Ignazio Cassis: “Le democrazie sono oggi minacciate dall’esterno e dall’interno”
Guerra in Ucraina, minaccia nucleare, crisi energetica e sistemi autocratici sempre più diffusi: il mondo è confrontato con molteplici crisi che la Svizzera può contribuire a risolvere, ha affermato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis durante il 98° Congresso degli svizzeri all'estero. La Quinta Svizzera, ha sottolineato, può svolgere "un ruolo importante".
“Oggi viviamo in un mondo nuovo”, ha detto Ignazio Cassis intervenendo al Congresso degli svizzeri all’esteroCollegamento esterno in corso a Lugano. Di fronte a una platea di circa 400 persone da 40 Paesi, il presidente della Confederazione ha ricordato le molteplici crisi che stanno sconvolgendo la stabilità mondiale, dalla crescente rivalità tra le grandi potenze alla sistematica violazione del diritto internazionale.
Il servizio del TG:
La “brutale guerra di aggressione” da parte di un Paese membro delle Nazioni Unite con potere di veto nei confronti di uno Stato sovrano in Europa “ha accelerato questo cambiamento epocale”, ha dichiarato Cassis, aggiungendo che la guerra scatenata dalla Russia “ha distrutto l’ordine di pace in Europa”.
Più di 400 membri della “Quinta Svizzera” si riuniscono ogni anno per tre giorni in patria per il loro congresso annuale. L’appuntamento inizia tradizionalmente con la seduta del Consiglio degli svizzeri all’estero, il “Parlamento della Quinta Svizzera”, prima di aprirsi ufficialmente il venerdì sera. La giornata di sabato è dedicata all’assemblea plenaria e al tema ufficiale del congresso, che quest’anno è: “Quali sfide incontra la nostra democrazia?”. La giornata di domenica è l’occasione per visitare la regione ospitante.
Il pensiero autocratico è di nuovo d’attualità e si sta diffondendo, ha detto Cassis: “Due terzi dell’umanità vivono oggi in un’autocrazia. Ciò è legato alle tendenze demografiche, ma è soprattutto un riflesso degli sviluppi politici globali”. Secondo il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri, l’aumento considerevole dei colpi di Stato militari è un ulteriore “segnale allarmante”.
“Le democrazie sono oggi minacciate dall’esterno e dall’interno”, ha detto.
Una situazione difficile e confusa segnata anche dal regresso della globalizzazione in favore della regionalizzazione, dalle difficoltà dell’economia mondiale e dall’aumento dei prezzi di derrate alimentari ed energia. “La democrazia e il progresso liberale sono tutt’altro che assicurati”, ha avvertito Cassis.
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La “marcia trionfale” della democrazia liberale
Ciononostante, il presidente della Confederazione si dice “fiducioso”. A lungo termine, ci sarà un’inversione di tendenza e la democrazia liberale potrà continuare la sua “marcia trionfale”, ha affermato. “Sono anche convinto che le democrazie liberali hanno ancora qualche asso nella manica nella competizione tra sistemi”, ha detto Cassis, secondo cui uno dei loro grandi punti di forza è il “dialogo critico con i cittadini e le cittadine”.
La Svizzera può fornire un prezioso contributo, ad esempio aiutando gli Stati e la società a rafforzare le loro democrazie, ha affermato Cassis. “Per poter far fronte ai grandi problemi globali, tutti gli Stati devono collaborare. Ciò richiede un minimo di fiducia e costruttori di ponti come la Svizzera”.
A inizio luglio, la Svizzera ha organizzato proprio a Lugano, nella stessa sala che accoglie il Congresso degli svizzeri all’estero, la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, a cui hanno partecipato numerosi rappresentanti politici europei e mondiali.
“Continueremo a sostenere un multilateralismo efficace e mirato anche in futuro. Il nostro seggio nel Consiglio di sicurezza [delle Nazioni Unite] ci offre un altro strumento per farlo”, ha dichiarato Cassis.
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Per Cassis, il dialogo e la capacità di giungere a compromessi sostenibili sono la “linfa vitale della democrazia svizzera”. Tuttavia, bisogna riflettere sulle innovazioni che possono rafforzare ulteriormente la democrazia elvetica e adeguarla alle sfide future, ha sottolineato. In quest’ottica, “gli svizzeri e le svizzere all’estero svolgono un ruolo importante”.
“Osservate il nostro Paese dall’esterno, ciò fa spesso emergere nuovi importanti spunti di riflessione”, ha affermato Cassis. Inoltre, ha aggiunto, le oltre 780’000 persone con passaporto svizzero residenti all’estero acquisiscono sempre più conoscenze sul loro Paese ospitante, che possono contribuire a far progredire il dibattito in Svizzera.
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