La Svizzera vuol diventare il banchiere della Cina
Il presidente cinese Xi Jinping ambisce a rilanciare la "Via della seta" tra Cina ed Europa, tramite mezzi moderni e investimenti miliardi. A tal fine ha invitato una trentina di capi di Stato e di governo al "Belt e Road Forum", in maggio a Pechino. La Svizzera, rappresentata dalla presidente della Confederazione Doris Leuthard, si prefigge di partecipare a questo progetto nel settore dei servizi finanziari.
Quanto la Cina sia diventata importante per la piazza bancaria svizzera, lo dimostra la visita della scorsa settimana del ministro elvetico delle finanze Ueli Maurer nell’Impero di Mezzo. Il tesoriere della Confederazione ha incontrato il suo omologo cinese, autorità, responsabili di istituzioni statali, come pure attori finanziari. I colloqui erano in particolare incentrati sul miglioramento di strutture e condizioni per sostenere l’innovazione nel settore finanziario, sia per gli investimenti bilaterali, sia i servizi finanziari.
In un’intervista alla rete televisiva statale China Global (CGTN), Maurer ha detto che la Svizzera desidera rafforzare i legami finanziari con la Cina nell’ambito dell’espansione dei mercati finanziari e dello scambio di competenze di FinTech (tecnologia finanziaria).
“Negli ultimi tre anni, abbiamo avuto un dialogo regolare con la Cina in ambito finanziario e continueremo questo scambio con progetti concreti legati ai finanziamenti e agli investimenti, come quello dell’iniziativa ‘One Belt One Road’. Siamo interessati a cooperare con la Cina nei settori della FinTech e della supervisione bancaria”, ha dichiarato Maurer.
Legami finanziari più stretti
Secondo il giornale cinese Global Times, funzionari del Ministero svizzero delle finanze hanno espresso la speranza che il settore finanziario cinese si apra maggiormente. “La Svizzera è disposta a prendere parte a programmi pilota nel processo di apertura della Cina, in quanto il paese ha una buona reputazione nel settore finanziario e dispone di misure di gestione del rischio”, ha affermato dal canto suo Ueli Maurer.
“Entrambi i paesi sono d’accordo di proseguire l’apertura del settore finanziario, ma il grado di apertura che hanno come obiettivo è diverso nei due paesi”, ha precisato al Global Times il segretario di Stato per le questioni finanziarie internazionali Jörg Gasser, membro della delegazione che accompagnava il ministro elvetico in Cina. “Il mercato finanziario della Svizzera è aperto quasi al 100% a fornitori di servizi finanziari stranieri. Ci auguriamo che la Cina possa aprire ulteriormente il suo mercato alle imprese straniere”, ha aggiunto.
In dichiarazioni allo Shanghai Daily, il presidente del consiglio d’amministrazione del Credit Suisse, Alexandre Zeller, ha indicato che la seconda più grande banca svizzera vorrebbe scambiare know-how in materia di gestione di crediti con le aziende FinTech cinesi. Vorrebbe inoltre rispondere alla crescente domanda di aziende cinesi di emettere obbligazioni in Svizzera o acquisire beni delle imprese elvetiche.
Nuova Via della seta
Circa l’iniziativa ‘One Belt One Road’, la strategia di sviluppo concentrata sulla cooperazione economica e commerciale tra la Cina e i paesi d’Eurasia, Ueli Maurer ha affermato che la Svizzera è disposta a cooperare con la Cina principalmente negli ambiti di finanziamento, controllo dei rischi e assicurazione.
In proposito, Jörg Gasser ha osservato: “Dato che l’iniziativa Belt and Road è un grande progetto, vogliamo conoscere considerazioni e piani della Cina, prima di trovare un modo specifico di parteciparvi, come ad esempio a grandi progetti infrastrutturali e di controllo dei rischi nel settore finanziario”.
La presidente della Confederazione Doris Leuthard ha confermato la sua presenza al Forum Belt e Road, per la cooperazione internazionale, il 14 e 15 maggio a Pechino.
(Traduzione e adattamento in italiano: Sonia Fenazzi)
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