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La crisi toccherà quasi tutta l’economia

Il 2009 sarà un periodo di grande incertezza per le imprese svizzere. Secondo le previsioni del Credit Suisse, il rallentamento congiunturale avrà un impatto più marcato del previsto e colpirà quasi tutti i settori economici.

Nessun ramo è in grado di prevedere per quest’anno un giro di affari in crescita, ha indicato la banca elvetica in un comunicato pubblicato lunedì. Solo le attività nella sanità continueranno a progredire, ma nella loro evoluzione sono generalmente slegate dal ciclo economico. Gli economisti del Credit Suisse si aspettano flessioni nette in dieci settori su un totale di 32, a cominciare da quelli dell’industria. In una stima fatta alcuni mesi orsono il fenomeno era atteso per soli due settori.

I comparti orientati alle esportazioni saranno particolarmente colpiti dall’attuale rallentamento, da un lato perché importanti mercati di sbocco sono in recessione, dall’altro perché nei periodi d’incertezza il franco tende ad apprezzarsi. L’industria meccanica e metallurgica subirà le conseguenze del calo mondiale degli investimenti in molti settori, in particolare nei macchinari tessili e nei componenti per il settore automobilistico.

L’evoluzione si rifletterà sul mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione dovrebbe passare dal 2,6% del 2008 al 3,4% circa nell’anno in corso. Tra i rami più toccati in termini percentuali figureranno le telecomunicazioni, l’editoria e la stampa. Tra le società finanziarie si dovrebbe registrare una riduzione di 3000 impieghi, mentre nella produzione di orologi e di strumenti di precisione nonché nel ramo sanitario se ne creeranno oltre 2000.

Gli esperti del Credit Suisse si dicono più ottimisti per quanto concerne le previsioni a medio termine. Il livello dei tassi d’interesse, che si manterrà basso, i pacchetti fiscali di ampia portata e la stabilizzazione del settore finanziario dovrebbero infatti contribuire a una graduale ripresa della congiuntura.

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