Ampio sostegno all’armonizzazione scolastica
Il comitato "sì alla formazione" è sceso in campo mercoledì per sostenere l'articolo costituzionale in votazione il 21 maggio prossimo.
Di questo comitato interpartitico fanno parte circa 180 tra senatori e deputati federali, nonché la quasi totalità dei direttori cantonali della pubblica educazione.
I nuovi articoli costituzionali sulla formazione, in votazione il prossimo 21 maggio, godono di un ampio sostegno all’interno di tutti i partiti presenti in Parlamento e presso buona parte dei direttori cantonali dell’educazione, tra cui quelli di Ticino e Grigioni.
Motivi: la necessità di una maggiore armonizzazione tra i sistemi scolastici elvetici, un più ampio riconoscimento dei titoli di studio, la facilitazione della mobilità delle famiglie da una regione all’altra e una miglior coordinazione tra cantoni e Confederazione.
È quanto sostenuto oggi a Berna dal comitato interpartitico “Sì alla formazione”, che gode dell’appoggio, tra l’altro, di circa 180 deputati, di 18 partiti e di almeno 27 associazioni.
Migliorare l’insegnamento
Il decreto federale sul quale il popolo è chiamato ad esprimersi introduce diverse modifiche costituzionali in materia di formazione.
È la base – ha sottolineato Matthias Michel del Partito liberale-radicale (destra) – per dare al Consiglio federale la possibilità di intervenire nel campo della formazione, quando i cantoni non riescono a raggiungere un accordo.
Lo scopo dichiarato è quello di migliorare la qualità dell’insegnamento in Svizzera, in un contesto di globalizzazione, non da ultimo per facilitare la vita di chi intende studiare o lavorare al di fuori dei confini nazionali.
Standard nazionali
In base al progetto di concordato intercantonale HarmoS, la scuola dell’infanzia diventa obbligatoria in tutta la Svizzera a partire dal quarto anno di età.
L’inizio troppo tardivo della formazione scolastica viene considerato come una delle ragioni principali dei deludenti risultati ottenuti dagli allievi svizzeri nei test PISA, destinati a valutare le conoscenze dei giovani europei.
In futuro, il primo livello scolastico, compreso l’asilo infantile, durerà ovunque 8 anni e sarà seguito da 3 anni di insegnamento di livello secondario.
I corsi verranno impartiti in blocchi, in base al sistema dell’orario continuato durante il giorno. Il che significa che i Cantoni saranno chiamati a creare apposite strutture per garantire delle mense e dei corsi nel doposcuola. Solo il Canton Ticino dispone già attualmente di questi strumenti.
HarmoS mira inoltre ad introdurre standard nazionali per quanto concerne gli obbiettivi e i contenuti dell’insegnamento, armonizzando le materie principali e definendo le competenze richieste agli allievi.
“Sì” delle quattro accademie delle scienze
Anche le quattro accademie svizzere delle scienze (Accademia delle scienze mediche, Accademia di scienze morali e sociali, Accademia delle scienze tecniche e Accademia delle scienze naturali) raccomandano di votare “sì” agli articoli costituzionali sulla formazione, in votazione il prossimo 21 maggio.
Le modifiche proposte – si legge in un comunicato – garantiscono un’elevata qualità e flessibilità al sistema di formazione e contribiscono inoltre ad un’armonizzazione fra i cantoni.
swissinfo e agenzie
In Svizzera il settore dell’istruzione pubblica rientra principalmente nelle prerogative dei cantoni.
I tentativi avviati negli ultimi decenni per armonizzare i 26 sistemi educativi si sono scontrati alle resistenze delle autorità cantonali.
Il prossimo 21 maggio, il popolo svizzero sarà chiamato ad esprimersi su una modifica della Costituzione – per la quale è obbligatorio l’avvallo del voto popolare – che dovrebbe dare più competenza al governo federale in materia di armonizzazione dell’insegnamento scolastico.
La Confederazione avrebbe cosÌ la possibilità di intervenire nel caso in cui i cantoni non riuscissero a trovare un accordo per la creazione di uno spazio educativo omogeneo, cosa che stanno cercando di fare all’interno del progretto intercantonale denominato “HarmoS”.
Principali proposte di riforma del sistema educativo svizzero:
Introduzione di direttive comuni in materia di insegnamento;
Istituzione di un centro di monitoraggio della formazione scolastica;
Inizio scolastico in età precoce;
Rafforzamento dello studio della lingua materna;
Inizio anticipato dell’insegnamento delle altre lingue.
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