Il Comitato etico della FIFA mostra il cartellino a Blatter e a Platini
Joseph Blatter, presidente dimissionario della FIFA, Michel Platini, presidente dell’UEFA e candidato alla presidenza della FIFA, così come il segretario generale dell’organizzazione Jérôme Valcke, sono stati sospesi per 90 giorni dal Comitato etico della FIFA. L'ex vicepresidente Chung Mong-Joon è invece stato squalificato per sei anni.
I provvedimenti entrano in vigore immediatamente e le persone sanzionate «sono bandite da tutte le attività calcistiche a livello nazionale e internazionale», ha indicato giovedì il Comitato etico della FIFACollegamento esterno. Le sanzioni potranno essere prorogate di altri 45 giorni, ha puntualizzato.
Tramite il suo avvocato, Sepp Blatter ha dichiarato di essere «deluso dal fatto che il Comitato di etica non abbia seguito il codice etico e quello disciplinare, secondo i quali [Blatter] andava sentito». Richard Cullen ha poi affermato che il Comitato etico ha basato la sua decisione su un «malinteso», sottolineando che il Ministero pubblico della Confederazione non ha incriminato Blatter.
Procedimento penale
Joseph “Sepp” Blatter è già sotto inchiesta da parte dei tribunali svizzeri, che hanno aperto a fine settembre un procedimento penale nei suoi confronti con l’accusa di «amministrazione infedele e sussidiariamente di appropriazione indebita».
Al vaglio degli inquirenti vi è il versamento sospetto di due milioni di franchi a Michel Platini, effettuato nel 2011. Il presidente dimissionario della FIFA è inoltre accusato di aver concluso un contratto sfavorevole alla FIFA con l’Unione calcistica dei Caraibi. In occasione delle Coppe del mondo di calcio del 2010 (Sudafrica) e del 2014 (Brasile), Blatter avrebbe venduto dei diritti televisivi ad un prezzo inferiore a quello di mercato.
Chung Mong-Joon, squalificato dal Comitato etico della FIFA per sei anni e sanzionato con una multa di 100’000 franchi, è dal canto suo accusato di aver voluto favorire la Corea del Sud durante l’attribuzione del Mondiale 2022, poi assegnato al Qatar.
Mercoledì, il milionario asiatico aveva annunciato l’intenzione di portare in tribunale Sepp Blatter, affermando che «la FIFA è diventata un’organizzazione corrotta che serve gli interessi di pochi» e che Blatter è una persona «ipocrita e bugiarda».
Corsa alla presidenza rilanciata
Il 26 febbraio 2016 a Zurigo l’organo che guida il calcio mondiale sceglierà un nuovo presidente in un congresso straordinario. Sepp Blatter, presidente dal 1998, aveva annunciato la sue dimissioni lo scorso 2 giugno, quattro giorni dopo la sua rielezione. Una retromarcia legata allo scoppio dello scandalo di corruzione che aveva sconvolto i vertici dell’organizzazione internazionale.
I candidati devono presentare le candidature ufficiali entro il 26 ottobre, fornendo una lettera di sostegno da parte di almeno cinque federazioni affiliate. Oltre a Chung Mong-Joon, avevano annunciato la loro intenzione di candidarsi anche il francese Michel Platini, presidente dell’UEFA, il principe giordano Ali bin Al Hussein, l’ex star del calcio brasiliano Zico e il presidente della Federazione della Liberia Mussa Bilty.
Sebbene possano ancora fare appello alla commissione dei ricorsi della FIFA, e al Tribunale arbitrale dello sport, Chung e Platini sembrano oramai tagliati fuori dai giochi.
La presidenza a interim della FIFA è stata attribuita al camerunense Issa Hayatou, alla testa della Confederazione calcistica africana e membro del Comitato olimpico internazionale. All’UEFA, il posto di Platini sarà temporaneamente occupato da Angel Maria Villar, presidente della Federazione calcistica spagnola. Per quanto riguarda Jérôme Valcke, che si era già dimesso dal suo incarico, il suo sostituto continuerà a essere Markus Kattner, segretario generale ad interim.
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