Baden e Vallese: buoni e cattivi allievi nella pianificazione territoriale
Grazie agli esempi del canton Vallese e della città di Baden, vi illustriamo gli errori e gli interventi più riusciti in materia di pianificazione del territorio in Svizzera.
Il Vallese è stato l’unico cantone a dire no alla revisione della legge sulla pianificazione del territorio nel 2013. Mentre il 62,9% degli elettori ha approvato questo progetto a livello nazionale, nel Vallese i sostenitori sono arrivati solo al 19,6%.
Non è un caso: la nuova legge ha imposto a molti comuni vallesani di limitare o rinunciare a terreni edificabili. Un calo del valore dei terreni non poteva venir apprezzato in un cantone in cui vive un numero di proprietari di case e terreni superiore alla media.
Soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, il Vallese nutriva grandi aspettative nei confronti del turismo – che non sono state soddisfatte nella misura auspicata – e ha trasformato troppe aree in terreni edificabili, in posti oltretutto sbagliati. Questo è stato il peccato numero uno della pianificazione territoriale cantonale.
“Non è stato solo il caso del Vallese”, afferma Damian Jerjen, direttore di Espace Suisse, che in passato si occupava di pianificazione territoriale nel Vallese. “Soprattutto nelle zone rurali e turistiche, le aspettative di sviluppo economico e di crescita demografica erano troppo elevate”.
Peccati di pianificazione del territorio in Vallese
Il Vallese è considerato il prototipo dei peccati commessi nella pianificazione del territorio in Svizzera: la valle principale, in particolare, è sfigurata dall’industria e dagli insediamenti, sparsi un po’ ovunque.
“Gli errori sono stati commessi soprattutto nella parte più bassa della valle principale, che, come l’Altopiano svizzero, ha un alto livello di urbanizzazione”, rileva Jerjen. “Ossia, dove vi è un maggiore sviluppo economico”.
Al contrario, le valli laterali rurali, soprattutto nell’Alto Vallese, non sono state colpite da peccati edilizi o dall’espansione urbana. “I vecchi villaggi del distretto di Goms, ad esempio, sono tra i più densamente costruiti della Svizzera”.
Secondo Jerjen, nel canton Vallese esistono anche esempi di pianificazione territoriale di successo. Ad esempio, la città di Sion che nel 2013 – come la città di Baden nel 2020 – ha ricevuto il premio Wakker. Ha creato molti spazi pubblici interessanti. Nell’ambito di un programma pilota, Sion sta adattando la sua pianificazione territoriale ai cambiamenti climatici.
Premio Wakker
Il premio Wakker è un premio della fondazione Patrimonio svizzero e viene assegnato dal 1972 per onorare pubblicamente risultati esemplari nello sviluppo degli insediamenti.
Jerjen sottolinea anche un’altra cosa: “Il Vallese ha un vantaggio: la maggior parte dei luoghi è relativamente facile da raggiungere per un cantone di montagna. Quasi il 90% della popolazione vive a meno di 25 minuti d’auto dal centro più vicino della valle principale”. Ciò è dovuto alla topografia: il Vallese è costituito da una valle principale con molte valli laterali.
“Le stazioni turistiche in fondo alle valli laterali funzionano come piccole città e sono ben servite dai mezzi pubblici. Questo va a beneficio anche degli insediamenti intermedi”. Nel Canton Vallese non ci sono praticamente più villaggi tagliati fuori e in via di estinzione come in altri cantoni di montagna.
La città di Baden, colpita dal traffico
La cittadina di Baden sull’Altopiano non deve temere di essere tagliata fuori dal resto della Svizzera. Nel 1847, tra Baden e Zurigo fu inaugurata la prima linea ferroviaria interamente situata su territorio svizzero. Oggi si arriva a Zurigo in 16 minuti di treno, la città ha un proprio collegamento autostradale e si prevede addirittura di realizzare una linea di tram che da Zurigo dovrebbe condurre, lungo la Limmat, fino a Baden.
