Un vento conservatore soffia sulla Cupola federale
Aumento del bilancio dell'esercito, niente linguaggio inclusivo, rifiuto del principio del consenso reciproco: i valori tradizionali escono rafforzati dalla sessione estiva del Parlamento. Panoramica sulle principali decisioni prese nelle ultime tre settimane.
L’ombra della guerra in Ucraina è arrivata fin sulla sessione estiva del Parlamento svizzero, che terminerà venerdì. Come numerosi altri Paesi, la Svizzera rimpolperà il bilancio dell’esercito. Sotto la spinta della destra, il Parlamento ha accettato una mozione che chiede di aumentare progressivamente i fondi per le forze armate a partire dal prossimo anno. Il totale annuo dovrebbe passare da cinque a sette miliardi di franchi entro il 2030.
Ma cosa verrà acquistato con questo denaro supplementare? L’implementazione della mozione resta vaga. La ministra della Difesa Viola Amherd ha ricordato che gli aerei da combattimento F-35 statunitensi e il sistema di difesa terra-aria Patriot sono le priorità del Governo. Ritiene inoltre che l’acquisizione di materiale bellico per le forze terrestri, come i i nuovi mortai da 12 centimetri, e gli investimenti nel settore informatico siano necessari.
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La sinistra ha criticato, tuttavia, una decisione presa senza una precedente analisi precisa delle necessità dell’esercito. “Non si riuscirà a spendere il denaro voluto dalla destra dato che le forze armate non hanno un piano”, ha ironizzato il deputato socialista Roger Nordmann durante i dibattiti. Altre persone si chiedono come saranno finanziate le spese supplementari e temono tagli al bilancio di altri settori o l’aumento delle tasse.
Neutralità, inflazione, clima
L’applicazione della neutralità elvetica ha anch’essa provocato una divisione parlamentare. Il Consiglio nazionale (Camera bassa) vuole estendere il margine di manovra della Confederazione nell’ambito delle sanzioni. Deputati e deputate di sinistra e di centro hanno approvato una revisione della legge sugli embarghi che permetterebbe al governo di introdurre o estendere sanzioni economiche internazionali autonomamente, senza doversi rifare a quelle dell’Unione europea o delle Nazioni Unite. La destra ritiene che la riforma non sia compatibile con il principio di neutralità. La decisione non è ancora definitiva poiché il progetto deve passare ancora al vaglio del Consiglio degli Stati (Camera alta).
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Effetto collaterale della guerra in Ucraina e dell’inflazione, l’aumento dei prezzi di benzina e altri combustibili è stato discusso ampiamente. L’Unione democratica di centro (UDC, destra sovranista) chiedeva degli sgravi per alleggerire l’onere delle economie domestiche. Tutte le sue proposte sono però state respinte dalle due Camere. A un anno dalle elezioni federali, i dibattiti sulle diverse proposte a favore del potere d’acquisto sono lungi dall’essere terminati. Ogni partito ha la sua ricetta per diminuire la pressione sulle tasche della popolazione e attirare elettrici ed elettori.
In questo giugno caldissimo, il cambiamento climatico e le sue conseguenze sono stati a loro volta all’ordine del giorno nella sessione parlamentare. A un anno dalla bocciatura da parte del popolo della legge sul CO2, il Consiglio nazionale ha approvato un testo, un’alternativa all’iniziativa sui ghiacciai, che fissa la fine dello sfruttamento di energie fossili al 2050. Per raggiungere l’obiettivo, il controprogetto rinuncia al divieto di combustibili fossili richiesto dall’iniziativa. Prevede invece obiettivi quantificati a seconda del tempo e del settore, sbloccando 3,2 miliardi di franchi. I tentativi della destra conservatrice di indebolire il progetto non hanno avuto successo.
La nozione di stupro rispolverata
Importanti dibattiti sociali hanno occupato il Parlamento. Il Consiglio degli Stati ha deciso di modernizzare la definizione del reato di stupro, pur non soddisfacendo pienamente le rivendicazioni dei movimenti femministi.
Lo stupro era finora definito in modo restrittivo. Solo la penetrazione vaginale non consentita di una donna da parte di un uomo era considerata stupro e la vittima doveva aver dato prova di aver fatto resistenza. Grazie alla revisione del diritto penale, ogni penetrazione non consentita, orale, vaginale o anale, effettuata da un uomo nei confronti di una donna, dovrà in futuro essere considerata uno stupro. L’elemento di costrizione è stato abbandonato.
Benché queste modifiche non siano state criticate, il modo di stabilire la volontà e il consenso delle persone coinvolte ha suscitato qualche controversia. Il Consiglio degli Stati ha optato per il principio “no vuol dire no”. In altre parole, la vittima deve aver indicato esplicitamente il suo rifiuto, che non deve per forza essere verbale. Gli ambienti femministi si battevano per la variante “solo sì vuol dire sì”, ovvero l’esplicito consenso al rapporto sessuale da parte delle persone coinvolte affinché il tutto avvenga nel rispetto della legge.
Risposte conservatrici
Altro colpo al femminismo, il deputato dell’Alleanza del centro centro Benjamin Roduit è riuscito a far proibire preventivamente l’utilizzo del linguaggio inclusivo e il linguaggio epiceno in francese nell’amministrazione federale. Il Consiglio degli Stati deve ancora esprimersi in merito, ma il Consiglio nazionale ha già dato il suo sostegno alla mozione presentata dal vallesano, che chiede di attenersi alle regole conservatrici dell’Académie française. Senatrici e senatori hanno anche rifiutato un congedo prenatale e un aumento dei sussidi di maternità.
I valori conservatori sembrano quindi avere il vento in poppa sotto la Cupola federale. Malgrado un Parlamento più femminile che mai, le rivendicazioni dello sciopero delle donne, portate in piazza il 14 giugno 2019 da più di mezzo milione di persone, non sono più altrettanto sentite. Quest’anno, la protesta del 14 giugno è stata più discreta, con circa 50’000 persone scese in strada contro le disparità di genere. È un’atmosfera che potrebbe pesare sulle prossime battaglie della sinistra e dei sindacati contro la riforma dell’AVS. Il progetto, che prevede l’innalzamento dell’età di pensionamento per le donne da 64 a 65 anni, sarà sottoposto a votazione federale in settembre.
Inclusività
Si notano comunque anche degli sforzi a favore dell’inclusività. La sessione estiva del Parlamento ha deciso di migliorare un po’ le condizioni delle 600’000 persone ipoudenti o sorde e delle 370’000 ipovedenti o cieche.
In primo luogo, la Camera bassa ha approvato una mozione che chiede di rendere le lingue dei segni lingue nazionali. La Svizzera è al momento il solo Paese europeo a non aver ancora conferito a questo metodo di comunicazione uno statuto giuridico. Se verrà approvata anche dal Consiglio degli Stati, la mozione permetterà la promozione delle pari opportunità delle persone sorde in diversi ambiti come l’accesso all’informazione, la partecipazione politica o la formazione.
Le persone ipovedenti o cieche, dal canto loro, in futuro dovranno poter votare senza l’aiuto di una terza persona. Il Consiglio nazionale ha incaricato la Cancelleria federale di trovare una soluzione. L’Unione centrale svizzera per il bene dei ciechi (UCBC) ha presentato un sistema che permette alle persone ipovedenti di identificare con il tatto le caselle per il “sì” e per il “no”. Un sistema che potrebbe essere introdotto se anche il Consiglio degli Stati si pronuncerà a favore.
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