: si servono bratwurst, spätzli e cavolo rosso. Cioccolato, vini locali e altri prodotti tipici, invece, sono esposti nei gazebo.
Diane Wagner è la presidente, che da sotto il palco, dove sono stati appena intonati canti tradizionali, saluta e ringrazia i partecipanti. Poi annuncia il video inviato dal Presidente della Federazione Elvetica, Ignazio Cassis. Poi è il momento dell’inno nazionale.
swissinfo.ch ritrae persone provenienti dalla Svizzera che si distinguono per vari motivi nella Silicon Valley e nella baia di San Francisco. La serie è a cura della giornalista Mariangela Mistretta.
L’emozione cresce tra i festanti quando una voce intona in tedesco i versi dell’inno nazionale. Era dall’estate del 2019 che a causa della pandemia non ci si riuniva per festeggiare insieme il primo agosto.
Famiglia di agricoltori
Nata a Modesto, in California, da genitori svizzeri, Diane Wagner è cresciuta nella Central Valley, terra di agricoltori. “Mio padre è di Stans e mia madre del Cantone Uri”.
Al tavolo la raggiunge suo padre, Diane ci racconta la sua storia. “La nostra è una famiglia di fattori e agricoltori che in patria ma non riuscivano a guadagnare a sufficienza. Qui quella generazione del secondo dopo guerra trovò grandi opportunità. Gli svizzeri dominavano l’industria casearia, pensiamo alla Bauhofer Creamery, alla Edelweiss Creamery” dice, “vere istituzioni in questo settore. Non molti lo sanno ma diverse aree dell’attuale Silicon Valley erano state proprietà di agricoltori svizzeri”.
I suoi genitori, come molti compatrioti di quella generazione arrivati in California, hanno da sempre fatto parte di un club. “Mia madre, cresciuta a Fremont, era iscritta all’Aelpler Grupp, e desiderava che anche noi figli diventassimo membri. Così mi unii a lei per fare volontariato”.
Con il tempo Diane Wagner assume il ruolo di delegata del suo club presso l’USSNC. Poi nel 2015 ne diventa presidente. “Il mio predecessore aveva deciso di ritirarsi. Io, anche se ero molto impegnata con il mio lavoro, – dice la donna, che ha un’esperienza pluriennale nella produzione di eventi e nella video produzione – decisi di candidarmi. Avrei potuto mettere al servizio della comunità le mie competenze professionali per organizzare giornate come la festa nazionale e altri eventi”. Il suo arrivo coincide con un passaggio generazionale, un cambio di marcia che richiede una nuova visione e la necessità di innovare il modus operandi.
Al passo coi tempi
“È stato un lavoro molto più impegnativo di quanto pensassi. Ma era necessario mettere l’organizzazione al passo coi tempi. Abbiamo iniziato con la digitalizzazione di tutti i processi, la creazione di una mail list, adesso abbiamo 1700”.
Sotto l’egida dell’associazione oggi si contano 11 club. “Quando sono arrivata ne avevamo solo sei. Molti sono di origine germanofona. Adesso mi piacerebbe che si unissero a noi il Monterey Swiss Club, di origine ticinese, l’Humboldt Swiss Club, l’unico club romancio, e il Sierra Swiss Club. Uniti siamo più forti”.
Durante la festa nazionale, Diane Wagner ha incontrato le giovani generazioni presso il consolato svizzero, per condividere con loro la storia di questi club. “Ho chiesto chi di loro fosse nato in Svizzera, o chi era stato in Svizzera, e se erano membri di un club. Ho raccontato la storia di quei compatrioti e di quelle compatriote che avevano fondato i club per mantenere le loro tradizioni all’estero. Parlare la stessa lingua, cucinare i piatti tradizionali, giocare a jass. Ho detto che anche il loro contributo è importane per portare avanti questa eredità culturale e far crescere la nostra comunità”.
Quest’anno l’USSNC per la Festa nazionale ha pensato anche ai più piccoli, spiega lei, per i quali è stata creata una Family Fan Zone, un’area di giochi e attività a tema, inclusa una mostra di treni elvetici. Mentre tra gli eventi di punta dell’organizzazione, annualmente dedicato ai più giovani, c’è lo Swiss Kids Camp, a cui quest’anno hanno partecipato 90 bambini e 35 volontari. Per i più grandi, invece, è stata pensata un’asta online sponsorizzata fra gli altri da Svizzera Turismo, con in palio fra gli altri premi, soggiorni in strutture alberghiere svizzere e la carta di viaggio Swiss Travel System.
Mantenere vivo lo spirito nazionale e le tradizioni richiede molte risorse in termini di persone e di fondi. “È possibile grazie al contributo del consiglio di amministrazione, dei club e dell’intera nostra comunità”. Spiega che la sua visione per continuare a crescere è dare spazio agli individui, coinvolgerli, farli sentire connessi, uniti dal senso di appartenenza. “Nella nostra associazione c’è per spazio per tutti. Chiedo sempre: ‘Hai un’idea? Fatti avanti, e fai in modo che accada la magia! Da presidente sono qui per sostenerti’. “Sinergia e collaborazione portano grandi risultati. Come dice il nostro motto ‘Uno per tutti e tutti per uno’”.
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