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Roger Federer non è eterno, ma ha cambiato il tennis per sempre

Federer
Roger Federer è ammirato per la sua grazia dentro e fuori dal campo. Keystone / Mast Irham

La decisione del supercampione svizzero del tennis, Roger Federer, di ritirarsi non è stata una sorpresa per i fan e le fan di questo sport. Ma l'annuncio di giovedì ha comunque scatenato un'ondata di emozione.

“La fine di un’era”, “la Leggenda”, “campione dei campioni”, “il più grande di sempre”, “grazie”: i social network si sono infiammati nei minuti successivi alla pubblicazione del video in cui Federer ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni professionistiche di tennis. Gli omaggi sono arrivati dal mondo sportivo, dalla politica, dai suoi e dalle sue innumerevoli fan e da alcuni dei suoi più grandi rivali.

“Da dove cominciamo? È stato un privilegio assistere al tuo viaggio e vederti diventare un campione in ogni senso del termine”, ha twittato l’organizzazione del torneo di Wimbledon. “Ci mancherà vedere il modo in cui abbellivi i nostri campi, ma quello che possiamo dire adesso è: grazie, per i ricordi e la gioia che hai regalato a così tante persone!”.

In 24 anni di carriera, Federer ha disputato più di 1’500 incontri ai più alti livelli in 40 Paesi, diventando uno dei più efficaci ambasciatori della Svizzera. “Nessuno ha mai avuto un tale impatto sull’immagine del Paese nel mondo”, ha scritto su twitter Nicolas Bideau, direttore di Presenza Svizzera.

federer sulle pagine dei giornali
Dopo più di 1’500 partite, Federer ha annunciato che appenderà al chiodo la sua racchetta. Come ha reagito il mondo alla notizia? © Keystone / Jean-christophe Bott

Oltre le cifre

L’edizione brasiliana della rivista sportiva ESPN ricorda, come numerose altre testate, che il giovane svizzero ci ha impiegato un po’ per “esplodere” sulla scena del tennis. Federer ha vinto il suo primo grande torneo a 21 anni, più tardi che altri campioni dello sport.

Già prima, però, il suo destino era apparso evidente agli occhi più attenti. La Repubblica ripropone un articolo del 1999 a firma del compianto Gianni Clerici, considerato uno dei massimi esperti di tennis, che in quell’anno aveva visto per la prima volta giocare in Coppa Davis un Roger Federer 17enne: “Dopo averlo seguito per due ore e quaranta minuti, non ho alcun dubbio che Roger Federer appartenga alla sparuta schiera dei predestinati”, scriveva Clerici dopo la vittoria del tennista elvetico su Davide Sanguinetti. “Un bambinone dalla mano santa, un unto del Signore, come Mario Soldati amava definire i geni dello sport”.

Non si sbagliava. Federer ha vinto 20 tornei del Grande Slam e detiene il record per il periodo più lungo passato in testa alla classifica ATP. È considerato il miglior giocatore in assoluto sull’erba con otto vittorie a Wimbledon, un record tra gli uomini.

Due dei suoi più acerrimi rivali l’hanno però superato. Rafael Nadal ha il primato con 22 titoli del Grande Slam, appena davanti a Novak Djokovic, che ne ha 21.

Con Federer, però, non si è mai trattato solo di cifre. “È difficile difendere Federer come più grande giocatore di tutti i tempi ma, naturalmente, ognuno ha le sue preferenze”, scrive ESPN.

Le parole di un lettore di swissinfo.ch, in arabo, riassumono bene quello che pensano molte persone: “I suoi rivali possono battere i suoi record, ma ciò non significa che non sia una leggenda”. Oppure, come si legge sul quotidiano ticinese La Regione: “Alla fine non è stato il più vincente ma è stato il più amato, e l’amore attorno a sé, alle sue partite – trasformate in riti sacri – è la sua eredità, più dei trofei, più del suo tennis in fondo irreplicabile”.

Non tennis, arte

Ha reso il tennis una forma d’arte, sostiene il giornale australiano The Age. “Osservare Federer dal vivo era assaporare una particolare estetica, uno scorcio di sport idealizzato al massimo in cui un gioco mostruosamente tecnico diventa uno spettacolo di pura arte”.

