La polizia è intervenuta mercoledì mattina in una moschea di Winterthur, nel canton Zurigo. Durante l’operazione sono state fermate quattro persone, tra cui un imam etiope. Quest’ultimo è sospettato di pubblica istigazione a un crimine.
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swissinfo.ch e RSI (Telegiornale del 2.11.2016)
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Il Ministero pubblico generale del cantone Zurigo ha comunicato in una nota che il 21 ottobre scorso l’imam fermato avrebbe invitato i fedeli ad uccidere quei musulmani che si rifiutano di partecipare alla preghiera comune nella moschea. L’uomo avrebbe anche esortato i presenti a fare i nomi di queste persone. Il ruolo svolto dalle altre tre persone indagate e fermate mercoledì deve ancora essere chiarito, precisa il Ministero pubblico.
Il blitz nella moschea di Winterthur, nel quartiere Hegi, è iniziato all’alba ed è stato condotto dalla polizia cantonale insieme alla polizia municipale di Winterthur. Secondo testimonianze riportate dai media online, la zona era da giorni sorvegliata dalle forze dell’ordine.
La moschea An’Nur (in arabo “la luce”) è più volte finita sotto i riflettori della cronaca come luogo di radicalizzazione di giovani andati a combattere nei ranghi dell’Isis. Secondo varie fonti, sarebbero almeno cinque i ragazzi finora partiti dalla città zurighese verso la Siria per la jihad.
La settimana scorsa si era appreso che moschea dovrà chiudere i battenti a fine anno, perché la società immobiliare proprietaria dell’immobile in cui si trova ha deciso di non rinnovare il contratto di locazione.
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