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Con Roger Dubuis scompare uno degli ultimi maestri orologiai

Roger Dubuis a concepito e sviluppato oltre una trentina di movimenti meccanici complessi. Samir Hussein/Getty Images

Il fondatore di uno dei marchi orologieri svizzeri più prestigiosi è scomparso lo scorso fine settimana all'età di 80 anni. Figura di spicco dell'alta orologeria, Roger Dubuis aveva creato nel 1995 l'omonima manifattura ginevrina. 

Il maestro orologiaio si era fatto conoscere, tra l’altro, per il suo modello Excalibur e i suoi orologi “scheletri”, che rivelano meccanismi complessi. Questi orologi, dal prezzo compreso tra 12’000 e 1 milione di dollari, sono riusciti ad attrarre clienti famosi come gli attori Sylvester Stallone e Gerard Butler. 

I prodotti Dubuis portano il sigillo del “Poinçon de Genève”, una delle classificazioni più difficili da ottenere nel settore. Per riuscirvi, il fabbricante deve decorare e lucidare ogni parte dell’orologio, comprese le viti. Alcuni elementi sono più piccoli di un milionesimo di metro, il che richiede l’impiego di speciali microscopi per verificarne la qualità, e alcuni modelli hanno più di 400 pezzi. 

Con il suo impegno e il suo amore totale per la professione, Roger Dubuis era diventato uno dei guardiani della tradizione orologiera svizzera. “Il mio carattere si è forgiato attraverso il restauro di vecchi orologi”, ha spiegato nel 2015 il maestro orologiaio al settimanale francese Le Point. “Cosa c’è di più emozionante e stimolante che camminare sulle orme di questi orologiai di un altro tempo? Ho sempre avuto grande ammirazione e rispetto per il loro lavoro, la loro disciplina, la loro integrità e la loro intelligenza superiore”. 

Presentazione di un orologio meccanico Roger Dubuis di alta gamma all’Esposizione internazionale dell’alta orologeria di Ginevra, nel gennaio 2014. Gianluca Colla/Bloomberg via Getty Images

“Ho avuto paura…” 

La passione di Roger Dubuis per gli orologi risale alla sua infanzia. Già da ragazzo si immagina di diventare orologiaio. “Il suo cuore si infiamma quando sente risuonare l’angelus nel suo villaggio”, scrive Le Point. All’età di 12 anni, lo scolaro rimonta i pesi nella torre dell’orologio e poi frequenta il laboratorio di un orologiaio locale. Si iscrive alla prestigiosa Scuola di orologeria di Ginevra e si appassiona per i meccanismi più complessi. La sua carriera inizia con la fabbricazione delle complicazioni di Patek Philippe, dove rimane per 14 anni. 

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In un’intervista rilasciata nel 2016 alla rivista specializzata Montres Passion, Roger Dubuis racconta di come ha vissuto l’avvento sul mercato degli orologi al quarzo alla fine degli anni Settanta. “Ho avuto paura. Ho pensato che fosse la fine dell’orologeria. Tanto che nel 1977 ho fondato con alcuni colleghi orologiai il ‘Groupement genevois des cabinotiers’ [operai di piccoli atelier di produttori o fornitori di pezzi di orologi], con sede a Ginevra. Il nostro obiettivo: preservare le professioni inerenti all’orologeria come l’incisione e lo smalto. Non tutti erano lavoratori autonomi, ma persone impegnate a salvare il proprio posto di lavoro”.

La storia dell’azienda che porta il suo nome inizia nel 1995. Con l’aiuto del designer Carlos Dias, Roger Dubuis si mette a creare orologi di alta gamma che combinano innovazione tecnica, precisione e design visionario. 

Poco a suo agio con i nuovi sviluppi 

Ma gli affari non vanno come previsto. “Roger Dubuis era un orologiaio troppo ‘puro e duro’, mentre Carlos Dias era troppo ‘visionario’ o troppo ‘artista’. Sia l’uno che l’altro erano troppo poco imprenditori per riuscire a perpetuare la loro avventura, se non tramite una fuga in avanti”, scrive il sito specializzato Business Montres & Joaillerie, che parla di Roger Dubuis come di “uno degli ultimi (veri) maestri orologiai”.  

Nel 2008, mentre era sull’orlo del fallimento, l’azienda Roger Dubuis viene salvata dal gruppo di lusso elvetico-sudafricano Richemont, che riacquista dapprima il 60% delle azioni e alcuni anni dopo il resto del capitale. 

Negli ultimi anni Roger Dubuis non è stato in grado di far fronte ai nuovi orientamenti dell’industria orologiera e in particolare alla sua eccessiva finanziarizzazione. Gli ultimi vent’anni di vita non sono stati molto felici per il maestro orologiaio, che ha goduto di un ruolo onorifico di “grande testimone” all’interno del marchio che aveva fondato, ma in cui non si sentiva più molto a suo agio. 

“L’orologeria degli anni 2010 era diventata troppo strana e estranea agli occhi di Roger Dubuis. Tra una generazione riscopriremo il suo genio”, ritiene Gregory Pons, caporedattore di Business Watches & Jewelry.

Traduzione di Armando Mombelli

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