Anche il Corriere della sera scrive: “Non ci sono dubbi che Federer sia stato – parlandone da vivo – il giocatore che ha saputo far sgorgare dalla racchetta il tennis più bello da Adamo ed Eva a oggi”.

Aveva una rapidità sul campo e una mentalità tennistica potente, scrive di Federer il leggendario campione di tennis Billie Jean King.

Il quotidiano francese Le Monde aggiunge: “Roger Federer, anche per i profani, era eleganza. Prima di tutto in campo. Lo svizzero fluttuava. Danzava. Volteggiava. Trasmetteva agio e fluidità al punto che osservarlo era come assistere a un balletto – anche quando ha superato i 40 anni”.

“Ha ispirato generazioni di giocatori e catturato l’attenzione di fan in tutto il mondo con il suo spettacolare uso della racchetta e i suoi movimenti aggraziati mentre danzava sul campo”, si legge sul giornale giapponese Asahi.

Fuori dal campo

Il suo agio, la sua grazia e la sua modestia nel campo da tennis si ritrovano anche nella sua immagine fuori dalle competizioni. Federer è ammirato per molto di più delle sue conquiste atletiche e il suo rispetto per lo sport, hanno scritto giornali, fan ed esponenti della politica.

“Roger ci ha fatto sentire fiere e fortunate di essere parte del suo stesso sport”, ha detto Chris Evert, che ha vinto 18 Grandi Slam nella categoria femminile, definendo Federer come “la quintessenza del campione”. “Classe, grazia, umiltà, amato da tutti. Ha elegantemente padroneggiato lo sport come nessun altro”, ha aggiunto.

La ministra dello sport svizzero, Viola Amherd, ha scritto che Federer è “un grande, non solo come atleta, ma anche come essere umano”, un “gentlemen dentro e fouori dal campo” e “un esempio per un’intera generazione”.

È diventato il simbolo di molte qualità associate alla Svizzera, facendone un ambitissimo testimonial per tutti i tipi di sponsor.

“Era un eccezionale ambasciatore per il nostro Paese pur rimanendo modesto”, ha dichiarato Amherd alla Radiotelevisione svizzero-francese RTS.

Non è una sorpresa che Federer sia stato selezionato come il volto di Svizzera turismo nel 2021. I videoclip con Robert de Niro e Anne Hathaway per la promozione turistica del Paese sono stati visualizzati milioni di volte.

La fine di un’epoca

Il suo ritiro segna la fine di un’epoca, commentano molti media. La notizia arriva a poche settimane dall’analogo annuncio di un’altra grande del tennis, Serena Williams.

“Benvenuto nel club dei pensionati”, ha commentato scherzosamente la campionessa. “Le nostre strade sono sempre state così simili. Hai dato ispirazione a milioni di persone, tra cui me, e non lo dimenticheremo mai”, ha scritto Williams su Instagram.

“Vorrei che questo giorno non fosse mai arrivato. È un giorno triste per me, personalmente, e per lo sport di tutto il mondo”, ha commentato il suo rivale a amico di una vita Rafael Nadal. “È stato un piacere, un onore e un privilegio condividere questi anni con te e vivere così tanti momenti straordinari dentro e fuori dal campo”.

Il giornale brasiliano Estado de Minas scrive che “con la partenza di Federer, si chiude uno dei capitoli più gloriosi del tennis”.

C’è chi non ha resistito a fare un paragone con la Regina Elisabetta II, recentemente scomparsa. Un giornalista della Neue Zürcher Zeitung ha twittato: “La Svizzera non ha più un sovrano @rogerfederer #federer.”

Il tennis non si dimenticherà di lui in fretta, però. “Roger è stato uno dei miei idoli e fonte d’ispirazione”, ha detto Carlos Alcaraz, il nuovo numero 1 della classifica ATP, dopo la sua recente vittoria agli US Open. “Grazie per tutto ciò che ha fatto per il nostro sport! Voglio ancora disputare un match con te”.

Gli occhi sono puntati sulla Laver Cup che si terrà tra il 23 e il 25 settembre a Londra, l’ultimo torneo a cui Federer parteciperà.

Concludiamo con le parole del Corriere del Ticino : “In attesa di vederlo all’opera per l’ultima volta […] prende ancora più vigore la certezza di aver ammirato l’uomo che ha portato il tennis in una nuova dimensione”. Una nuova dimensione “fatta di classe ed eleganza, ma purtroppo non eterna”.

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