Promuovere la salute per favorire lavoratori e aziende
Migliori condizioni sul posto di lavoro non sono a beneficio dei soli dipendenti. Promuovendo la salute, le aziende possono accrescere la produttività e distinguersi dalla concorrenza.
Ogni giorno oltre quattro milioni di persone in Svizzera si recano sul posto di lavoro. In media vi restano per 8 ore e 20, ovvero più a lungo rispetto al tempo consacrato alla famiglia o allo svago.
Di avere più vacanze gli svizzeri non ne vogliono comunque sapere. A metà marzo 2012, due elettori su tre hanno respinto un’iniziativa dei sindacati che chiedeva sei settimane di vacanza per tutti. Al contempo, però, sempre più persone attive affermano di soffrire di stress e i casi di burn-out sono in aumento.
Un malessere che non danneggia soltanto il singolo lavoratore. Da uno studio realizzato tra il 2008 e il 2011 risulta che il calo di rendimento dovuto allo stress può occasionare perdite aziendali di diverse migliaia di franchi (vedi dettagli a lato). A questo si aggiungono i costi legati alle assenze lavorative.
Per evitare malattie, stress e infortuni sul posto di lavoro, un numero crescente di aziende svizzere ha così deciso di adottare misure di protezione e promozione della salute.
Sulla buona strada, ma…
«Le aziende svizzere sono sempre più consapevoli dell’importanza della salute dei collaboratori. Siamo sulla buona strada, anche se ci sono ancora molte aziende da convincere», afferma a swissinfo.ch Thomas Mattig, direttore di Promozione Salute Svizzera,
Secondo l’istituzione pubblica, la promozione e la gestione della salute è poco diffusa soprattutto nelle piccole aziende (fino a 50 addetti). Società che rappresentano il 98% delle aziende in Svizzera e quasi il 50% dei lavoratori. Per sviluppare modelli a promozione della salute anche nelle imprese più piccole è stato lanciato un progetto pilota nella regione di Lucerna, che si concluderà nel 2013 (vedi link).
A livello europeo, osserva Mattig, la Svizzera accusa un certo ritardo. Soprattutto nei confronti dei paesi nordici o germanofoni. «In Svizzera ci si basa maggiormente su azioni volontarie. In Germania, invece, alle aziende che promuovono la salute vengono messi a disposizione più contributi pubblici. Le possibilità sono maggiori».
Un franco ne vale tre
Tra gli strumenti di promozione della salute sul posto di lavoro vi è il marchio Friendly Work Space, introdotto da Promozione Salute Svizzera nel 2009. Il marchio, unico nel suo genere, viene conferito alle aziende che concepiscono la promozione della salute come una responsabilità dirigenziale, inserendola nella loro strategia manageriale.
Non si tratta né di costruire un hotel wellness per i dipendenti né di modificare la struttura dell’azienda, puntualizza Dominique Lötscher di Promozione Salute Svizzera. «È più una questione di mentalità aziendale, che di costi».
Le aziende certificate non sono, a dire il vero, moltissime (31). Ma grazie alla partecipazione di grandi ditte quali Nestlé o la Posta, sono oltre 100’000 le persone a beneficiare di un contesto lavorativo più favorevole.
«Nei centri di smistamento e i nei centri per i pacchi è stato adeguato il modo di sollevare e trasportare carichi pesanti. Invitiamo anche fisioterapisti per partecipare a incontri informativi», ci spiega Mariano Masserini, portavoce della Posta. «Nei settori in cui si lavora in ufficio c’è più attenzione all’ergonomia».
«Quantificare i costi della promozione della salute è difficile, prosegue Masserini. Negli ultimi anni abbiamo investito milioni di franchi. A lungo termine ciò è vantaggioso visto che ogni franco investito nella salute triplica il suo valore». Il marchio Friendly Work Space, aggiunge, è il coronamento degli sforzi effettuati finora.
«La cosa importante – sottolinea Dominique Lötscher – è che i collaboratori siano coinvolti nella procedura, così da dare spazio alle loro richieste e necessità».
Meno assenze, più vacanze
La ragione che spinge un’azienda ad adottare misure per la salute dei collaboratori è duplice, spiega Lötscher. «Innanzitutto è un modo per mostrare, verso l’interno e verso l’esterno, che la salute degli impiegati è un aspetto importante per l’azienda. Un punto che può essere cruciale in un contesto in cui è difficile reclutare lavoratori qualificati».
In secondo luogo, prosegue, ci sono considerazioni economiche. I collaboratori che si sentono fisicamente e psicologicamente sani sono capaci di fornire prestazioni migliori. E generalmente si dimostrano più innovativi. «Senza dimenticare il calo delle assenze lavorative».
