Sette cose da sapere sul San Gottardo
I collegamenti attraverso la galleria ferroviaria di base del San Gottardo, la più lunga del mondo, sono stati ridotti in seguito a un incidente nell'estate del 2023. Nell'attesa della completa riapertura del tunnel ecco alcuni degli aspetti più importanti e curiosi di un massiccio alpino che ha fatto la storia della Svizzera.
Monte Tremulo, Mons Ursarie, Mons Elvelinus e Monte Sancti Gutardi. I nomi attribuiti in passato a quello che oggi è noto come il San Gottardo sono molteplici. E molteplici sono le storie, i significati e le visioni che nel corso dei secoli hanno gravitato attorno a questo massiccio alpino. Massiccio e non montagna: non esiste infatti una montagna che porta questo nome.
1. Il San Gottardo è un mito
Teatro del giuramento di alleanza tra i primi Confederati nel 1291 e luogo di resistenza contro l’occupazione austriaca, il San Gottardo è avvolto da un’aura unica. Né il Cervino né nessun altra montagna elvetica rivestono la valenza simbolica di questo massiccio: culla della Confederazione, centro delle Alpi, via delle genti, luogo di nascita dei grandi fiumi d’Europa, crocevia delle culture della Svizzera e simbolo dell’indipendenza, della coesione e dell’identità del paese.
Un amalgama che il professore di storia medievale all’Università di Neuchâtel Jean-Daniel Morerod ha spiegato in questo articolo con «la coincidenza tra l’importanza commerciale del San Gottardo nel XIII secolo e l’insurrezione delle comunità contro gli Asburgo». Per lo scrittore Peter von Matt, il San Gottardo può essere considerato una sorta di «monte Sinai elvetico» che ha contribuito «all’autoglorificazione della Svizzera».
Non tutto quello che si narra sul San Gottardo corrisponde però al vero, come ha illustrato Peter von Matt in questa intervista. Per molto tempo si è persino pensato che il San Gottardo fosse la montagna più alta delle Alpi, una credenza confutata soltanto nel XVIII secolo, ha ricordato lo storico Ralph Aschwanden.
2. Il San Gottardo è una fortezza militare
Luglio 1940, Seconda guerra mondiale. Mentre l’Europa è invasa dai nazisti, la Svizzera neutrale si chiude a riccio attorno al San Gottardo. Il generale Guisan adotta la strategia del Ridotto nazionaleCollegamento esterno, un dispositivo difensivo centrato sul presidio dello spazio alpino e in particolare del San Gottardo.
Nella montagna si scavano cunicoli, tunnel, fortini e bunker. La “fortezza” San Gottardo, la cui costruzione iniziò già durante la Prima guerra mondiale, diventa una roccaforte militare che in parte persiste ancora oggi. Damian Zingg, capo operatore della Fondazione Sasso San Gottardo, ci ha accompagnato in una base dell’artiglieria dell’esercito svizzero costruita nella roccia, coperta fino a qualche anno fa da segreto militare.
3. Il San Gottardo è il tunnel ferroviario più lungo del mondo
Il San Gottardo non è nuovo ai record. La prima galleria ferroviaria, aperta nel 1882, è stata con i suoi 15 km la più lunga del mondo, un primato durato fino all’apertura del tunnel del Sempione nel 1906. Lo stesso è stato per il traforo autostradale (16,9 km) inaugurato nel 1980, che ha poi ceduto il primo posto al tunnel di Lærdal in Norvegia (24,5 km).
L’illustrazione seguente raffigura i tunnel ferroviari più lunghi del mondo al momento dell’inaugurazione della galleria di base del San Gottardo. Da allora sono stati costruiti il tunnel del lago Songshan, in Cina (38,8 km), e quello tra Shenzhen e Hong Kong (35,7 km).
Il 1° giugno 2016, con l’inaugurazione della galleria di base del San Gottardo, è stato stabilito un nuovo primato: 57,104 km scavati nella roccia. Un record che resiste ancora oggi.
I numeri eccezionali della galleria di base del San Gottardo vanno oltre la sua lunghezza. Qui potete trovare le altre impressionanti caratteristiche dell’opera e scoprire cosa c’entra il tunnel con lo stadio di Wembley di Londra e l’Empire State Building di New York.
4. Il San Gottardo è tra i tunnel più sicuri
Le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) non hanno dubbi: il tunnel ferroviario del San Gottardo è sicuro sotto ogni punto di vista. Sia per i passeggeri sia per il trasporto delle merci. Le due canne monodirezionali prevengono le collisioni e diversi sistemi di rilevamento si attivano in caso di incendio, fuoriuscita di gas pericolosi, surriscaldamento degli assi dei vagoni o spostamento del carico. I treni che non sono a norma vengono fermati prima di entrare in galleria.
Situati ogni 325 metri, dei cunicoli laterali collegano le due canne e permettono ai viaggiatori di accedere rapidamente alle zone protette in caso di emergenza. Se su un treno scatta un allarme, il convoglio viene automaticamente condotto a una delle due stazione di soccorso (Sedrun o Faido).
Questo non ha però impedito diversi inconvenienti tecnici, con chiusure temporanee della galleria, e nemmeno il deragliamento di un treno merci lo scorso 10 agosto, all’origine dell’attuale perturbazione dei collegamenti.
5. Il San Gottardo avvicina il sud e il nord dell’Europa
Milano periferia di Zurigo? Con l’entrata in funzione della galleria di base del San Gottardo e il completamento dell’intera linea, e in particolare del tunnel del Monte Ceneri, la capitale economica della Svizzera e il capoluogo lombardo si sono avvicinate. Il viaggio in treno dura meno di tre ore (contro le quattro attuali).
In un contesto più ampio, la linea del San Gottardo rappresenta uno dei principali collegamenti attraverso le Alpi ed è tra i corridoi ferroviari più importanti d’Europa per il traffico passeggeri e merci.
6. Il San Gottardo è il tunnel di minatori e ingegneri
Cantiere del secolo, capolavoro dell’architettura ferroviaria, gioiello della Svizzera per l’Europa: il tunnel di base del San Gottardo è l’opera di tutti i superlativi. Ma soprattutto è il frutto del lavoro di centinaia di minatori, operai e ingegneri, per lo più stranieri, che in condizioni estreme – con temperature vicino ai 40 gradi – hanno lavorato giorno e notte per 17 anni. Un lavoro non privo di pericoli ha costato la vita a nove persone.
Il sudore e la passione degli uomini vestiti di arancione sono stati documentati dal fotografo di swissinfo.ch Thomas Kern, che nel 2009 ha accompagnato una squadra di minatori nelle profondità della montagna.
Altri sviluppi
Nelle viscere del Gottardo
7. Il San Gottardo va (ri)scoperto a piedi
Venti minuti per attraversare le Alpi. È il tempo che impiega chi viaggia per andare da Erstfeld, al portale nord della nuova galleria di base, a Bodio, in Ticino. Venti minuti in cui la storia, i miti e le leggende legate al San Gottardo scorrono senza essere percepiti.
E allora quale modo migliore di (ri)scoprire questo massiccio e l’intera regione del San Gottardo se non a piedi? È quanto hanno fatto due giornalisti di swissinfo.ch, che hanno raccontato la loro esperienza in questo approfondito reportage multimedialeCollegamento esterno.
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