La Svizzera riceve oro illegale dal Brasile
La Procura federale brasiliana ha recentemente condotto un'operazione contro una vasta rete di miniere illegali in Amazzonia. Ne è emerso che parte dei minerali metalliferi estratti viene acquistato da clienti in Svizzera, attraverso una società americana.
Il nome in codice dell’operazione? “Sisaque” in portoghese (Sheshonq in italiano), in riferimento a un potente faraone egiziano. In un comunicato stampaCollegamento esterno del 15 febbraio 2023, la Procura federale brasiliana ha annunciato un intervento volto a “smantellare una vasta organizzazione criminale che contrabbanda oro da miniere illegali nella regione amazzonica”.
Sono state arrestate tre persone e sono state fatte 27 perquisizioni in aziende situate in diverse località importanti della regione, come Belém, Itaituba, Manaus, Campinas e Sinop. Sono stati sequestrati beni per un valore equivalente a 36 milioni di franchi svizzeri. L’operazione è stata condotta in collaborazione con la Polizia federale e le autorità fiscali brasiliane.
La lotta all’estrazione illegale dell’oro è una delle priorità del presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Appena un mese dopo il suo insediamento nel gennaio di quest’anno, ha mobilitato le forze aeree per sorvegliare il territorio indigeno degli Yanomami al confine con il Venezuela, dove il problema è maggiore.
All’inizio di maggio, quattro minatori d’oro illegali sono stati uccisi dalla polizia in questa riserva durante lo smantellamento di una miniera illegale. Nel 2022, questi siti clandestini coprivano oltre 3’200 ettari, con un aumento del 46% rispetto al 2021, secondo l’ultimo monitoraggio dell’associazione Hutukara Yanomami, con sede a Boa Vista, a Capo Verde.
Secondo l’associazione, questa espansione è stata favorita dall’ex presidente Jair Bolsonaro. “Oltre alla deforestazione e all’inquinamento dei fiumi, l’estrazione dell’oro nel territorio degli Yanomami ha portato a un’esplosione dei casi di malaria e di altre malattie infettive”, scrive l’associazione.
Acquirenti svizzeri
Per essere commercializzato, l’oro estratto in queste miniere deve essere prima riciclato. I minatori devono cioè farlo sembrare legal
L’indagine, iniziata nel 2021 in Brasile, ha messo in luce che “delle società, principalmente ‘noteiras’, sono utilizzate per emettere fatture, conferendo un’aria di regolarità all’oro venduto e acquistato da altre due società principali, considerate alla testa dell’organizzazione criminale”. Si tratta della società Pena & Mello (nota anche come Pemex) e Amazônia Comércio Importação e Exportação LTDA, stando ai documenti del tribunale pubblicati online dalla Procura federale brasiliana. In totale sono stati sequestrati circa 45 chili di lingotti.
Nel 2022 la Svizzera ha importato dal Brasile 13,5 tonnellate di oro minerario, per un valore complessivo di 587 milioni di franchi, secondo le statistiche ufficiali sui metalli preziosi.
Tra l’inizio del 2020 e la fine del 2022, le fatture fraudolente emesse dalle società accusate in Brasile avrebbero superato i 4 miliardi di reais (718 milioni di franchi), corrispondenti a circa 13 tonnellate di oro illecito. Questo equivale, come detto sopra, alla quantità esportata in Svizzera in un anno.
Sempre secondo la Procura federale, l’oro illegale sarebbe acquistato principalmente dalla società americana Ororeal LLC e poi rivenduto a clienti in Italia, Hong Kong, Emirati Arabi Uniti e Svizzera. “Uno dei modi per farlo è stato quello di creare scorte d’oro fittizie al fine di nascondere un’enorme quantità di minerali metalliferi senza una legale prova di origine”, ha dichiarato la Procura federale. L’acquirente svizzero non è stato nominato in questa fase del procedimento.
Mancanza di tracciabilità
Secondo la Società per i popoli minacciatiCollegamento esterno, specializzata in materia, tra aprile 2020 e settembre 2021 sono state importate in Svizzera circa 5 tonnellate di oro proveniente dall’Amazzonia, si legge sul sito ufficiale delle statistiche brasiliane sul commercio estero.
“Eppure tutte le raffinerie affermano di non aver ricevuto oro da questa specifica regione”, osserva Christoph Wiedmer, esperto in seno all’ONG. “Ma nell’agosto 2021, 20 chili di oro proveniente dal Brasile sono stati confiscati in un bagaglio a mano all’aeroporto di Zurigo…”.
Il 1° luglio 2022, le principali raffinerie svizzere – Valcambi, Metalor, Argor Heraeus, MKS Pamp e PX Précinox – hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui si impegnavano a non usare oro illegale dall’Amazzonia.
A cura di Virginie Mangin
Traduzione di Luigi Jorio
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