La protezione della salute e la prevenzione degli infortuni (diminuiti del 75% tra il 2001 e il 2010) hanno permesso di ridurre massicciamente le assenze, conferma Rudolf P. Winzenried, segretario generale del produttore di biscotti Kambly. «È così stato possibile concedere ai nostri dipendenti una settimana di vacanza supplementare».
Cultura della sicurezza
L’integrazione della tutela della salute nei processi e decisioni aziendali, così come prevede il marchio Friendly Work Space, rappresenta anche per i sindacati «una strategia vincente», afferma a swissinfo.ch Dario Mordasini, specialista della sicurezza sul lavoro presso Unia.
In generale si nota una maggiore sensibilizzazione alla questione della salute lavorativa, aggiunge. «Negli ultimi 15 anni si è fatto molto nella prevenzione degli infortuni. I passi avanti sono al contrario stati pochi per ciò che concerne i disturbi fisici dovuti al lavoro pesante o a movimenti ripetuti, così come per i problemi psichici causati dal lavoro».
Ci sono belle iniziative, «ma l’applicazione è insufficiente», insiste Suzanne Blanc di Travail Suisse. «Ci vuole più flessibilità e un migliore equilibrio tra lavoro e vita famigliare». In Svizzera, sottolinea Dario Mordasini, non si è ancora instaurata quella «cultura della sicurezza» che permetterebbe di tutelare a giusto titolo la salute.
Anche per Brigitta Danuser, direttrice dell’Istituto di salute al lavoro di Losanna, il problema va affrontato alla radice. «Le aziende si preoccupano per l’assenteismo, che sta iniziando a costar caro. Ma continuano a mettere gli impiegati in concorrenza tra loro». Per cambiare le cose, aggiunge, bisogna agire sulle reali cause dello stress. «Ovvero i conflitti personali e l’organizzazione».
Tra il 2008 e il 2011 otto grandi aziende svizzere, con un organico complessivo di oltre 5’000 dipendenti, hanno partecipato al progetto SWiNG.
Scopo dell’iniziativa promossa da Promozione Salute Svizzera e dall’Associazione Svizzera d’Assicurazioni era di valutare gli effetti degli interventi di promozione della salute per i dipendenti e l’azienda.
Dall’analisi SWiNG è emerso che un dipendente stressato ha un rendimento minore; questo calo occasionerebbe perdite aziendali che possono raggiungere gli 8’000 franchi all’anno.
Nelle ditte che hanno partecipato al progetto è stata constatata una riduzione dello stress nel 25% dei lavoratori.
Quando si ha un rapporto positivo tra le risorse sul posto di lavoro (ad esempio il sostegno dei colleghi o la stima dei superiori) e le sollecitazioni (conflitti, rumore, mancanza di tempo,…), i dipendenti sono fino al 10% più produttivi e accumulano meno assenze (fino a 2,6 giorni in meno all’anno).
Ad essere particolarmente decisivi, si legge nella valutazione finale, sono i rapporti interpersonali. Fondamentali sono il sostegno, la correttezza e la stima da parte dei dirigenti e tra colleghi di lavoro.
Nel quadro di SWiNG è pure stato calcolato che i costi complessivi per la realizzazione di misure anti-stress ammontano a 755 franchi per persona.
Questo montante è ammortito in circa quattro anni. I benefici economici (aumento del rendimento, diminuzione delle assenze) ammontano infatti in media a 195 franchi all’anno per ogni dipendente.
La sezione svizzera dell’Associazione europea per la promozione della salute attribuisce ogni anno un premio (dotato di 25’000 franchi) alle aziende che si impegnano a migliorare le condizioni di lavoro.
I laureati 2012 sono la Cooperativa Migros di Lucerna, la struttura medico-sociale Résidence Bellerive di Cortaillod (Neuchâtel) e la ditta di costruzioni Implenia.
La Cooperativa Migros di Lucerna (commercio al dettaglio) adotterà misure per prevenire i problemi alla schiena dei collaboratori. Tra queste: controlli medici e consulenze personalizzate.
La Résidence Bellerive per persone anziane ha adottato un programma di prevenzione del burn-out per i suoi 50 dipendenti. Una formazione specifica e la riorganizzazione del lavoro hanno permesso di ridurre le assenze lavorative.
Implenia si è dal canto suo chinata sul consumo di alcol sul posto di lavoro. Il suo obiettivo non è di colpevolizzare o punire i collaboratori, ma di apportare loro un sostegno attraverso un programma di sensibilizzazione.
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