L’industria svizzera di fronte a una penuria storica di manodopera qualificata
L'azienda bernese MPS Micro Precision Systems ha urgente bisogno di assumere personale specializzato per sostenere la propria crescita. Si tratta di una situazione che riguarda tutto il settore industriale e che pesa sulle vendite in un momento in cui la domanda è ai massimi livelli.
“È qui che vengono prodotti i pezzi per i sistemi venduti dall’azienda”. In un’officina di MPS Micro Precision Systems, con sede a Bienne, nel Cantone di Berna, Fabio Mazzu si avvicina a una grande macchina rettangolare che sta funzionando a pieno regime. “In entrata ci sono barre di acciaio o di acciaio inossidabile lunghe tre metri. I segmenti vengono tagliati e lavorati secondo uno schema programmato dal computer. In uscita otteniamo, ad esempio, questi bulloni dal design molto sofisticato. La loro precisione è garantita fino a 10 micron, l’equivalente di un decimo di capello”.
“Spetta a noi, alle aziende, risolvere il problema. Dobbiamo mobilitarci per migliorare l’immagine dei mestieri della produzione.”
Nicola Thibaudeau, CEO di MPS
Fabio Mazzu è responsabile della produzione per il settore della fresatura, un ruolo chiave in quest’azienda conosciuta in tutto il mondo per la qualità dei prodotti e il servizio personalizzato. Le applicazioni vanno dal settore aerospaziale a quello medico, dall’orologeria ai semiconduttori. Alle spalle di Mazzu, si sente il ronzio di una dozzina di dispositivi di colore arancione prodotti da Tornos, uno storico fabbricante di macchine utensili del Giura bernese. “Mancano soprattutto i tornitori. Si tratta di polimeccanici specializzati nella produzione di pezzi metallici complessi”, spiega.
Il lavoro consiste nell’elaborare il programma della macchina CNC (controllo numerico computerizzato), dopo aver concepito il processo di fabbricazione. In seguito, bisogna selezionare gli strumenti da inserire nella macchina e fare gli aggiustamenti necessari.
L’azienda MPS è a corto di personale da mesi. Di conseguenza, i collaboratori e le collaboratrici devono seguire il lavoro di cinque o sei torni invece di due. “Questo sovraccarico genera ovviamente dello stress. Dobbiamo stare vicino al personale ed essere all’ascolto per evitare problemi come i burnout”, afferma Fabio Mazzu.
Mestieri specifici della regione
La penuria di manodopera nell’industria penalizza la competitività del commercio estero svizzero, che rappresenta circa il 40% del prodotto interno lordoCollegamento esterno nazionale, una percentuale che rende la Svizzera fortemente dipendente da questo settore. Insieme, l’industria e gli utensili (27%) e l’orologeria (10%) rappresentano più di un terzo (37%) delle esportazioni elvetiche, secondo l’Ufficio federale di statisticaCollegamento esterno (dati del 2021). Questa percentuale è inferiore solo a quella dei prodotti chimici e farmaceutici, tradizionalmente il settore leader delle esportazioni svizzere, che assorbe quasi la metà del valore delle vendite totali.
Con circa 475 dipendenti, MPS intende aumentare il proprio fatturato dai 75 milioni di franchi del 2022 a 85 milioni quest’anno. La domanda è estremamente elevata, favorita dalla ripresa dopo la pandemia di Covid-19, e ha generato una crescita delle vendite di circa il 13%. Per raggiungere l’obiettivo nei tempi previsti, l’azienda deve trovare personale per i circa 20 posti vacanti.
Il profilo più richiesto è quello di polimeccanico specializzato nella tornitura, con un attestato federale di capacità e diversi anni di esperienza. “Questo tipo di professione esiste solo nell’arco giurassiano svizzero e francese. È inutile cercare di assumere altrove nell’Unione Europea. L’unico modo per risolvere questo problema è quello di formare più gente, sia che si tratti di giovani al termine della scuola dell’obbligo o di persone che vogliono intraprendere una nuova carriera professionale”, afferma Nicola Thibaudeau, amministratrice delegata di MPS.
