Un forte terremoto potrebbe colpire anche la Svizzera
Mentre in Italia si sta scavando tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti al terremoto che ha colpito mercoledì il centro del paese, gli esperti rammentano che il rischio sismico è alto anche in Svizzera. Un terremoto di magnitudo 6 o più potrebbe verificarsi nei prossimi 20-30 anni.
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Giornalista ticinese residente a Berna, mi occupo di temi scientifici e di società con reportage, articoli, interviste e analisi. Mi interessano le questioni climatiche, energetiche e ambientali, come pure tutto ciò che riguarda la migrazione, l'aiuto allo sviluppo e i diritti umani in generale.
Il Servizio sismico svizzero (SEDCollegamento esterno) del Politecnico federale di Zurigo indica che in Svizzera vengono registrati da 500 a 700 terremoti all’anno. La maggior parte è di lieve intensità e non viene percepita dalla popolazione. La Svizzera è una regione con moderata attività sismica, eppure presenta un alto rischio sismico, indica il SED.
«Un terremoto come quello che ha colpito mercoledì l’Italia (magnitudo 6,2) potrebbe verificarsi anche in Svizzera», ha spiegato Stefan Wiemer, direttore del SED , alla Televisione svizzera di lingua tedesca SRF.
Come l’Italia, la Svizzera si trova sulla linea di convergenza della placca euroasiatica e di quella africana ed è quindi confrontata con lo stesso rischio sismico, ha fatto notare Stefan Wiemer. «Un terremoto di magnitudo 6 capita forse ogni 50, 100 o 150 anni. Negli ultimi 30-40 anni abbiamo avuto un periodo relativamente tranquillo, ma in futuro non sarà così».
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In Svizzera, le aree più a rischio sono il Vallese, la regione di Basilea, la Valle del Reno (canton San Gallo) e i Grigioni. Il terremoto più forte di cui si ha notizia a nord delle Alpi si è verificato nel 1356 a Basilea, rammenta il SED.
Forte terremoto entro il 2040
«La popolazione ha tendenza a dimenticarlo, ma il nostro paese ha già conosciuto dei terremoti di magnitudo 6 e più. Nel 1946, ad esempio, un sisma di magnitudo 6,1 si è verificato vicino a Sierre, uccidendo quattro persone», osserva Raphaël Mayoraz, geologo cantonale del Vallese, intervistato dal giornale romando 24 Heures. «Ma all’epoca la pianura del Rodano era relativamente poco popolata. Oggi, le conseguenze sarebbero assai diverse».
L’esperto spiega che il Vallese registra terremoti di magnitudo superiore a 6 ogni cento anni circa. «L’ultimo risale al 1946 e quindi ne aspettiamo un altro entro il 2040». Dal 2004, il cantone è dotato di una legge che impone di costruire secondo le norme antisismiche. «Lavoriamo anche molto sull’educazione, per insegnare alla popolazione come comportarsi in caso di terremoto», puntualizza Raphaël Mayoraz.
«In Svizzera siamo abbastanza ben preparati. Negli ultimi 20 anni è stato fatto molto. Le norme edilizie sono diventate più severe, anche se c’è ancora parecchio da fare», ha detto Stefan Wiemer.
Nel frattempo, in Italia si continua a scavare. Da un bilancio stilato giovedì mattina, il sisma che ha colpito le regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo ha fatto almeno 247 morti. Qui alcuni immagini di Amatrice, in Lazio, tra i comuni più colpiti.
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