Blatter insostenibile come presidente, tranne alla Fifa
Corruzione, cultura del denaro, perdita di credibilità: dopo i procedimenti d’inchiesta aperti in Svizzera e negli Stati uniti contro diversi dirigenti della Fifa, la stampa elvetica punta il dito anche contro Sepp Blatter. Invece di chiedere un nuovo mandato, il presidente svizzero della Fifa farebbe meglio a farsi da parte.
“Questo procedimento è unico nella storia dello sport mondiale. Per la prima volta delle autorità statali intervengono in modo deciso nella lotta contro la corruzione nello sport. E, questo, due giorni prima dell’elezione del presidente della Fifa, ciò che ha a sua volta un valore simbolico”, così il Tages-Anzeiger e il Bund riassumono il terremoto avvenuto mercoledì ai vertici della Federazione internazionale di calcio (Fifa), con l’arresto di sette dirigenti a Zurigo e i procedimenti d’inchiesta per corruzione avviati contemporaneamente in Svizzera e negli Stati uniti.
La Fifa si è fatta, da sola, la reputazione di uno “Stato canaglia”, rilevano i due giornali. “Le vie decisionali sono oscure e la rete di legami tra i funzionari, cresciuta per decenni, è opaca. Dei comitati formati da un piccolo numero di persone hanno attribuito campionati del mondo e contratti miliardari a modo proprio”.
Ruolo di rinnovatore
Il Tages-Anzeiger e il Bund s’interrogano anche sul ruolo avuto dal presidente della Fifa, Sepp Blatter, in una federazione contrassegnata già da decenni da scandali. Mentre diversi colleghi di Blatter si sono fatti cogliere con le mani nel sacco, il vallesano è sempre riuscito a cavarsela e a rimanere alla guida della Fifa. “Come mai? Primo: Blatter è estremamente furbo. Secondo: forse non corrisponde al vero l’opinione corrente, in base alla quale anche lui sarebbe invischiato in queste vicende”.
Nuove inchieste presso la Fifa
Due procedimenti d’inchiesta a carico di diversi dirigenti della Federazione internazionale delle associazioni di football (Fifa) sono stati avviati mercoledì dal Ministero pubblico del Distretto Est di New York e dal Ministero pubblico della Confederazione.
Le indagini aperte in Svizzera contro ignoti concernono casi di corruzione che sarebbero avvenuti nell’ambito dell’assegnazione dei Campionati mondiali di calcio del 2018 e 2022.
L’inchiesta americana riguarda invece il pagamento di tangenti e provvigioni ad alti funzionari della Fifa da parte di rappresentanti di media sportivi e imprese dello sport, in cambio dei diritti di trasmissione, commercializzazione e sponsorizzazione di tornei di calcio negli Stati Uniti e nell’America del Sud. Sette dirigenti della Fifa, arrestati mercoledì a Zurigo, dovrebbero essere estradati negli Stati uniti.
I due procedimenti – separati ma coordinati – risparmiano, almeno per ora, Joseph ‘Sepp’ Blatter, presidente della Fifa dal 1998. Il 79enne vallesano “non è assolutamente implicato” nella vicenda, in cui la Fifa “è parte lesa”, ha puntualizzato davanti ai media a Zurigo il portavoce della federazione Walter de Gregorio.
De Gregorio ha inoltre indicato che i mondiali del 2018 in Russia e del 2022 in Qatar “si terranno regolarmente” e che non ci sarà alcun rinvio per l’elezione del presidente, in programma venerdì durante la riunione dei delegati della Fifa a Zurigo. Da parte sua, Blatter, “non ha la minima intenzione di ritirare la propria candidatura” per un quinto mandato.
“Sembra però poco credibile che Blatter non fosse stato al corrente delle operazioni illegali avvenute attorno a lui. Probabilmente ha continuato a tollerare questi traffici fino a quando ciò gli permetteva di conservare il suo potere. Blatter ha quindi avviato il processo di riforme solo al momento in cui non poteva più fare niente altro”, ritengono i due quotidiani, per i quali in nessun altro settore d’affari Blatter sarebbe ancora in carica. “Ora presso la Fifa può perfino assumere il ruolo del rinnovatore. E, a partire da venerdì, per altri quattro anni. Ciò la dice lunga su questa federazione”.
Campione nel sopravvivere alle crisi
Anche per la Basler Zeitung, “in qualsiasi altra azienda, Blatter avrebbe già dovuto rassegnare da tempo le sue dimissioni. Poiché troneggia su un’organizzazione che ha perso già da molto tempo la sua credibilità”. Secondo il giornale basilese, il presidente della Fifa è però “il campione del mondo in carica nel sopravvivere alle crisi”.
Ancora una volta, farà “ciò che ha sempre fatto quando si avvicina un pericolo”. Dinnanzi agli oltre mille delegati della Fifa, riuniti a Zurigo, “darà la sua sacra approvazione alle riforme, che dovrebbero liberare dal male la federazione. Si farà passare dinnanzi al plenum come un manager in grado di affrontare le crisi. Si ritaglierà la parte migliore, mentre alcuni dei suoi accompagnatori devono temere ora di passare un po’ di tempo in prigione”.