Alla ricerca di personale specializzato
La domanda di personale nel settore della tornitura è ai massimi storici, come dimostra il portale Jobup: nell’aprile 2023, l’industria svizzera intende assumere 1’550 polimeccanici. La concorrenza tra le aziende è forte. “È fondamentale offrire prospettive di sviluppo all’interno dell’azienda, migliorando al contempo le condizioni quadro, ad esempio rendendo più flessibili gli orari di lavoro e la possibilità di prendere le ferie”, afferma Nicola Thibaudeau.
Benoit Fontaine, direttore di Job Watch, un’agenzia di reclutamento specializzata in orologeria e microtecnologia con sede a Yverdon-les-Bains, non ha mai visto una penuria tale negli ultimi 15 anni nella regione del Giura, cuore pulsante dell’industria svizzera di alta precisione. “Attualmente ci sono quasi 700 posti vacanti, rispetto ai 350 dello stesso periodo del 2019, prima della pandemia di Covid-19. I posti di lavoro più richiesti riguardano l’intera catena di produzione di pezzi, dai programmatori CNC agli specialisti di lavorazione a macchina”, sottolinea.
Swissmem, l’associazione padronale dell’industria delle macchine, elettrotecnica e metallurgica, ha pubblicato la testimonianza di Alain KienerCollegamento esterno, dell’azienda Bieri Hydraulik, a Liebefeld, nel Cantone di Berna. Il direttore della produzione constata che attualmente è quasi impossibile reclutare specialisti e specialiste seguendo la via tradizionale. “Per assumere un o una professionista, l’intero team deve utilizzare i propri contatti personali”, afferma. Il responsabile della produzione è favorevole alla possibilità di assumere e formare persone che non corrispondono al 100% al profilo ricercato. L’accento è posto sul potenziale di integrazione e sulla voglia di imparare. “Per attirare lavoratori estremamente sollecitati, sono decisivi l’immagine dell’azienda e l’interesse suscitato da progetti”, afferma Nicola Thibaudeau.
Rispolverare l’immagine delle professioni tecniche
Ma come si è arrivati a questa penuria? “È semplice: negli ultimi dieci anni le aziende non hanno formato un numero sufficiente di specialisti/e. Assumere apprendisti/e richiede uno sforzo da parte delle aziende datrici di lavoro, e mentre alcune si impegnano a fondo in questo compito, altre preferiscono non farlo. Di conseguenza, il bacino di competenze si esaurisce non appena aumenta la domanda”, spiega Dominique Lauener.
Presidente dell’Associazione dei fabbricanti di torni e di frese da taglio, Lauener è stato all’origine della creazione, nel 2013, del Centro di apprendimento tecnico dell’arco giurassiano (CAAJ) a Moutier, nel Cantone di Berna, e a La Chaux-de-Fonds, nel Cantone di Neuchâtel. Questa struttura offre un programma di apprendistato duale per i mestieri della tornitura e della meccanica. Questo passo in avanti è stato approvato da tutti gli industriali della regione.
Da parte sua, Swissmem invita il settore a migliorare l’immagine delle professioni industriali. L’associazione mantello ha lanciato le piattaforme “Fascino tecnicaCollegamento esterno” e “find-your-futureCollegamento esterno” per promuovere il settore e sostenere la formazione. L’industria si rivolge in particolare alle ragazze, molto sottorappresentate nel settore, sottolineando che i banchi di lavoro unti hanno ormai lasciato il posto a sistemi completamente computerizzati.
Per Nicola Thibaudeau di MPS, questi sforzi sono un passo nella giusta direzione. L’ingegnera aeronautica di formazione ritiene che la palla sia ora nel campo dell’industria e, contrariamente all’opinione diffusa, non chiede nulla alle autorità. “Spetta a noi, alle aziende, risolvere il problema. Dobbiamo mobilitarci per migliorare l’immagine dei mestieri della produzione ed evidenziare le opportunità di formazione”.
A cura di Samuel Jaberg
Traduzione di Luigi Jorio
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.