Questa posizione esposta porta con sé delle difficoltà. Proprio accanto al centro storico di Baden si trova la Schulhausplatz (piazza della scuola), uno dei crocevia più frequentati della Svizzera con 50’000 transiti di veicoli al giorno. Per molti anni questa piazza è stata un collo di bottiglia, fonte di ingorghi e rumore, oltre che un fastidioso ostacolo per i pedoni.
Tra il 2015 e il 2018 la Schulhausplatz è stata ampiamente ristrutturata al costo di 100 milioni di franchi. Al posto dei singoli stretti sottopassaggi, sotto l’incrocio è stata creata una piazza sotterranea con bar e negozi per pedoni e ciclisti. Gli autobus viaggiano ora attraverso un tunnel appositamente costruito, evitando così il traffico sulla strada.
Baden investe in modo esemplare negli spazi pubblici
Tra le altre cose, la città di Baden ha ricevuto il Wakkerpreis 2020 proprio per la ristrutturazione della Schulhausplatz. Il comitato ha spiegato che il “centro città afflitto dal traffico” ha recuperato la qualità di vita grazie a intelligenti investimenti in spazi aperti pubblici.
Per molti anni, Baden ha continuato a investire nella riqualificazione delle piazze e degli spazi stradali. Questo non vale solo per la piazza della scuola. Il centro della città è da tempo privo di automobili e, oltre alla densificazione, la città non ha dimenticato di creare nuovi spazi aperti.
Così, negli ultimi anni sono state create nuove piazze:
L’aumento del traffico come sintomo di un problema regionale?
Non tutti vedono l’urbanistica di Baden sotto una luce così positiva. Spesso si lamentano del fatto che le nuove piazze non sono molto invitanti e non sono abbastanza frequentate.
Questo vale anche per la Schulhausplatz, dove i pedoni sono banditi nel sottosuole, mentre le auto possono godersi il sole negli ingorghi. Questo non era tecnicamente possibile in nessun altro modo, poiché sotto la piazza c’è anche una galleria ferroviaria.
Tuttavia, il problema di fondo della Schulhausplatz rimane: il traffico. La ricercatrice della città di Baden Sibylle Wälti vede in ciò l’espressione di un problema più grande.
Nella rivista di architettura “Hochparterre” Wälti scrive: “È chiaro perché questo nodo stradale è il più trafficato dell’Argovia: solo una frazione di chi lavora e fa acquisti a Baden può vivere qui”. Negli ultimi anni Baden ha creato posti di lavoro, mentre i comuni circostanti si sono concentrati nella costruzione di abitazioni, ciò che ha fatto aumentare il traffico.
Wälti richiama così l’attenzione su un problema fondamentale dell’Altopiano. Il cantone di Argovia, dove si trova la città di Baden, è particolarmente colpito dall’espansione urbana. Come il Vallese, anche Argovia deve rinunciare a molti terreni edificabili.
Wältis vede una soluzione nella densificazione e nella creazione di spazi abitativi: “Abbiamo bisogno di una città in cui le distanze sono brevi”.
Una grande sfida ci attende ancora
Come città centrale, Baden intende certamente creare più spazio vitale nei prossimi anni. Questo è necessario: secondo le previsioni, la città deve aspettarsi una crescita della popolazione di oltre il 30 per cento entro il 2040.
Lo spazio è scarso, il 97% delle zone residenziali e miste è già stato costruito. Il maggiore potenziale di densificazione non è quindi nel centro della città, ma nei quartieri della periferia. Questo aiuterà a ridurre la congestione del traffico? Vedremo.
Altri sviluppi
L’Altopiano svizzero è un agglomerato urbano
Altri sviluppi
La città del futuro dovrà essere più leggera, flessibile e verde
Altri sviluppi
Perché in Svizzera si costruisce poco verso l’alto
Altri sviluppi
Chi vince e chi perde nella pianificazione del territorio in Svizzera
Altri sviluppi
Aumentare la densità edilizia non significa vivere peggio
Altri sviluppi
“Preserviamo i paesaggi che abbiamo ereditato”
Altri sviluppi
“L’iniziativa contro la dispersione degli insediamenti è inutile e dannosa”
Traduzione di Armando Mombelli
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.