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Una fonte di finanziamento sicura per le strade svizzere

Sulle strade svizzere si registrano ogni anno 22'000 ore di code. Keystone

La Svizzera dispone di una rete stradale tra le più dense a livello mondiale. La manutenzione e l’ampliamento di questa infrastruttura è però molto costosa. Per assicurare la pianificazione e il finanziamento di questi lavori, governo e parlamento vogliono creare un Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato. La proposta suscita qualche resistenza da parte degli schieramenti rosso-verdi. 

Le strade nazionali vengono finanziate attualmente dal Fondo infrastrutturale, creato nel 2008 e alimentato principalmente con i contributi dell’Imposta sugli oli minerali e del contrassegno autostradale. Secondo il governo e il parlamento nei prossimi anni rischia però di aprirsi una lacuna nei finanziamenti. Perché? 

Dal 1960 il traffico motorizzato è più che quintuplicato, provocando sempre più spesso ingorghi stradali. I costi per l’uso e la manutenzione dell’infrastruttura stradale sono pure in continuo aumento, tra l’altro perché si sono rafforzate le esigenze a livello di protezione contro il rumore, le emissioni nocive e gli incidenti. 

Nel contempo sono però diminuiti gli introiti. Da alcuni decenni, le tasse sui carburanti non vengono più adeguate al rincaro. Per l’Imposta sugli oli minerali vengono prelevati 30 centesimi su ogni litro di benzina e di diesel, un importo rimasto invariato dal 1974. 

Senza nuove misure, nei prossimi anni il finanziamento delle strade nazionali sarà deficitario, avverte il governo. Il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (Fostra) Collegamento esternodovrebbe quindi venir alimentato con maggiori contributi, i quali potranno essere impiegati solo per le strade. 

Il denaro servirà a risolvere i problemi di capacità delle strade nazionali, eliminare gli ingorghi nei centri nevralgici, realizzare la circonvallazione tra Losanna e Morges, nel canton Vaud, e la nuova autostrada nella regione zurighese del Glattal. Oltre alle strade nazionali, anche dei progetti di miglioramento dell’infrastruttura stradale nei centri urbani dovrebbero approfittare del nuovo fondo. 

Il Fostra viene sostenuto dal governo e da una netta maggioranza del parlamento. Con questo strumento, si elimineranno gli imbuti e si manterrà una rete stradale efficiente, ha dichiarato la ministra dei trasporti, Doris Leuthard. 

“Saccheggio delle casse statali” 

La creazione di questo fondo ha suscitato poche resistenze durante i dibattiti parlamentari. Per la maggior parte dei partiti, il Fostra rappresenta un modello di finanziamento equilibrato della rete stradale nazionale. Con questa argomentazione, nel giugno scorso avevano invitato il popolo a respingere l’iniziativa “Per un equo finanziamento dei trasporti”Collegamento esterno, che chiedeva di attribuire 1 miliardo di franchi in più per lo sviluppo dell’infrastruttura stradale. 

Nel 2014 il popolo e i Cantoni avevano approvato il decreto federale sul Finanziamento e l’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria (FAIF)Collegamento esterno. Da allora anche gli schieramenti rosso-verdi del parlamento non si opponevano più per principio ad un fondo equivalente per le strade. Secondo i rappresentanti della sinistra, il parlamento ha però apportato troppe modifiche al progetto presentato dal governo. La soluzione adottata dalla maggioranza di centro e di destra rappresenta un saccheggio delle casse federali, afferma Evi Allemann, deputata del Partito socialista (PS). 

Per la presidente dell’Associazione traffico e ambiente (ATA), che guida la campagna degli oppositori al Fostra, ancorando nella Costituzione precisi obbiettivi di finanziamento a tempo indeterminato, la rete stradale nazionale viene privilegiata rispetto alle altre prestazioni assunte dallo Stato. “Con questa modifica costituzionale, il fondo graverà così pesantemente sulle casse federali da rendere necessari dei risparmi in altri settori, a cominciare dai trasporti pubblici”. 