Ombra della corruzione
I procedimenti aperti in Svizzera e negli Stati uniti contro alcuni dirigenti della Fifa non sono sorprendenti agli occhi della Neue Zürcher Zeitung. “Per quando concerne le presunte irregolarità nell’attribuzione dei campionati del mondo alla Russia e al Qatar, è stata la stessa Fifa a prendere l’iniziativa nel novembre scorso, inoltrando una denuncia contro ignoti al Ministero pubblico della Confederazione. È quindi logico il fatto che la procura pubblica abbia avviato un’inchiesta, interrogando dieci membri dell’esecutivo della Fifa”.
Altrettanto poco sorprendente, secondo il quotidiano zurighese, il procedimento lanciato negli Stati unti in relazione a casi di corruzione e riciclaggio di denaro sporco che risalgono fino al 1991 e concernono un importo di 150 milioni di franchi. “I nomi e i fatti figuravano già nel rapporto d’inchiesta di 113 pagine, pubblicato nel 2013 dalla Federazione di calcio dell’America del Nord e del Centro (Concacav). Qui può sorprendere soltanto il fatto che la giustizia americana abbia atteso così tanto tempo prima di intervenire”.
Ora, la Fifa “giudica positivi questi procedimenti, in quanto sosterrebbero i suoi tentativi di rafforzare la propria credibilità. Si tratta però solo di un desiderio”, afferma la Neue Zürcher Zeitung, per la quale, aldilà di quanto sarà deciso durante il congresso di Zurigo, “l’ombra della corruzione aleggerà ancora di più sulla Fifa e intaccherà anche la prevista rielezione di Blatter. Ma il presidente della federazione calcistica deve sopportare questo danno collaterale, dal momento che è responsabile di una cultura che ha perlomeno tollerato durante il suo lungo mandato”.
Accuse pesanti
“Monsieur Blatter, dégagez”, esige invece la Tribune de Genève, per la quale il presidente della Fifa dovrebbe cedere finalmente la sua poltrona, invece di presentarsi per un quinto mandato alla presidenza. Nell’ambito dei due procedimenti d’inchiesta, “le accuse sono pesanti, senza precedenti. Sepp Blatter finirà a sua volta sul banco degli imputati? Non è certo, sa come proteggersi. Eppure è colpevole, perlomeno di complicità o lasciar fare. Ha accentrato ogni potere, lasciando svilupparsi attorno a sé il marciume”.
“Oggi si presenta come il promotore della grande operazione di pulizia. Una cosa evidentemente grottesca. Finora non ha intrapreso nulla per sanare l’organizzazione che dirige in modo autoritario”, prosegue il giornale ginevrino. “Signor Blatter se ne vada! Non ha più nulla a che fare alla testa della Fifa. Si accontenti di rispondere ai suoi errori e di assumere le sue responsabilità dopo un regno di 17 anni poco degno”.
Politici dello sport sordi
Da parte sua, 24heures se la prende anche con i funzionari corrotti della Fifa. “Ingrassati dalla corruzione, i dirigenti della Fifa interpellati a Zurigo non sentono sfortunatamente più il rumore della passione sportiva. Quello prodotto dai tifosi entusiasti che incoraggiano i loro giocatori al Maracaña, a Wembley o ogni domenica sui terreni di Chavannes. I soldi generati dalla Coppa del mondo hanno reso sordi questi pallidi politici dello sport, il cui scopo principale è di approfittare della loro posizione per arricchire il loro conto in banca”.
“Questa situazione riprovevole sorprenderà per finire soltanto gli ingenui. Seduta su un tesoro di 1,5 miliardi di franchi, la Fifa è una macchina da soldi che farebbe impazzire qualsiasi mascalzone”, afferma il foglio vodese, chiedendosi se Blatter avrà la capacità e la volontà di fare piazza pulita. “Dal 1998, questo figlio di operai ha avuto tutto il tempo di correggere il tiro, di rendere la sua organizzazione più credibile, più trasparente e meno corrotta. Ha fallito, alla stessa stregua di un calciatore dinnanzi ad un penalty. Il compito è difficile. Ma se il presidente si ritrova impotente dinnanzi a questa situazione, non è meglio che getti la spugna?”.
In ogni caso responsabile
Un invito alle dimissioni rivolto anche dalla Regione: “Innocente? Forse. Immacolato? Difficile. Colpevole però di aver sottovalutato, finto di non vedere. O colpevole – perché sempre di colpa si tratta – di non aver visto quanto accadeva sotto la sua sapiente ma megalomane direzione. In una parola, responsabile. In quale misura sia coinvolto, forse lo stabilirà un’inchiesta tra qualche mese, o anno. Alla responsabilità, però, non si può sottrarre”.
“Implicato o no, al corrente o sprovveduto, i fattacci di ieri lo inchiodano a responsabilità alle quali uno che si fregia di essere un capo coscienzioso non può sottrarsi. A costo di apparire colpevole, si faccia da parte. Con eleganza”.
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