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Omofobia, un vero problema attraverso alcuni esempi

Le organizzazioni per i diritti delle persone LGBTIQ chiedono l'estensione della "norma antirazzista" alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. Keystone

In futuro, la Svizzera dovrebbe essere in grado di combattere più efficacemente l'omofobia. La Camera del popolo ha accettato un'iniziativa volta a rafforzare la normativa attuale. Anche quest’anno si sono registrati diversi attacchi o discriminazioni contro persone LGBTIQ. 


Il Consiglio nazionale ha approvato martedì la proposta di completare l’articolo 261bis del Codice penale, noto come “norma antirazzista”, in modo che vengano punite in futuro anche le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. Discriminazioni di cui sono vittime ancora oggi in Svizzera diverse persone LGBTIQ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali). Il progetto deve ancora essere approvato dalla Camera dei Cantoni. 

Anche negli ultimi tempi diversi esempi di attacchi o dichiarazioni hanno messo in luce il permanere anche in svizzera di una problematica legata all’omofobia. Ecco alcuni esempi.

Il PNOS propone una tassa sull’omosessualità

Il partito di estrema destra PNOS (Partei National Orientierter Schweizer) propone di combattere l’omosessualità introducendo una tassa, vietandola negli spazi pubblici e incoraggiando gli omosessuali a “curarsi”. In un appello pubblicato il 28 agosto, Florian Signer, uno degli strateghi del partito, dichiara che l’omosessualità è “degenerata in una pseudo-religione” che si sta diffondendo. A detta di Signer, l’Europa sta vivendo un “declino demografico” e “gli omosessuali costituiscono un rischio aggiuntivo”.

“L’omosessualità è un sintomo come il raffreddore da fieno”

Nel cantone di Ginevra, nell’agosto scorso è stata aperta un’inchiesta contro un medico generalista e omeopata che sostiene di poter agire sull’omosessualità. Rispondendo ad una domanda della radiotelevisione svizzera RTS, ha affermato che “l’omosessualità è un sintomo come qualsiasi altro, come il mal di testa, il raffreddore da fieno, ecc. Non capisco bene qual è il problema”.

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Un vescovo collega omosessualità e abusi sessuali nella Chiesa

In un’intervista (qui sotto, in tedesco) trasmessa il 22 agosto dal canale televisivo cattolico EWTN, il vescovo ausiliare di Coira Marian Eleganti afferma che il 90% degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica americana “è direttamente associato a tendenze omosessuali”.

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Aggressione di due giovani omosessuali a Neuchâtel

Due amici vengono picchiati sulle rive del lago di Neuchâtel la notte tra il 9 e il 10 giugno solo perché sono omosessuali. “Ti faremo correre, frocio!”, gridano gli aggressori a una delle vittime. Diagnosi per i due giovani: trauma cranico, perdita di coscienza, denti rotti, contusioni e ferite varie. Decidono di denunciare l’aggressione sulle reti sociali.

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Agression verbale dans un tram genevois diffusée sur Facebook

Nel dicembre 2017, un attacco omofobico filmato su un tram a Ginevra ha creato polemiche sulle reti sociali. Un uomo insulta un passeggero. “Vattene, volevi sedurmi, non scopo i froci”. La vittima dell’aggressione verbale, il giornalista della RTS Jordan Davis ha filmato la scena con il suo smartphone. Per sostenere la vittima, gli altri passeggeri costringono l’aggressore a scendere alla stazione successiva.

Altri sviluppi

Secondo le organizzazioni per i diritti delle persone LGBTIQ, la Svizzera dovrebbe recensire statisticamente queste discriminazioni. La Helpline aperta nel 2017 registra almeno due attacchi omofobici o transfobici alla settimana. Questa è solo la punta dell’iceberg, poiché molti casi non vengono segnalati.

Traduzione di Armando Mombelli

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