Germania meno accogliente, gli afgani scelgono la Svizzera
Nel mese di ottobre 2015 sono state presentate in Svizzera 4‘750 richieste d’asilo, in lieve aumento rispetto al mese precedente. Mentre sono calate le domande di cittadini eritrei, sono più che raddoppiate quelle di richiedenti l’asilo afgani.
La rotta migratoria da sud-est sta acquistando un’importanza crescente anche per la Svizzera, indica in un comunicato odierno la Segreteria di Stato della migrazione (SEMCollegamento esterno). Nel mese di ottobre, in Svizzera sono state registrate 4’750 domande d’asilo, 206 in più rispetto a settembre. Dall’inizio dell’anno, le richieste sono state 28’962 (+41% rispetto ai primi dieci mesi del 2014).
Situazione in Europa
Nel mese di ottobre di quest’anno, le domande di asilo sono state 10’632 in Austria, 8’666 in Norvegia e 39’181 in Svezia, indica la SEM.
Dietro alle cifre mensili si possono notare due tendenze contrapposte. Il numero di richiedenti l’asilo provenienti dall’Eritrea è calato del 57%, attestandosi a 599. La tempeste autunnali sul Mediterraneo, che rendono la traversata più difficoltosa, potrebbero spiegare il calo, scrive la SEM.
Al contrario, le richieste da parte di cittadini afgani sono più che raddoppiate, passando da 658 a fine settembre a 1’533 a fine ottobre. Sempre secondo la SEM, quest’evoluzione è legata al perdurare della crisi in Afghanistan e alla situazione tesa negli Stati di prima accoglienza e di transito.
Insaprimento dell’asilo in Germania
In principio, la Svizzera non fa parte dei paesi che accolgono più afgani, con l’eccezione del 2011 e 2012, all’epoca dei combattimenti tra le truppe internazionali e i Talebani, ha spiegato in un’intervista all’Agenzia telegrafica svizzera Mario Gattiker, direttore della SEM. Questi avvenimenti, ha detto, mostrano a che punto la migrazione è legata alla situazione che regna nel paese di origine.
Ma non solo. Mario Gattiker ha fatto notare che l’afflusso verso la Svizzera dipende anche dalle politiche adottate da altri paesi europei. La decisione della Germania di rendere più rigorosa la procedura d’asilo nei confronti degli afgani, incita ad esempio molte persone a tentare la fortuna in Svizzera. Berna continua comunque ad appoggiarsi sull’accordo di Dublino, anche rispetto alla Germania, ha precisato Mario Gattiker.
Attualmente, soltanto il 13% dei richiedenti afgani ottengono l’asilo in Svizzera, una percentuale inferiore a quella in altri paesi europei.
Piano d’emergenza
Per far fronte a un afflusso straordinario di rifugiati, la Svizzera dispone di un piano di emergenzaCollegamento esterno stabilito tre anni fa, dopo la Primavera araba.
In base a tale piano, mai implementato nella sua totalità, il governo potrebbe ad esempio emanare disposizioni procedurali semplificate per quanto riguarda la concessione temporanea dell’asilo, ma pure inasprire le condizioni per l’ottenimento dell’asilo.
Inoltre, sono previste misure che consentirebbero di aumentare la disponibilità di alloggio a 6’000 letti entro il 2018, in particolare utilizzando strutture collettive quali i rifugi della protezione civile o le sale comunali.
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