La Svizzera voterà sulla designazione tramite sorteggio di e delle giudici
Un'iniziativa popolare chiede che in futuro le cariche di giudice federale siano assegnate tramite un sorteggio, in modo da garantirne l'indipendenza dalla politica e dai partiti. L'iniziativa non ha alcuna possibilità di successo, anche se le critiche al sistema svizzero sono giustificate.
Ciò che è proibito in alcuni Paesi fa parte del sistema in Svizzera: i e le giudici sono membri dei partiti politici e sono eletti dal Parlamento. Un’iniziativa popolare mira a cambiare questa dinamica.
Cosa c’è in gioco?
Fondamentalmente, si tratta dell’indipendenza della magistratura svizzera. Il sistema giudiziario è strettamente intrecciato con la politica. Questo vale per tutte le autorità giudiziarie, ma l’iniziativa è rivolta a quelle più alte, e cioè alle cariche di giudice federale. L’iniziativa propone che, in futuro, questa parte della magistratura venga eletta da una commissione di esperti sulla base delle loro qualifiche e poi scelta a sorte.
I e le giudici federali non dovrebbero più essere rieletti, ma dovrebbero rimanere in carica fino a 70 anni. Solo in caso di gravi violazioni dei doveri d’ufficio o di malattia dovrebbe essere possibile il licenziamento da parte del Parlamento.
Quale problema deve essere risolto?
Finora, il Parlamento svizzero ha assegnato i posti di giudice federale secondo la forza dei partiti. I e le giudici senza affiliazione di partito non hanno alcuna possibilità di essere eletti-e.
Se un o una giudice viene eletto-a, deve versare dei soldi al suo partito – la cosiddetta tassa di mandato, che è unica al mondo. Le tasse di mandato sono un’importante fonte di finanziamento per i partiti. In cambio, il o la giudice può contare sull’appoggio del suo partito quando viene rieletto.
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Giudici al guinzaglio dei partiti
Questo sistema politicizza l’amministrazione della giustizia: le autorità giudiziarie si lasciano influenzare dalla loro affiliazione di partito, come hanno dimostrato le valutazioni. Non solo per ragioni ideologiche. A volte i partiti esercitano anche una pressione tangibile: se una sentenza non è gradita, possono minacciare una non rielezione.
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Questa dipendenza reciproca mette in discussione l’indipendenza giudiziaria e la separazione dei poteri. La critica al sistema svizzero da parte di coloro che hanno promosso l’iniziativa è quindi giustificata. Anche il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) del Consiglio d’Europa ha rimproverato la Svizzera. Tuttavia, è molto improbabile che l’iniziativa abbia successo – la proposta di estrarre a sorte sembra troppo estrema.
Chi c’è dietro l’iniziativa?
Dietro l’iniziativa c’è un comitato di cittadini e cittadine che gravitano attorno all’enigmatico imprenditore Adrian Gasser, proprietario del gruppo Lorze. Gasser è uno dei più ricchi uomini d’affari in Svizzera e ha avuto le sue esperienze con il sistema giudiziario svizzero – non tutte buone, sembra. Gasser accusa il Parlamento svizzero di “clientelismo” nell’elezione dei e delle giudici.
In un’intervista a swissinfo.ch, Adrian Gasser ha spiegato come l’iniziativa sulla giustizia garantisca l’indipendenza delle autorità giudiziarie:
I principali argomenti a favore dell’iniziativa
La preoccupazione principale di chi promuove l’iniziativa è la depoliticizzazione della magistratura. Sostenitori e sostenitrici della proposta ritengono che il sistema attuale non garantisca la separazione dei poteri. Il potere giudiziario è al momento una mera estensione del potere legislativo, sostengono.
Secondo loro, una procedura di lotteria assicurerebbe l’indipendenza della magistratura dai partiti politici e porterebbe a una selezione migliore dei e delle giudici: l’idoneità professionale diventerebbe dunque il fattore decisivo, non l’affiliazione al partito. Anche la diversità sullo scranno sarebbe presumibilmente migliorata, poiché donne e uomini, per esempio, avrebbero le stesse possibilità di ricoprire la carica.
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Il sorteggio come strumento per scegliere i giudici
L’abolizione della rielezione impedirebbe anche al Parlamento di esercitare una pressione politica sul potere giudiziario attraverso minacce di de-selezione.
I principali argomenti contro l’iniziativa
Per chi si oppone, l’iniziativa è troppo estrema. Secondo molte voci in Parlamento, il sistema esistente funziona bene e l’elezione da parte del Parlamento dà legittimità democratica alla procedura. Come ha riassunto un legislatore: la democrazia è meglio di una lotteria.
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“Un giudice obiettivo è un ideale, forse perfino un’illusione”
Coloro che non sono favorevoli all’iniziativa sono anche dell’opinione che il Parlamento può ora prendere in considerazione criteri come l’età, il sesso o l’origine nell’elezione e garantire così un equilibrio sociale nell’amministrazione della giustizia.
Secondo il ministro della giustizia, l’introduzione di una lotteria sarebbe estranea al sistema. L’estrazione a sorte sarebbe in contraddizione con la tradizione politica svizzera e sarebbe un corpo estraneo nella legislazione, ha rilevato. “Non sarebbero elette le persone più capaci, ma quelle con più fortuna”.
Chi è a favore, chi è contro?
Il governo e il Parlamento respingono l’iniziativa popolare quasi all’unanimità e senza una controproposta. I partiti hanno finora votato contro l’iniziativa.
Traduzione dal tedesco: Sara Ibrahim
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