Il messaggio di Zelensky alla Svizzera
Elogio della democrazia svizzera, critica delle aziende elvetiche: il messaggio del presidente ucraino alla Confederazione.
Il 19 marzo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato alla Svizzera. Lo ha fatto durante una manifestazione a Berna alla quale ha partecipato anche il presidente della Confederazione Ignazio Cassis. “Ci sono diverse migliaia di persone qui nella Piazza federale, caro Volodymyr”, ha detto Cassis, “tutte e tutti vogliono mostrarvi che il vostro popolo non è solo”.
Zelensky era in collegamento in diretta video. Ecco le parti più salienti del suo discorso.
Svizzera come modello per l’Ucraina
Sono stato spesso nel vostro Paese. So molto bene come vivete. Un giorno, mentre mi trovavo vicino al castello di Chillon, ho chiesto ai mei amici – eravamo in gruppo – perché non possiamo vivere così? Con questo tenore di vita. Con questa libertà. In una collettività così amichevole. E con tanta fiducia nelle nostre forze.
Vorrei con tutto il cuore che la gente in Ucraina possa vivere come quella in Svizzera. Che le persone possano decidere autonomamente delle proprie vite, del proprio Paese. Che non siano i politici a decidere tutto, ma il popolo, con i referendum. In modo che, nonostante tutte le crisi finanziarie del mondo, si possa avere la sicurezza che il nostro Stato le sopporterà. Che possiamo avere fiducia nel Paese, nella sua stabilità. Questo è un sogno per ogni persona.
Altri sviluppi
Il mio obiettivo era che le persone in Ucraina, come in Svizzera, potessero avere la sensazione di vivere in una collettività che si preoccupa del benessere della gente. Per voi, questo forse è normale. Per noi significa intraprendere delle riforme. È questa la strada che abbiamo imboccato. Abbiamo approvato le leggi necessarie per far funzionare tutto e raggiungere gradualmente il vostro tenore di vita.
Negli ultimi tre anni, da quando Zelensky è entrato in carica, il Parlamento nazionale ha approvato due pacchetti di legge sui diritti democratici diretti delle persone a livello nazionale e locale. Inoltre, il processo di decentralizzazione, iniziato nel 2014, è proseguito. L’obiettivo è quello di spostare competenze e risorse dal livello centrale a quello locale per rafforzare le periferie.
Ci abbiamo lavorato fino al giorno nero: il 24 febbraio, il giorno in cui è iniziata l’invasione russa su larga scala del nostro Paese, l’Ucraina.”
Tutto è cambiato, per tutti e tutte noi. Per la popolazione dell’Ucraina, per l’Europa, per tutte le democrazie del mondo. Anche per voi.
Ucraina come modello per la Svizzera
Nello stesso modo con cui ho voluto che gli ucraini e le ucraine vivessero come fanno le persone in Svizzera, ora voglio che voi, svizzere e svizzeri, diventiate come ucraini e ucraine nella lotta contro il male. Che le banche non siano più un aspetto problematico! Le vostre banche, che detengono il denaro di coloro che hanno iniziato questa guerra. Sarà doloroso e difficile. Ma è una lotta contro il male.
È necessario congelare completamente i beni di queste persone e i loro conti. Non è facile, ma si può provare.
Voglio che diventiate ucraini e ucraine, che sentiate cosa vuol dire vedere intere città distrutte. Distrutte su ordine di chi ama vivere in stile europeo, nelle vostre comunità, nella bella Svizzera. Che hanno beni immobili nel vostro Paese. Sarebbe giusto togliere loro questi privilegi.
Vorrei che nelle questioni economiche combatteste come ucraine e ucraini. Negli affari, che continuano in Russia nonostante la guerra.
Nestlé si difende dalle critiche
“Good Food. Good Life”. Questo è lo slogan di Nestlé, un’azienda svizzera che si rifiuta di lasciare la Russia. Anche ora, quando la Russia non sta minacciando solo noi, ma anche gli altri Paesi europei. Che ci tiene tutte e tutti in ostaggio con le sue armi nucleari.
Nestlé ha respinto le accuse di Zelensky il giorno seguente. Ha detto che le attività in Russia sono già state fortemente ridotte: “Abbiamo fermato tutte le importazioni ed esportazioni con la Russia, con l’eccezione dei prodotti vitali”. Non sono più stati fatti investimenti e non sono più stati pubblicizzati dei prodotti.
Altre aziende alimentari internazionali hanno agito in modo simile. La britannica Unilever, per esempio, ha interrotto le esportazioni verso la Russia, esclusi i prodotti alimentari e igienici di base. Pepsico ha smesso di vendere le sue bibite, ma non il latte per bambini.
La conferenza prevista a Lugano
Lo scorso anno abbiamo organizzato una grande conferenza con il presidente del vostro Paese a Lugano. I temi sono la transizione economica e le riforme in Ucraina. La Conferenza dovrebbe tenersi a luglio quest’anno. Penso, anzi, so che potrà avere luogo. Prima della fine di quest’anno, nel vostro Paese.
La conferenza avrebbe dovuto essere uno dei momenti culminanti dell’anno presidenziale del Consigliere federale Cassis. Ma un incontro per discutere sulle riforme in Ucraina, come inizialmente previsto, “non è attualmente più concepibile”, ha affermato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) al quotidiano St. Galler Tagblatt.
Tuttavia, anche se sotto forma diversa, la conferenza resta in programma. “Si stanno analizzando le tematiche e i contenuti più utili all’Ucraina considerato il contesto attuale”, si legge sul sitoCollegamento esterno dell’amministrazione federale.
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