In base al testo adottato dal parlamento, in futuro alle strade nazionali dovrà essere attribuito il 60%, invece dell’attuale 50%, dell’Imposta sugli oli minerali. Il prelievo per quest’ultima salirà – al più presto dal 2019 – da 30 a 34 centesimi per litro di benzina e di diesel. Un aumento motivato dal fatto che le automobili consumano sempre meno carburante. Inoltre, i proventi della tassa sulle importazioni di autovetture dovranno essere consacrati al Fostra, invece di confluire, come finora nella cassa generale della Confederazione. 

Critiche nei confronti del Fostra giungono anche dal Partito ecologista svizzero (PES). “Ci siamo battuti contro l’iniziativa ‘Per un equo finanziamento dei trasporti’, che è stata poi nettamente bocciata dal popolo”, ricorda Regula Rytz. Secondo la presidente del PES, la maggioranza borghese del parlamento non ha però imparato nulla da questa lezione e ha trasformato il Fostra in una mezza proposta analoga. “In un contesto teso a livello di politica finanziaria, in cui ci si batte per risparmiare ogni centesimo, il parlamento ha adottato un progetto alquanto generoso, che porterà ad un ampliamento delle strade”. 

Sia i verdi che i socialisti non intendono sostenere la campagna del no con grande passione e con importanti mezzi finanziari. Il Partito socialista si ritrova inoltre diviso, dato che la maggioranza dei suoi rappresentanti alla Camera dei Cantoni sostengono il Fostra. 

Promuovere la coesione nazionale 

A favore del fondo si battono invece i partiti borghesi e il Touring club svizzero (TCS), la maggiore associazione svizzera di automobilisti. “Sulle strade si registrano ogni anno 22’000 ore di colonne. Ciò corrisponde a costi pari a quasi 2 miliardi di franchi per l’economia nazionale. Il Fostra è quindi necessario per adeguare la rete stradale ai bisogni attuali del traffico”, dichiara Walter Wobmann. Il deputato si rallegra “per i 700 milioni di franchi supplementari che verrebbero attribuiti in futuro alle strade nazionali”, facendo notare che questi soldi provengono dal portamonete degli automobilisti. 

Il fondo è sostenuto anche dal Partito popolare democratico (PPD). “La Svizzera dispone di un’infrastruttura ben sviluppata sia per i trasporti pubblici che per il traffico privato. Si tratta di un punto importante per avere successo a livello economico”, rileva la deputata del PPD Viola Amherd. “Una buona rete di trasporti permette di collegare le regioni di montagna e di periferia ai centri urbani. E favorisce quindi anche la coesione nazionale”. 

Attualmente per l’ampliamento delle rete di trasporti e degli agglomerati urbani viene sacrificata ogni giorno una zona verde pari alla superficie di 5 terreni di calcio. Secondo gli oppositori del Fostra, con l’aumento dei contributi destinati alle strade questa tendenza rischia addirittura di accelerarsi. “L’obiettivo del Fostra non è di sacrificare una superficie di terreno ancora più grande, ma di eliminare in modo mirato le congestioni del traffico e di garantire a lunga scadenza la manutenzione delle strade”, ribatte Viola Amherd. 

Ma in che modo potranno venir compensati i 650 milioni di franchi che saranno tolti alla cassa generale della Confederazione per promuovere ulteriormente lo sviluppo della rete stradale? “Il traffico aumenta sempre più. Bisogna quindi far fronte a questo aumento con misure di pianificazione del territorio e di potenziamento delle infrastrutture”. Se i soldi necessari vengono accumulati in un fondo – come per la ferrovia – invece di essere inseriti di anno in anno nel budget, si rafforza la sicurezza della pianificazione, sia per l’infrastruttura stradale che per la cassa federale. La deputata non nega però che questo supplemento ridurrà il margine di manovra del budget della Confederazione.

Contenuto esterno

3 miliardi per il Fostra 

Il Fostra disporrà di un importo annuale di 3 miliardi franchi, i cui introiti proverranno da: 

Supplemento dell’Imposta sugli oli minerali: 1,9 miliardi

Tassa sulle importazioni di automobili: 400 milioni

Contrassegno autostradale: 320 milioni

10% dell’Imposta sugli oli minerali: 250 milioni

Tassa per le autovetture elettriche (dal 2020): 90 milioni

Importo di compensazioni dei Cantoni per il trasferimento di strade cantonali alla Confederazione

Traduzione di Armando Mombelli

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